Il pecorino: nuovo grande autoctono?

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di Riccardo Brandi e Franco Santini

Approfittando delle festività, abbiamo avuto un po’ di tempo per mettere ordine ai nostri appunti di un’interessante degustazione, svolta qualche tempo fa grazie alla collaborazione della rivista abruzzese Il Segnaposto. Con il nostro consolidato “gruppo d’assaggio” abbiamo provato ben 30 etichette di uno dei vitigni autoctoni più “chiacchierati” del momento: il Pecorino. Non vi resta che proseguire nella lettura per sapere com’è andata!

N.B.-Per questioni logistiche ci siamo focalizzati sulla versione abruzzese del vino/vitigno, ma questo non ci ha impedito di fare anche un’interessante incursione in terra marchigiana, dove il Pecorino è DOC dal 2001.

Introduzione
Vitigno a bacca bianca diffuso soprattutto nelle Marche e in Abruzzo, il Pecorino ha origini incerte: pare che le prime tracce bibliografiche risalgano al tempo di Catone il Censore (II secolo a.C.) che lo classificava nel gruppo delle aminee (nome che indicava un insieme di vitigni – Greco di Tufo, Grechetto, Pignoletto – portati in Italia durante le migrazioni del popolo greco degli Ammei). Il bollettino ampelografico di Stato del 1875 lo descrive poi come <<vitigno che da tempo si coltiva a vigna nei luoghi del medio adriatico; fra le viti di questi luoghi è quello che da il frutto più precocemente maturo>>. La ragione che lo porta infine a condividere il nome col più noto formaggio rimane dubbia, ma è probabilmente legata ai movimenti stagionali dei pastori e delle pecore (la famosa transumanza), un tempo caratteristici delle regioni dell’Appennino abruzzo-marchigiano.

Sta di fatto che la sua maturazione precoce e le basse rese indussero i produttori ad abbandonarlo a favore di altri vitigni più prolifici, e alla fine degli anni ’80 del Pecorino si erano praticamente perse le tracce. Il principale merito della sua riscoperta va attribuito al produttore marchigiano Guido Cocci Grifoni: recuperato a metà degli anni Ottanta da un minuscolo vigneto di montagna, grazie alla tenacia di questo produttore, con i preziosi consigli del maestro-sommelier Teodoro Bugari e le sperimentazioni tecniche dell’Istituto Sperimentale per la viticoltura di Conegliano Veneto e dell’Istituto agrario di Ascoli Piceno, inizia ad essere imbottigliato come vino da tavola agli inizi degli anni Novanta.

Nel 1996, in Abruzzo, Luigi Cataldi Madonna imbottiglia per primo un vino con nome Pecorino in etichetta, mentre solo nel 2001 le Marche creano la Doc Offida, e il Pecorino diventa una delle tre tipologie della denominazione (le altre sono Passerina e rosso). In Abruzzo il Pecorino è invece a tutt’oggi uno dei vitigni base di diversi vini ad Indicazione Geografica Tipica (Alto Tirino, Terre di Chieti, Colline Pescaresi, Colline Teatine, etc…).

Il Pecorino è geneticamente un prodotto di nicchia.

Preferisce in genere luoghi collinari freschi ed elevati, con forti escursioni termiche e un irraggiamento solare contenuto. Oltre a maturare precocemente, ha una costante capacità di accumulo zuccherino, che lo porta a salire facilmente di gradazione alcolica. La demolizione della componente acida, poi, è molto lenta. Ne risultano, quindi, vini di grande struttura e dall’acidità di fondo assai marcata, con intriganti e caratteristiche note sapide e minerali. Ma queste stesse componenti (alcolicità e acidità), se non “dosate” con la giusta cautela, possono portare ad un prodotto troppo “caldo” o spigoloso (caratteristica quest’ultima accentuata anche dalla relativa giovinezza di molti impianti).

Volendo fare un discorso generale, il Pecorino ha lasciato senz’altro intravedere ottime potenzialità, ma considerlo come il nuovo grande autoctono bianco del paese è forse ancora prematuro. Finora si è “concesso” poco dal punto di vista olfattivo: ha un patrimonio odorigeno abbastanza rilevante, ma di difficile estrazione e definizione. Ha mostrato invece caratteri senz’altro più affascinanti sotto l’aspetto gustativo. Il vino che ne deriva, vista la “sostanza” non indifferente, sembra prestarsi abbastanza bene a moderati passaggi in legno, che gli possono conferire aromi terziari a beneficio della complessità gusto-olfattiva. Infine, nelle declinazioni migliori delle annate più felici, questo vino sembra mostrare anche un potenziale di longevità che lo porta ad esprimersi al meglio a 2-3 anni dalla vendemmia.

