A Gianni Masciarelli

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di Andrea Gabbrielli

Gianni Masciarelli

Il testo che segue è tratto da un nuovo libro della collana I semi di Veronelli Editore, dedicato a Gianni Masciarelli e che verrà presentato in autunno. Avevo terminato la stesura definitiva un paio di settimane fa e poi ero partito per le vacanze da cui sono tornato per partecipare ai funerali di Gianni. Marina Cvetić Domenica 3 Agosto, mentre eravamo in chiesa a S. Martino sulla Marrucina, mi ha chiesto di leggere un brano del libro e io ho scelto la “nota dell’autore”, una sorta di introduzione al volume. Gianni, che conoscevo dal giugno del 1987, mi mancherà tantissimo.

Nota dell’Autore
“Se dobbiamo parlare di vino, i vigneti bisogna vederli tutti”. Stante questa doverosa premessa che obbedisce ad un vecchio e saggio precetto di Mario Soldati, è facile capire perché un incontro con Gianni Masciarelli si può trasformare in una cosa molto impegnativa. Specialmente se si è messo in testa di farti visitare tutte le proprietà, 400 e più ettari di vigneti sparsi per tutto l’Abruzzo, viaggiando su e giù per strade che hanno visto tempi migliori. Passi per i pezzi di strada statale o dell’autostrada, ma quando si tratta di girovagare per scoscesi viottoli di campagna o carrarecce ridotte a misere parvenze di tracciato, iniziano i dolori. Anche se lo stomaco va in subbuglio, la salivazione cresce e il colorito volge al grigiastro, bisogna continuare imperterriti. Ed io nel tempo che mi è occorso per la stesura del libro, non mi sono perso nemmeno un’ara dei suoi vigneti. Così sono sopravvissuto alle conseguenze di visite minuziosissime, che malesseri a parte, mi hanno dato la possibilità di passare nuovamente delle ore a chiacchierare con lui – non a caso c’è molto Masciarelli nel mio libro ed anche per questo è stato un parto lungo e difficile – come succedeva agli inizi della nostra amicizia. Durante questi viaggi soprattutto ho capito, come non mi era successo in precedenza, cosa vuol dire per Gianni, amare e coltivare la sua terra. Una sensazione forte e bruciante, appagante e profonda che lui vive con la passione, l’entusiasmo e la esclusività di chi si è dovuto conquistare le cose un pezzo alla volta, buttando, e non solo letteralmente, il cuore oltre l’ostacolo. Non a caso la sua azienda di San Martino sulla Marrucina non ha mai avuto gli orizzonti limitati alle province vicine o ai confini regionali, ma sin dall’ inizio era proiettata a tutto campo sia in Italia che all’estero. Insomma non solo dimostrava un solido e lungimirante istinto di imprenditore ma ha sempre avuto voglia di confrontarsi con i migliori. Un’impresa difficile quella di Gianni Masciarelli, che non avrebbe mai potuto essere portata così bene a termine senza l’attiva e indispensabile presenza di Marina Cvetić, sua moglie. Ma non è stato facile, anche perché all’inizio del percorso c’erano Trebbiano e Montepulciano d’Abruzzo, vissuti dai più con sufficienza, sempre in bilico tra eccessi produttivi e scarsa personalità, ma anche fonte di tante piacevoli sorprese. Con una perseveranza degna della miglior causa, Gianni non si è mai arreso e ha dimostrato che, a patto di essere rigorosi nelle scelte, la generosità tipica di questi vitigni può essere domata dando vita a vini di altissimo profilo. Le pagine che seguono raccontano la storia di un vignaiolo abruzzese tenace e testardo ma anche geniale, che nonostante i mille impedimenti di questa nostro disgraziatissimo e amatissimo Paese, è riuscito a concretizzare i suoi sogni. D’altra parte cosa aspettarsi da chi scrive, con pizzico di malcelata civetteria, a mo’ di presentazione di se stesso: “Stare dalla mia parte non è assolutamente necessario e tanto meno auspicabile: al contrario, una dose di curiosità, come di fronte a una creazione estranea, con un’ironica resistenza, mi parrebbe una posizione incomparabilmente più intelligente nei miei confronti”. Sì, Gianni Masciarelli è proprio così.

Immagine tratta da www.diwinetaste.com

Andrea Gabbrielli

4 COMMENTS

  1. ho avuto il piacere e l’onore di conoscere Gianni e di passare con lui due giorni lo scorso anno nel suo Abruzzo.
    ho avuto il piacere e l’onore di rivederlo a Vinitaly lo scorso Aprile e di degustare con lui le sue ultime annate.
    io giovane e sconosciuta produttrice oltrepadana, ho passato una piccola parte in compagnia di una grande persona, che credeva in tutto quello che faceva e dava speranza e stimolo ai giovani all’inizio della loro attività vinocolo-enologica.
    grazie di cuore per tutto quello che mi hai insegnato.
    elena

  2. dal 1984 al 1987 ho collaborato con Gianni Masciarelli.In quel periodo uscì il Villa Gemma bianco e l’Alcyone (Chardonnay). In quel periodo siamo andati per una settimana a Firenze a trovare i miei amici e conoscenti per fargli conoscere il vino di Gianni
    (Ho lavorato per 9 anni in diversi alberghi e ristoranti in Firenze). Abbiamo concluso buone cose, ma sopratutto servì come “RELAX” dello “stress di quegli anni. Porgo le condoglianze vivissime a Marina Cvetic e ai famigliari. Santino Strizzi Presidente U.Be.M.E (Universitas Bevitorum Magnatorumque Excelsa – Quadrensis) e della U.S.I.R.A. Unione dei Sommelier Indipendenti della Regione Abruzzo)

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