Per una volta ancora, Tocai! Rassegna Tocai del Collio 2006

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Ebbene sì, l’ora sembra ormai giunta: a meno di sorprese miracolose (qualche notizia in proposito sta già trapelando, anche se non scevra di farraginosità), con i vini dell’annata 2006 salutiamo la dipartita di un nome glorioso al quale eravamo affezionati e che nel cuore di tutti resta e resterà -invariabilmente- Tocai. Decise ormai le sorti dalle teste pensanti d’Europa, dopo un iter lungo ed articolato, tutto cavilli e marche da bollo, dalla vendemmia 2007 il nome Tocai non potrà più comparire su una bottiglia di vino italiano (ma non solo italiano, penso al Tokay – Pinot Gris alsaziano), perché il copyright rimarrà appannaggio dei soli ungheresi. Ulteriore ufficialità, riferendoci al Friuli, dalla vendemmia 2007 in poi il Tocai si tramuterà in Friulano, un nome di nuovo conio che di certo non è come scrivere Tocai (ma qualcosa dovevano pure inventarsi), che peraltro è stato frutto di un parto assai travagliato ma che se non altro rivendica a chiare lettere la sua appartenenza regionale, a scanso di ulteriori equivoci.Sicuramente, un nome che non intaccherà l’anima di quei vini.

Ora, le implicazioni commerciali della querelle non sono da poco, anche se da qui alla perdita di una identità ce ne corre, ma proprio per non saper né leggere né scrivere (come si usa dire dalle mie parti) auspico che una intensiva comunicazione in proposito, che spieghi i fatti e le ragioni ma nel contempo sbandieri le peculiarità di un vino e di un territorio oltremodo meritevoli, diventi compito e dovere della stampa di settore tutta, affinché non si disperda, nel dettaglio di un nome carpìto, il senso di una storia e di un blasone che volano più alto e che dovranno continuare a farlo anche in futuro.

In effetti, di fronte alla evidenza qualitativa a cui negli anni questo vino-vitigno ci ha abituati (Collio e Colli Orientali sugli scudi, ma non mancano conseguimenti incoraggianti provenienti dalla piana isontina), non è che un atto amministrativo, per quanto gravoso, ci farà perdere l’imperdibile. Sarà quindi un rimboccarsi le maniche solo a metà, perché questo vino, negli esemplari migliori, ha saputo dimostrare da tempo di cosa sia capace in fatto di caratterizzazione e personalità, al punto da ritagliarsi una notorietà che va ben oltre i confini regionali, stagliandosi come uno degli alfieri liquidi di maggior vanto della tradizione enologica italiana.

Nel frattempo la natura, come sempre super partes, quasi fosse conscia del delicato momento storico, ha voluto tributare da par suo un elegiaco saluto al Tocai, presentandosi con un’annata, la 2006 appunto, che climaticamente ha sposato appieno le caratteristiche/esigenze del vitigno, consentendo di portare nelle cantine friulane uve di grande maturità e potenziale, per dar vita a vini compiuti, intensi, dove la sostenuta alcolicità non è andata a detrimento delle sfumature, tanta la solidità strutturale e la freschezza, e dai quali è lecito attendersi positivi sviluppi con l’affinamento in vetro.

Fra tutti, il Collio ha mostrato una volta ancora le sue credenziali, per la sensazione di qualità diffusa che traspare dal parco vini e dal momento in cui le varie sottozone (Pradis, Zegla, Plessiva, San Floriano, Brazzano, Capriva..) quasi risplendono, nella timbrica “terroiriste” assunta dai vini più riusciti. E proprio dal Collio estraggo oggi i miei appunti di degustazione estivi, per offrire una panoramica pressoché esaustiva dei Tocai appena usciti sul mercato. Ho pensato fosse utile, per marcare differenze che a volte le parole difficilmente traducono (ma senza rinunciare alla  consolidata abitudine di non affidarci a numeri e a punteggi), di dividere i vini in categorie: Imperdibili, Ottimi, Buoni e Discreti, all’interno delle quali le predilezioni o gli ex-aequo dovrete solo immaginarveli. Ah, il tutto espresso sempre e comunque secondo il mio personale giudizio, una inutile vanità di fronte all’onore di poterli raccontare.