Vista le grandi differenze – olfattive e gustative – presentate dai vini assaggiati durante la prova, confessiamo che se dovessimo descrivervi oggi qual è il Pecorino “tipico” saremmo in enorme difficoltà!

Per l’Abruzzo e per le Marche il Pecorino – così come lo è già stato il Verdicchio sempre in terra marchigiana – potrebbe diventare veramente un vitigno “simbolo”, da cui ricavare vini bianchi di livello assoluto. Però la strada è ancora lunga! Serve sperimentazione, ricerca, sacrificio, investimenti, e un atteggiamento serio e lungimirante da parte dei produttori, che rischiano di imboccare una strada molto pericolosa.

Per limitare le “asperità naturali”, il taglio con vitigni internazionali, un “bagno” in legno aggressivo, o tecniche di cantina ipermoderne diventano il rimedio più semplice: il risultato finale è un prodotto più docile e accattivante, opulento e piacevole, ma senz’altro meno intrigante e fascinoso che nelle sue “nervose” espressioni in purezza.

Una logica commerciale, questa, che può funzionare nel breve periodo, ma che alla lunga rischia di portare alla “saturazione”: continuando ad immettere sul mercato Pecorini un po’ scontati e privi di una specifica identità, omologati, prodotti esclusivamente per sfruttare commercialmente un nome nuovo, si lancia un boomerang che prima o poi tornerà indietro e farà male! E questo discorso di riconoscibilità e caratterizzazione vale ancor di più quando da base per un vino Igt il Pecorino passa ed essere orgogliosamente proposto dai produttori come nuovo grande vitigno autoctono al 100%.

Forse è inutile e prematuro, adesso, mettersi a fare crociate integraliste a favore del Pecorino puro. Troppe ancora le incognite sulle reali potenzialità del vitigno in purezza, sui pro e contro di un taglio con vitigni “migliorativi”, sugli effetti del passaggio in legno, e, infine, sull’esatto mercato di riferimento. La speranza è però che così com’è accaduto per altri grandi bianchi italiani (pensiamo di nuovo al Verdicchio) alla fine, se il vitigno confermerà le potenzialità di cui tanto si è discusso finora, la presenza di elementi “esterni” si riduca fisiologicamente, per scelta autonoma e consapevole dei produttori…e dei consumatori! E allora saremo tutti felici di bere i nostri Pecorini “tipici”, grande espressione di questo nuovo-antico vitigno e di tutto un territorio!

Nel frattempo, vi lasciamo ai risultati della nostra degustazione (per questioni di spazio pubblicheremo schede complete solo per le 10 etichette che ci hanno colpito di più, limitandoci a brevi note per i vini degli altri produttori, a cui va comunque il nostro sentitissimo ringraziamento per la collaborazione).

I risultati della prova

I Marchigiani

Cocci GrifoniPodere Colle Vecchio 2006
Gran bel vino, dal colore chiaro e limpido. Naso abbastanza intenso, con una bella complessità che rivela note erbacee, animali e quasi metalliche, su una base fruttata dove l’albicocca e la pesca si amalgamano in un tessuto agrumato che rimane a lungo.In bocca si apprezza la coerenza con l’introduzione olfattiva, un impatto deciso e fragrante che si mantiene fino alla deglutizione e oltre, grazie ad una spalla acida di spessore che regala una freschezza ideale per stemperare il sostenuto tenore alcolico. Nella fase centrale si presenta spiccatamente sapido-minerale, con un caratteristico sottofondo di pompelmo. Lungo il finale dai toni sapidi e mandorlati, all’insegna della pulizia e dell’eleganza. Da bere subito, e ancor più tra un paio d’anni!
San Savino di Ripatransone (AP) – Tel. 0735 90143 – www.tenutacoccigrifoni.it

Poderi Capecci San SavinoCiprea 2006
Colore delicato e brillante, con riflessi verdognoli, questo vino propone un bel naso, netto, intenso e complesso: frutta gialla, salvia, ginestra, ma anche pietra focaia, mineralità e chiusura salmastra. Al palato è pieno, persistente: la pesca gialla è fresca e croccante, la sapidità è fine, le note agrumate abbastanza fresche: l’acidità forse non contrasta appieno l’alcol, ma l’equilibrio non ne risulta pregiudicato. Ha un finale pulito e un’ottima persistenza. Un’etichetta interessante fatta di gusto e verticalità, slancio e piacevolezza.
San Savino di Ripatransone (AP) – Tel. 0735 90107 – www.sansavino.com

