Dolcetto & Dolcetto 2007

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ALBA – La terza edizione di Dolcetto & Dolcetto, svoltasi ad Alba dal 3 al 5 settembre scorso, ha permesso a giornalisti ed operatori di scoprire il Dolcetto da molti punti di vista. Molteplici sono le zone di produzione, molti i produttori, ancora più articolati gli stili interpretativi di questo vitigno considerato a torto un uva per vini da pronta beva. Molto di tutto ciò è seguito a una specie di “risveglio enologico” che ha coinvolto questa varietà e che, come per la Barbera, ha prodotto e sta producendo interessanti e duraturi risultati. Molte aziende blasonate per la produzione di grandi vini piemontesi, quali Barolo e Barbaresco, si sono così cimentate con impegno nella produzione di vini interessanti a base dolcetto, complice anche un’annata 2006 sicuramente favorevole.

Le caratteristiche di base del Dolcetto sono senz’altro una grande carica antocianica, rilevabile dai colori che variano dal rosso rubino intenso fino al porpora, la fragranza aromatica vinosa e la gradazione alcolica accompagnata da una ottima bevibilità che ne fanno un vino piacevole e fragrante nella sua versione classica. Ma molte aziende di questa rassegna si sono volute giustamente cimentare nella produzione di vini più importanti e longevi e, molte volte con successo, hanno intrapreso la via dell’affinamento in legno per ampliare e stabilizzare le caratteristiche organolettiche dei loro prodotti.

Tutto ciò ha generato due scuole di pensiero, delle quali abbiamo pregevoli rappresentanti in questa selezione: l’una rivolta a far fare il salto di qualità al vino, per proporlo come importante rappresentante della schiera dei piemontesi, l’altra che, senza attardarsi sulla tradizione, si è mossa nella direzione di una maggiore fragranza e alla ricerca di profumi fruttati che in qualche caso rasentano il Moscato o il Brachetto, alla ricerca quindi di una più accattivante bevibilità.

Ma passiamo alla nostra selezione di vini.

Tenuta Langasco
Azienda di 22 ettari, che produce circa 50.000 bottiglie. Proponeva in degustazione due vini. Il Dolcetto d’Alba Madonna Como 2006 è vino di colore rosso porpora intenso e profumi complessi di frutta rossa matura, ciliegia, e ribes nero, con presenza di legno ben amalgamata; sensazioni croccanti e persistenti al gusto. Vino con ottime caratteristiche anche di medio invecchiamento, data la sua ancora evidente giovanilità. Il Vigna Miclet ha però un altro passo. Si presenta con un profondo rosso porpora, limpido e lucente, e grande complessità aromatica, con note evidenti e persistenti di frutta matura dolce e tostatura nelle note di cocco e vaniglia. In bocca l’entrata è vellutata ed elegante, con ampia gamma di note fruttate e finale piacevole e fresco.

Voerzio Gianni
Azienda di La Morra che coltiva 12,5 ettari, produzione totale 60.000 bottiglie.
Propone in degustazione il Dolcetto d’Alba crù Rocchettevino 2006. Di colore intenso porpora con unghia intera senza diluizioni, si presenta al profumo floreale di rosa selvatica e frutta dolce. Lo cataloghiamo nella tipologia più accattivante esposta in precedenza, con bocca morbida, piena e senza spigoli. L’intensità si diluisce nel finale, comunque piacevole.

Cavallero Lorenzo
Azienda di 24 ettari che ha fra i suoi prodotti di punta un ottimo Moscato d’Asti sia in versione spumante che vino dolce frizzante. Produzione totale 180.000 bottiglie. Propone in degustazione il Dolcetto d’Asti Vigna Cardin 2006. Bel colore luminoso, non eccessivamente profondo, sul rubino carico. Profumi speziati e fruttati in evoluzione, buona freschezza aromatica che continua in bocca, con una fittezza ammirevole anche nei tannini eleganti.

Contero
L’azienda di 13 ettari produce in totale 30.000 bottiglie. In degustazione il Dolcetto d’Acqui 2006. Colore intenso porpora con riflesso violaceo, molto complesso al naso, profumi floreali ma anche di confettura di ciliegia e leggera speziatura. Nel gusto grande pulizia e profondità con nota dolce prevalente. Nel finale l’acidità e la densità consigliano un medio invecchiamento. Un bel vino.