Quanto agli assenti (pochissimi), non me ne voglia il valente produttore Mauro Drius per l’assenza del suo Tocai, perché credo di essermi imbattuto in un paio di bottiglie sfortunate. Per finire, dopo anni di frequentazione friulana, sento l’esigenza di porgere un saluto alla ex-presidentessa del Consorzio Collio Ornella Venica e al suo proverbiale entusiasmo, e un ben arrivato al neo presidente, il simpaticissimo Paolo Caccese. Il ringraziamento più grande vada però a Paolo Bianchi (direttore del Consorzio) e al suo staff, perché senza il loro apporto questa rassegna non sarebbe mai stata scritta.

GLI IMPERDIBILI

Collio Tocai 2006 – Doro Princic

Qui un’anima tocaista conclamata, sapore e freschezza d’agrume, flemma e rigore. Questo vino non fa una piega, è una bomba sulfurea di sapida mineralità. E un Tocai di razza, di bella purezza espressiva, fiero di mostrare le sue insegne. Nonostante gli attributi (leggi alcol), equilibrio e bevibilità gli appartengono. Per questo (e molto altro ancora) è difficile resistergli.

Collio Tocai 2006 – Mario Schiopetto

Il consueto sottofondo vegetal-mentolato innerva ed alimenta un quadro aromatico intrigante, fine, tonico e slanciato, deliziosamente agrumato. Al palato grande charme e profilatura. L’annata non gli risparmia un certo temperamento alcolico, ma il nostro risponde da par suo, convincendo per equilibri e godibilità. Perché è vino cristallino, garbatamente sapido, dal finale lungo e tipicamente ammandorlato, ammirevole per compiutezza e misura.

Collio Tocai 2006 – Colle Duga

Teso, minerale, apparentemente timido e “lento” a uscire eppure ricco nella sua interiorità, si rivela appieno in una bocca sapida, agile e ritmata, in un crescendo di intensità. Perfetta la maturità del frutto, ottima la mandorla, intrigante e contrastato lo sviluppo. Un Tocai ineccepibile.

Collio Tocai 2006 – Edi Keber

Dichiarata impronta territoriale per un vino solido e roccioso, puro e senza orpelli, capace di offrire una bella timbrica al palato, tutto mandorla e minerale, e uno sviluppo sicuro e determinato. Con le consuete doti di selvatica irruenza (casomai più sfumate che non in altre edizioni) ci riserva un finale ancora un po’ contratto, da sbrigliarsi; eppure in questo bicchiere c’è energia da vendere.

Collio Tocai Ronco delle Cime 2006 – Venica & Venica

Propositivo, espressivo, quadrato: c’è una bella trama d’erbe ad instradare i profumi, e una sottesa mineralità a deliziarli. Poi un palato succoso, dalla silhouette slanciata e dall’ottima naturalezza espressiva; il fondo è ancora minerale, il finale fresco e incisivo. Bel conseguimento.

Collio Tocai Vigna del Rolat 2006 – Dario Raccaro

Grinta e veracità, sfondo semiaromatico, note di lavanda, mandorla e una punta di surmaturazione. E’ vino polposo, con risvolti cerealicoli e di grano. Scalpitante e roccioso, sia pur non ancora accordato nelle varie voci gustative, riesce a trasmettere la vibrazione della propria terra e un senso innato di autenticità. Non puoi rimanere insensibile al suo richiamo.

Collio Tocai 2006 – Franco Toròs

Nel mio bicchiere c’è una “energia buona”; il vino è tonico, dalla bevibilità dichiarata, di “indole” mineral-sulfurea e buona chiarezza espressiva. Con la consueta veste, sobria e senza fronzoli, si concede nella sua nuda espressività e nella sua “finta semplicità”. Quel finale longilineo possiede sicuro appiglio territoriale, con un “sentimento” cerealicolo e minerale da regalare e una coerenza stilistica esemplare da sbandierare.

GLI OTTIMI

Collio Tocai 2006 – Zorzon

Bella timbrica aromatica, di essenziale purezza minerale, poi ricordi di pera e gelsomino in delicato mélange; così al palato, che è palato profilato, succoso, nitido, dal finale non lunghissimo ma di stria sapida confortante. Buono davvero.

Collio Tocai 2006 – Vigna del Lauro – Coser

Essenziale, senza smargiassate né ovvietà, è vino questo di buona beva, tipico e rinfrescante, dal frutto non così in prima linea ma dallo sviluppo sicuro, senza fronzoli. In lui una certa purezza nei tratti.

