“Il Soave incontra il mare”: una bella occasione per conoscere un territorio ed un vino

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E così ventuno produttori di Soave, fra i migliori, hanno deciso di accettare la sfida e far conoscere I risultati del loro lavoro a Pisa, città d’arte e punto di raccordo fra la toscana collinare e quella costiera, che guarda da vicino la Versilia e più in là la Liguria, e che si protende con la sua lunga provincia verso la Costa degli Etruschi e la Maremma. Ed hanno fatto bene, perché tutti hanno ben chiaro come l’Italia sia un paese pieno di ricchezze in ambito enogastronomico, ma poi ci si ritrova sempre un pochino “provinciali” per non dire ignoranti, si crede di conoscere ed invece c’è sempre da scoprire.

E allora ci sia consentito, una volta tanto, un moto di vera soddisfazione: non è per niente banale portare non un territorio, ed un solo vino (o se si vuole due, contando il qualche “esemplare” di Recioto di Soave) all’attenzione di un pubblico, pur smaliziato, come quello toscano. Un vino lontano, che si conosce poco, la cui uva, o le uve, si conoscono ancor meno. Un’operazione ai limiti dell’intellettualismo, di un sano intellettualismo, lontana anni luce dalla filosofia del “banco d’assaggio” che sicuramente non è da snobbare perché fonte di grandi piaceri, ma che è un’altra cosa.

Quello che si è percepito chiaramente durante “Il Soave incontra il mare”, è stato come diverse interpretazioni di una stessa uva e di una stessa terra possano dare risultati tanto diversi ma investiti da una luce comune. E tenendo conto di questo, non può sorprendere la constatazione che abbiamo fatto (non senza soddisfazione, peraltro) che i tanti partecipanti al nostro evento si sono trattenuti, in generale, molto tempo. Era infatti necessario tempo per apprezzare, e farsi sorprendere, dalle diverse espressioni di una accomunante mineralità, dalle diverse gradazioni di una confortante sapidità, dalle variate coloriture di un sentore agrumato.

E la “ciliegina sulla torta”, che ha in certo modo codificato i caratteri di questo affresco, è stata la bella degustazione su “tutte le espressioni della garganega” introdotta da Ernesto Gentili, che con Fabio Rizzari cura la guida I Vini d’Italia de L’espresso (che ha molto osservato e valorizzato questo orgoglioso movimento di rinascita dei produttori del Soave) che ha visto partecipare, attenti, tanti inviati della stampa specializzata e operatori “di costa” in cerca di novità per la nuova stagione che sta per arrivare.

Alla fine, I ringraziamenti: un grazie naturalmente al Consorzio di tutela che ha coordinato al meglio le operazioni dei produttori,ed ha fornito materiale prezioso per la conoscenza del territorio; e un grazie alle strutture che hanno reso possibile la manifestazione, ossia l’Hotel San Ranieri di Pisa che mostra un meritoria quanto positiva inclinazione verso l’enogastronomia di qualità, affiancata in questo dal Ristorante Squisitia: da tenere assolutamente sotto osservazione con il suo giovane e promettentissimo chef Maurizio Marsili che ha curato la bella cena a base di pesce dimenticato, dove il Soave si è dimostrato, ancora una volta, grande vino da bere a tavola.

12 febbraio 2008

Ed ecco ancora un po’ di fotografie.


l’attesa


i primi ad arrivare


ambiente ancora freddo?


se ne discute


cala la sera, insieme al Soave nelle bottiglie


atmosfera lunare… la sala attende i commensali


aperitivi a base di pesce dimenticato


i sommelier al tavolo di mescita della cena


ci si accomoda


cuochi al lavoro

L'AcquaBuona

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