Poderi San LazzaroPistillo 2006
Il vino si presenta di un bel giallo vivo dai riflessi dorati. I profumi sono giustamente intensi e profondi, con una variegata evoluzione dal muschio alla terra umida, dai fiori bianchi all’agrumato senza mai dissolvere una fragranza di crosta di pane. Al palato è piacevole, molto caldo ed elegante; la deglutizione offre forse il fianco ad un tenore alcolico (14,5%) che chiude un po’ la strada ad ulteriori percezioni; non proprio un difetto, ma certo un limite. Il fruttato comunque è evidente, insieme ad un’intrigante sapidità artigiana, che gli dona carattere ed espressività. La persistenza è discreta e ci lascia con un piacevole aroma affumicato, ultima traccia di un oculato passaggio in legno.
Offida (AP) – Tel. 0736 889189 – www.poderisanlazzaro.it

Le CanietteIo sono Gaia non sono Lucrezia 2005
Vino che si distingue, nel bene e nel male. Colore che colpisce, di un giallo oro dai riflessi luminosi e cangianti. Uve surmature, marcato passaggio in legno, un anno in più di affinamento gli conferiscono un naso incredibilmente seducente, complesso ed evoluto: pesca e frutta tropicale matura, agrumi dolci, note vanigliate, crema pasticcera, una vena officinale ed un finale nocciolato. Al palato cede leggermente: il vino è caldo, sapido, avvolgente, opulento, con un finale lievemente amarognolo che si chiude su note medicinali. Un vino senz’altro “impegnativo”!
Ripatransone (AP) – Tel. 0735 9200 – www.lecaniette.it

Gli Abruzzesi

Cataldi MadonnaPecorino 2005 (€22)
Il “veterano” del Pecorino Luigi Cataldi Madonna (primo, nel 1996, ad imbottigliare un vino con questa etichetta) presenta un prodotto sul quale il panel di degustazione ragiona a lungo. Un grande vino bianco, che si distingue per complessità ed eleganza. Nel calice il colore è evoluto e brillante. L’espressione olfattiva è all’insegna di una rara finezza: un attacco aromatico delle uve abbastanza insolito ci trasferisce una dominanza di frutta tropicale e matura, che pian piano lascia il campo a note agrumate di polpelmo, di melone, con un sottofondo tostato di legno nobile. Invade il palato con copiosa consistenza, una fragranza grassa e strutturata, una fruttosità esplosiva, intriganti speziature, per chiudere con un lungo finale minerale e sapido. Un bianco importante, che fatichiamo a paragonare agli altri Pecorini. Concettualmente e tecnicamente a sé stante.
Ofena (AQ) – Tel. 0862 954252 – www.cataldimadonna.it

Coste di BrentaElisio 2006
Veramente una bella sorpresa questo Pecorino della masseria lancianese. Vinificato in acciaio, si presenta con un colore tenue e brillante che resta fedele al giallo paglierino. L’apertura olfattiva, di media intensità, è fresca e fragrante, fruttata, per virare poi su note di agrumi canditi e ginestra, e chiudere su intriganti nuances di cannella. Ottimo l’approccio gustativo pieno, vivace, che tiene fede ai profumi, ma che si arricchisce rapidamente di sfumature sapide e minerali. Un vino genuino, equilibrato, che ci lascia in bocca una lunga e piacevole persistenza.
Lanciano (CH) – Tel. O872895280 – www.costedibrenta.it

FaraoneLe Vigne di Faraone 2006
Giallo paglierino, tenue e pulito, è uno dei campioni che più ci ha impressionato all’esame olfattivo. Il ventaglio di profumi è incisivo, complesso ed originale: pera, scorza d’arancia, frutta candita e una fragranza quasi “dolciaria”, si intrecciano ad aromi floreali (biancospino e ginestra), per chiudere con un finale ampiamente speziato dominato da note di cannella. Per quanto coerente, in bocca perde un po’ di intensità; pur rimanendo un po’ fermo sulla trama dolce e “cannellata”, conserva una piacevolezza di beva, seducente e femminile, con un discreto finale lievemente ammandorlato. Un Pecorino da “inspirare” a pieni polmoni.
Colleranesco di Giulianova (TE) – Tel. 085 8071804 – www.faraonevini.it