Collio Tocai 2006 – Villa Russiz

Gentile e aromaticamente sfumato, dal raffinato coté floreale, presenta una bocca elegante, delicata direi, anche se l’acidità batte e la mandorla insaporisce. Vino in chiaroscuro, di buona definizione e volontà, che sa farsi desiderare.

Collio Tocai 2006 – Colmello di Grotta

Teso, agrumato, sfumato, intrigante sia pur non così esplicativo ai profumi, è dotato di un gusto molto fresco, scattante e “peperino”. Non di peso ma di agilità.

Collio Tocai 2006 – Roberto Picéch

Tocaista nell’anima. Bella tipicità. Efficace traduzione dell’indomabile spirito furlan: caratteriale, finanche selvatico. Non una ovvietà, non una svenevolezza. Casomai non finissimo, se vogliamo, ma capace di lasciare il segno.

Collio Tocai 2006 – Gradisc’iutta

Tocai tipico e succoso, ineccepibile e fiero, che coniuga spessore e vitalità e si lascia ben bere. Insomma, uno di quei vini ai quali non puoi rimproverare niente, tanta l’onestà.

Collio Tocai 2006 – Muzic

Buona finezza tocaista (con lievi accenni esotici a complemento) per un vino compiuto, elegante, di buon sostegno acido, sapido e centrato, dalla beva coinvolgente.

I BUONI

Collio Tocai 2006 – La Castellada

Stimoli di idrocarburi al naso, poi mandorla amara e sentita mineralità; lo stile macerativo non impedisce la leggibilità e l’espressione “terroiriste” ad un vino caratteriale, che non te la manda a dire la sua appartenenza. Al palato hai grinta, continuità, insieme ad una punta di austerità. Da attendere.

Collio Tocai 2006 – Casa Zuliani

Naso composto, ordinato, fors’anche introverso, di frutti a polpa bianca e anice; bocca più viva e contrastata, con il terroir che prevale sulla varietalità. Si fa bere con piacere.

Collio Tocai 2006 – Oscar Sturm

Note di grano, buona eleganza e buon portamento aromatico; bocca polposa e profilata, tipica e rigorosa. In una parola: brillante.

Collio Tocai 2006 – Subida di Monte

Bel sentimento varietale, frutto maturo (mela), salinità, roccia; deciso e polposo, conserva un finale rinfrescante e soavemente ammandorlato.

Collio Tocai 2006 – Branko

Silhouette stilizzata, non di peso ma di sfumature; agrumi e sale in bocca, per un vino in piena coerenza stilistica con l’imprinting di casa Branko: pochi fronzoli, fiero figlio dell’acciaio, diretta espressività “senza filtri”.

Collio Tocai 2006 – Paolo Caccese

Buon rigore espressivo in questo naso, sia pur non finissimo; assai articolato e slanciato se lo bevi, tanto che ne apprezzerai le sane fondamenta “tocaiste”; solo nel finale rivela invero un lato un po’ dolce e uno sviluppo -a ben vedere- un attimo più prevedibile.

Collio Tocai Vos da Vigne 2006 – Tenuta di Angoris

Profumi intensi, giocati su toni muschiati e su una chiara timbrica fruttata (matura ma non stramatura), annunciano una bocca glicerica, polposa, con qualche zuccherino ad addolcire, alla quale però non mancano né decisione né volontà. Se volete è un vino tecnico, ma ben congegnato.

Collio Tocai 2006 – Carlo di Pradis

Carico, cremoso e piacevole, gustoso da bere, riempie bene la bocca, pacioso & morbido ma non molle, in quel finale (assai contratto per la verità) non nasconde certi toni sapidi e agrumati, e così mi conforta.

Collio Tocai 2006 – Cociancig

Naso in riduzione (guarnizione di gomma), ma di una riduzione tanto selvatica quanto propositiva; buon attacco sul palato, che è palato solido, senza fronzoli, più nitido che non il naso. Di buona diffusione, rivela un alcol birichino, leggermente sopra le righe.

Collio Tocai 2006 – Draga – Miklus

Un pervasivo timbro salino e un frutto dolce quasi da tardiva informano di sè un vino reattivo e simpatico, di buon ritmo e godibilità, anche se non possiede la personalità di un primattore.

Collio Tocai 2006 – Vosca Francesco

Naso di buona flemma e spessore per una bocca rigorosa, morbida, non troppo concessiva negli umori. In una parola: coerentemente compassata.