Dosio Vigneti
L’azienda coltiva 9 ettari con una produzione totale di 70.000 bottiglie. In degustazione il Dolcetto d’Alba Serradenari 2006 e il Dolcetto d’Alba Nassone 2005. Il primo, ancora in fase di evoluzione, presenta un colore fittissimo popora ed una bocca ampia con note di bacca rossa. Il secondo, sulla tipologia del vino più strutturato, ha profonde e intense tonalità porpora, un naso fruttato, con richiami speziati e lieve tostatura. Grande intensità e concentrazione in bocca, con tannini fitti e finale asciutto e lungo.

Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy
L’azienda in 35 ettari produce 200.000 bottiglie e ha presentato tre annate dello stesso vino, tutte di ottima fattura. Il Dolcetto d’Alba Monte Aribaldo 2006 presenta un colore intenso, fitto nella tonalità porpora, e al naso appaiono subito evidenti le note dolci di frutta matura. Escono anche delle note che ricordano il moscato rosa. In bocca è morbido e ampio con finale elegante. Il Dolcetto d’Alba Monte Aribaldo 2005 ha anch’esso colori intensi e profondi, ma più limpidi e luminosi. Il profumo indugia su ciliegia e mora dolce, con un sottofondo vinoso persistente. In bocca presenta una esemplare eleganza e lunghezza, sostenuta da tannini presenti ma non invadenti e acidità contenuta. Infine la versione 2004 dello stesso Dolcetto risulta più austera e impegnativa. Nei colori si evidenzia una leggera nota rubino su fondo porpora e il profumo si fa più etereo. La presenza della frutta si fa qui più elegante e meno invadente, si lascia spazio ad una tannicità più fine e persistente ed a note tostate nel finale.

Penna Luigi e Figli
L’azienda, in 12 ettari, produce 60.000 bottiglie. I due vini in degustazione, il Dolcetto d’Alba Bricco Galante 2006 e il Dolcetto d’Alba Superiore 2005 si caratterizzano entrambi per una certa speziatura all’olfatto ed un intenso colore porpora anche nell’annata 2005. Nel 2006 comunque la speziatura è più evidente e solo dopo una robusta ossigenazione rivela note fruttate e floreali di buona stoffa. Questo vino in bocca presenta una certa rigidità, dovuta ad un apporto tannico e acido in sovraesposizione, ma anche una certa complessità e una lunghezza interessante. Il 2005 Superiore rivela una ottimo equilibrio generale sempre caratterizzato, come già detto, dalla speziatura, ma anche da una nota floreale che prosegue in bocca con sicura piacevolezza.

Accomo Fratelli
Con questa azienda, di 13 ettari e che produce 45.000 bottiglie, entriamo nella zona di Diano D’Alba. Tre i vini presentati in degustazione: Il Dolcetto di Diano D’Alba 2006, Il Sorì Bric Maiolica 2006 e 2005. Tutti vini sullo stile classico del dolcetto, con una beva fresca e invitante e molto simili tra loro, che ci hanno comunque positivamente impressionato. Colore intenso ma non profondissimo per i tre campioni, con il Dolcetto 2006 che si distingue per il profumo floreale fresco e fruttato di uva ancora presente, una buona bocca morbida e polposa ed una finale dolce. Il Sorì Bric Maiolica 2006 che è più raccolto ed intenso, ancora leggermente chiuso nelle note “moscate”, presenta però una più decisa tannicità che aggiunge lunghezza al vino. E in fine l’annata 2005 che è più compiuta ed evoluta, con una buona armonia tra profumi e gusti espressi.

Coluè
L’azienda, che si estende su 16 ettari, produce 80.000 bottiglie. Abbiamo assaggiato il Dolcetto di Diano d’Alba 2005 e 2006. Il 2006 ci ha favorevolmente colpito, per il bel colore porpora brillante, il profumo elegante di fiori, e di viola in particolare, con lieve sottofondo di frutta. In bocca attacco sostenuto in freschezza e corpo, con finale di tannini eleganti e morbidi. Il 2005 ha colore rosso rubino, con intense note di mora e di pepe verde al naso. Al gusto appare più aggressivo, con tannini evidenti e buona struttura, con una bocca che rimane comunque meno gradevole del precedente.

Terre da Vino
Il Gruppo presentava due vini in degustazione, il Dolcetto d’Alba Roccabella 2006 e Il Dolcetto d’Ovada La Gaggina 2006. Roccabella presenta un profumo aperto e pulito, accompagnato da un colore rosso rubino medio; i sentori sono di fiori e frutti molto spiccati e nitidi. Il corpo è snello ed equilibrato ma non molto lungo, di facile beva. La Gaggina ha colore più profondo e in tonalità porpora, profumo più marcato di “moscato” e dolce di frutti e confettura, dove spicca una nota leggera di canfora. Bocca morbida e ben misurata, ha finale asciutto e non molto lungo.

Lamberto Tosi

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