TiberioPecorino 2006
Da un piccolo vigneto nella zona di Cugnoli proviene questo Pecorino della giovane Azienda Tiberio. Vinificato in acciaio, si presenta luminoso nel suo tipico giallo paglierino, pulito seppure non cristallino. L’apertura olfattiva è fresca e fruttata; la pera si avverte netta, mentre la profondità aromatica è floreale, con biancospino e camomilla. All’ossigenazione si allunga su intriganti note minerali e officinali (salvia, rosmarino). In bocca entra con personalità: non nasconde i suoi 14° alcolici, ma è stemperato da un lieve residuo di carbonica che gli da brio. Avvolge il palato con fragranze fruttate e morbide, dove torna ancora la pera intrecciata al mandarino. Il finale è lungo e profondo, sapido e minerale. Un bel vino, tecnicamente impeccabile, elegante e per nulla scontato.
Cugnoli (PE) – Tel. 085 8576744 – www.tiberio.it

Tenuta I FauriPecorino dei Fauri 2006
Presenza paglierina nel calice per un vino che nei profumi si presenta ottimamente; ananas, susina gialla, nespola e agrumi dolci aprono la strada ad una mineralità moderata ma lunga, dove la pietra focaia precede un finale salino. In bocca è caldo e avvolgente, di bella struttura, vivacizzato da una lieve rimanenza carbonica: gli agrumi sono morbidi, mandarino dolce e arancia candita; piacevole e fresco non offre un finale lunghissimo, ma ci piace comunque per l’armonia di aromi e sapori. Le componenti ci sono tutte e al posto giusto. Complimenti.
Chieti (CH) – Tel. 0871 332627 – www.tenutaifauri.it

CiavolichAries Pecorino 2006 (€9,00)
Nella zona di Pianella la famiglia Ciavolich coltiva il suo pecorino e lo vinifica seguendo le tendenze di quei produttori che ritengono utile alla causa un oculato utilizzo di barriques. L’Aries si presenta quindi con una veste cromatica leggermente più carica rispetto la media, con splendendi riflessi giallo oro. I profumi sono puliti: l’aspetto floreale ricorda la ginestra e quello fruttato la banana e la pesca gialla matura; non estremamente incisivo, libera all’ossigenazione delicate note vanigliate e nocciolate. Al palato il riscontro è morbido e strutturato; la frutta è carnosa, la persistenza notevole, il retrogusto vagamente fumè. Un Pecorino “carico”, ambizioso, senz’altro “saporito”.
Miglianico (CH) – Tel. 0871 958797 – www.ciavolich.com
Gli altri vini della prova

CaldoraColle dei Venti Pecorino 2006 (€9,00)
Un bel pecorino vinificato in buona parte in acciaio, e in piccola percentuale in botti di rovere. Improntato ad uno stile internazionale, ma tutt’altro che sfacciato.
Ortona (CH) – Tel. 085 9068553 – www.caldoravini.it

FarneseCasale Vecchio Pecorino 2006 (€11,00)
Gusto avvolgente, strutturato, pieno e morbido; consistenza e piacevolezza per questo Pecorino tecnicamente pulito, pensato e lavorato per non passare inosservato.
Ortona (CH) – Te. 086 9067388 www.farnesevini.it

Camillo MontoriFonte Cupa Pecorino 2006 (€10,00)
Un vino che nel complesso ci piace, di buona verticalità e bevibilità. Un limite? L’intensità. Un pregio? La “discrezione”.
Controguerra (TE) – Tel. 0861 809900 – www.montorivini.it

Il FeuduccioPecorino 2006 (€8,00)
Fresco e agile, si muove in uno scenario gustativo comunque coerente e piacevole. Lo avremmo preferito con un pizzico di personalità in più.
Orsogna (CH) – 0871 891646 – www.ilfeuduccio.it

Dora SarcheseDora d’Oro 2006 (€13,00)
Figlio di uno dei “maestri” del Pecorino, il vino del Prof. Seghetti è ambizioso e complesso. A nostro avviso manca un po’ di slancio. Da raccolta lievemente surmatura, consigliamo di berlo molto fresco.
Caldari di Ortona (CH) – Tel. 0859031249 – www.dorasarchese.it

CitraIl Palio 2006
Solo acciaio. Un’ossatura acida importante rende questo vino estremamente fresco e l’efficace controllo della componente alcolica ne agevola la bevibilità.
Ortona (CH) – Tel. 085 9031342- www.citra.it