Collio Tocai 2006 – Ronco Blanchis

Agrumato, polposo e scattante, si beve bene; c’è un filo di verzura di troppo ma è vino reattivo. Non complesso, si concede con la giusta dose di spensieratezza.

Collio Tocai Vino Bianco degli Ulivi 2006 – Polencic Aldo e Ferdinando

Rovere ben integrato, struttura indiscutibile, corpo, ciccia; qui un incedere burroso e nocciolato; non originale ma un certo garbo espositivo vi dimora. Se vogliamo, un certo calibro.

Collio Tocai 2006 – Sgubin Ferruccio

Selvatico, scalpitante, non manca di impuntature vegetali ma ha frutto maturo dalla sua; bocca corposa, decisa, di bella verve. Non per tutti i palati ma ha un buon fondo di genuinità. Insomma, conserva l’irruenza pacifica del vino generoso.

I DISCRETI

Collio Tocai 2006 – Ronco dei Tassi

Aromaticamente centrato, non si fa certo mancare una buona dose di alcolicità. Sicuramente, se lo assaggi, non brilla oggi in finezza, ma è vino tenace, del quale percepisco provvidenziali i segnali lanciati della acidità. Diciamo che è solo alla ricerca di una migliore armonia d’insieme.

Collio Tocai 2006 – Attems

Timido e sfumato, delicato e felpato – note di camomilla in fiore – è un vino più tenero che teso, di cui non mi dispiacciono garbo e cremosità. Solo medio l’allungo.

Collio Tocai 2006 – Villanova

Note esotiche al naso, per il resto buona progressione e saldezza; bocca più rigorosa di quanto non pensassi; finale semplificato ma di stampo minerale.

Collio Tocai 2006 – Borgo Savaian Bastiani

Leggere impuntature vegetali ledono alla finezza del quadro aromatico, perlomeno in questa fase evolutiva; proseguio speziato, alcolico, di media tensione e sviluppo un po’ brevilineo. Discreto l’amalgama.

Collio Tocai 2006 – Humar Marcello e Marino

Naso citrino, pieno, ricco, quasi imperativo; incedere morbido, qualche zucchero di troppo ad impacciarne il passo (e ad arrotondare il gusto), leggera esuberanza alcolica.

Collio Tocai 2006 – Komianc Alessio

In piena fase riduttiva, selvatico e umorale, è vino energico ma poco coordinato, poco chiaro. La sostanza comunque non manca.

Collio Tocai Ronc di Zorz 2006 – Livon

Naso stilizzato, solo accennato, su richiami d’agrume; bocca non proprio sciolta né scorrevole, forse in debito di bottiglia. Nel finale toni “decadenti” di mela cotta ne rendono l’allure un po’ troppo pacificata.

Collio Tocai Belvedere 2006 – Primosic

Profumi di bastoncino alla menta per un naso forse troppo “voluto”, tecnico, consapevole; bocca equilibrata, di buona lena. Soltanto media la personalità.

Collio Tocai 2006 – Terpin

Alcolico e “sguaiato”, con il rovere ancora in fase digestiva, offre il meglio di sè al palato, tanto corposo quanto sapido, rivelando quantomeno una generosa anima artisan. C’è poca coesione per ora. Mi conforta – è vero – la stria salina, ma la confezione è assai ridondante e un garbo maggiore non guasterebbe.

Collio Tocai 2006 – Produttori di Cormons

Eloquio trattenuto, stringato; più che latente la timidezza; sento freschezza nei paraggi ma non troppo sapore, non troppa incisività.

Collio Tocai Zabura 2006 – Skok

Quadro aromatico appesantito dalle note di mela stramatura, proseguio appena gradevole, senza cambi di ritmo.

Collio Tocai 2006 – Castello di Spessa

Tutto sommato semplice, dietro quell’aria esotica ed estroversa rivela una bocca piacevole, pur soffrendo di una sostanziale mancanza di caratterizzazione.

Collio Tocai Vigneti Sant’Helena 2006 – Fantinel

Vino franco, semplice e tutto sommato timido nella esposizione delle sue ragioni. Senza guizzi da ricordare, e senza decisive “fallanze”, diciamo che non fa della personalità la sua arma migliore. Il finale, di persistenza breve, non lo aiuta in questo.

Assaggi effettuati nell’estate 2007.

Foto: le prime tre foto sono state estratte dal sito www.collio.it (segnale stradale, vigneti del Collio, ponca); nella quarta foto: vigneti in località Pradis.

Riccardo Farchioni

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