Rocco PasettiContesa 2006 (€8,50)
Fermentazione mista in barriques e acciaio inox. Un Pecorino molto di “moda” che si fa comunque apprezzare per equilibrio e piacevolezza di beva.
Collecorvino (PE) – Tel. 085 8205078 – www.contesa.it

Cantina Ripa TeatinaFeudo San Felice Pecorino 2006 (€6,50)
Questa dinamica Cantina sociale ha presentato un vino fresco ed equilibrato. Un po’ stanco al naso, ma senz’altro vivo in bocca.
Ripa Teatina (CH) – Tel. 0871 39901 – www.cantinaripateatina.it

AgriverdeRiseis di Recastro Pecorino 2006 (€8,00)
Pecorino in purezza vinificato in acciaio. Rimarchevole l’armonia d’insieme anche se, specie nella fase gustativa, il vino ci è sembrato un po’ troppo arrendevole.
Caldari di Ortona (CH) – Tel. 085 9032101 – www.agriverde.it

PietrantonjPecorino 2006
Da quest’azienda storica un Pecorino semplice, ben fatto, che fa della immediatezza la sua dote principale.
Vittorito (AQ) – Tel. 0864 727102 – www.vinipietrantonj.it

F.lli De LucaArmannia Pecorino 2006
Un pecorino delicato nei colori come nei profumi. Un prodotto gradevole, meno “carico” rispetto ad altri campioni, adatto a chi cerca vini non troppo complessi e che si lascino bere.
Mozzagrogna (CH) – Tel. 0872 578677 – www.cantinedeluca.it

San LorenzoIl Pecorino 2006 (€8,50)
Un bel prodotto, importante, forse un po’ “piacione”, ma lavorato con cura, per appagare il palato e lasciarsi bere.
Castilenti (TE) – Tel. 0861 999325 – www.sanlorenzovini.com

Cantina TolloPecorino 2006 (€9,00)
Vino di beva agevole, senza spunti di particolare estro, ma con una buona armonia d’insieme.
Tollo (CH) – Tel. 0871 96251 – www.cantinatollo.it

ZaccagniniYamada 2006 (€8,00)
Intriganti note minerali e salmastre, lo rendono piacevolmente fresco; non brilla per slancio e morbidezza, ma il vino ha buon carattere.
Bolognano (PE) – Tel. O85 8880195 – www.cantinazaccagnini.it

Torre RaonePecorino 2006
Metodi di coltivazione meno invasivi possibile per questa versione di Pecorino che tende ad esaltare la naturalezza del vitigno. In bocca ha una dominanza acida che prevale sbilanciando un po’ l’armonia d’insieme.
Loreto Aprutino (PE) – Tel. 085 8289699 – www.torreraone.it

GentileMedea Pecorino 2006
La polpa di frutta matura domina l’assaggio e le fragranze più delicate restano un po’ sovrastate da questa sua alcolica vigorosità. Un vino intenso, persistente e un po’… “abbondante”.
Ofena (AQ) – Tel. 0862 956618 – www.gentilevini.it

Mimmo PasettiPecorino 2006 (€8,00)
Un quinto di massa fermenta in barriques, ma l’affinamento è breve e non prevede utilizzo di legno. Un pecorino di stile internazionale, dalla facile beva, equilibrato e discretamente lungo.
Francavilla (CH) – Tel. 085 61875 – www.pasettivini.it

La ValentinaPecorino 2006
Altro esempio di Pecorino “moderno”. Un prodotto magari meno impegnativo e stimolante rispetto ad altre versioni, ma indubbiamente fresco e beverino.
Spoltore (PE) – Tel. 085 4478158 – www.lavalentina.it

Terra D’AligiPecorino 2006 (€8,50)
Un vino gradevole, di buona persistenza, alla ricerca di un gusto pieno e di una bevibilità accattivante: una versione “da esportazione” che pecca un po’ di personalità.
Atessa (CH) – Tel. 0872 897916 – www.terradaligi.it

L'AcquaBuona

1 COMMENT

  1. Volevo invitarvi ad assaggiare i due pecorini dela cantina Strappelli di Torano Nuovo. Il Soprano, un pecorino che viene realizzato ogni anno che presenta una struttura base molto importante unita a dei profumi molto interessanti data la tipologia del vitigno. Il Nubile realizzato solo in annate eccezionali con uve raccolte tardivamente che è veramente un capolavoro da scoprire e che mi ha fatto veramente impressionato per complessità e struttura. Un’autentica chicca!

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