Il quadruplo “calore” del Taurasi

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Un giorno meraviglioso passato nel territorio del Taurasi mi ha mostrato una realtà inaspettata e appassionante. Non solo vino (e che vino!), ma amicizia, calore umano, dignità, umiltà, fierezza. E poi splendidi borghi, paesaggi riposanti ed una cucina da favola. Si parla spesso del grande vino Taurasi in queste pagine, ma volevo aggiungere il mio contributo un po’ diverso, come al solito. Non potevo fare a meno infatti di condividere con i lettori le emozioni che mi hanno assalito in un giorno veramente molto speciale ed indimenticabile.

Non è facile in un solo giorno essere sopraffatto da tante emozioni, una più forte dell’altra. Eppure è quanto è successo recentemente a mia moglie ed a me in provincia di Avellino, nella zona del Taurasi. Provenendo da Montecorvino Rovella, abbiamo attraversato gli splendidi boschi dei Monti Picentini fino agli 843 metri de le Croci di Acerno e poco dopo abbiamo incontrato il primo Calore, il torrente che scende verso il territorio del Taurasi, tagliandolo letteralmente in due. Poco alla volta la discesa svela una serie di dolci colline, sulle cui cime si aggrappano paesi e borghi affascinanti già da lontano. Tanto verde e spazi infiniti, interrotti da monti più alti e boscosi. In mezzo, mai invadenti, le vigne di aglianico, di coda di volpe, di greco di tufo, di fiano d’Avellino. Il secondo calore ci viene incontro, quello dovuto alla temperatura, pur rimanendo costantemente tra i 400 e i 500 metri di altezza (ma siamo a fine luglio). E subito si risolve il mistero della dinamicità e freschezza del vino rosso simbolo della zona e dei grandi bianchi: lo sbalzo termico notevole tra notte e giorno, un requisito fondamentale per dare vigore e grinta al nettare di Bacco.

Incantati da quel paesaggio inaspettato e per certi versi simile alle nostre Langhe, raggiungiamo in breve l’azienda di Michele Perillo, all’ingresso di Castelfranci. Sono le 9:30 del mattino, troppo presto per il vino. Ma non ce n’è bisogno. Lui e la moglie sprizzano simpatia e cordialità. Ci offrono un caffè ed il tu arriva spontaneo ed immediato. Ci sembra di conoscerli da anni. Si parla di tante cose, lo stesso vino passa in secondo piano, anche se so da vari amici che è meraviglioso. Mi dimentico perfino di scattare qualche fotografia. Che stupido! Facciamo fatica a staccarci da quei sorrisi aperti e sinceri. Promettiamo di tornare, ci si abbraccia come tra vecchi amici. Ed è vero, le vibrazioni della loro personalità schietta, semplice e dignitosa ci hanno toccato il cuore. Il terzo calore sopraggiunge spontaneo e impetuoso: il calore umano, ormai sempre più raro in questo mondo che si affanna dietro a feticci falsi e vuoti. Non capiamo più se fa veramente caldo o siamo invasi da un ben diverso calore interno. E sarà così fino alla fine della nostra esperienza.

In quella natura antica e benigna non facciamo nemmeno troppa fatica a giungere davanti alla cantina di Pasqualino Di Prisco a Fontanarosa. Tutto è più grande, gli spazi maggiori, ma quando stringiamo la mano a Pasqualino capiamo subito che il terzo calore è immutato e che forse è proprio nel DNA di questa meravigliosa gente. Siamo accolti come amici e non certo come clienti. Ed è la prima volta che vediamo Pasqualino, così come Michele. Eppure c’è un filo diretto che ci allaccia immediatamente. Nessuno pensa lontanamente a dare del lei: abbiamo capito che sarebbe assurdo in quel territorio e con le emozioni che scalpitano. Sorseggiamo due favolosi greco di tufo ed è ovvio assaggiarne uno del 2005. Qui sanno tutti benissimo che i bianchi devono aspettare come i rossi. Il tempo fa parte del valore del vino. Un Taurasi giovanissimo, tirato dalla botte, ed è esplosione di profumi e di tannino ancora rude. Finalmente! Un vino vero, ruspante, tagliente come piacciono a noi ruvidi langaroli. Mi ricordo ancora benissimo il suo 2001 assaggiato a Torino. Una bomba! E Pasqualino non ha problemi a recuperarmene tre bottiglie! Il quarto calore è arrivato per concludere il quartetto: il calore di un vino superbo e vibrante, degno amico dei nostri nebbioli.

Possiamo pretendere di più da questa giornata? Sinceramente ci sembra già troppo. Ed invece le meraviglie continuano. I paesi che attraversiamo sono puliti, lindi, colorati. Le case non sfarzose, ma dignitose ed accoglienti. Quanto distanti siamo dalla solita rappresentazione negativa che si vuol dare della Campania. Il calore cresce, ma non la temperatura esterna … E’ arriva l’ora dell’appuntamento con la deliziosa Milena della Tenuta del Cavalier Pepe, a Sant’Angelo all’Esca. La sua parlata travolgente, in cui la erre francese (belga per l’esattezza) si mischia alla cadenza dialettale del luogo, è veramente irresistibile. Così come la sua gentilezza e simpatia. Fa quasi tutto da sola ed è sempre indaffarata, un vero motorino, ma la dolcezza domina qualsiasi richiesta od offerta. Ci ospita in una casetta tra gli ulivi, tutta per noi e ci deliziamo con il suo coda di volpe scattante e sapido. Che bella beva! Ci mostra l’enorme cantina in costruzione ed ogni spostamento che fa non è mai superfluo. Gira un interruttore, rimette a posto un libro, sposta una cassa. Ogni movimento ha un suo scopo ed intanto ci invade con la sua amicizia.

Non abbiamo nemmeno tempo di riposarci e raggiungiamo la collina di fronte, Luogosano, dove troviamo la Tenuta Ponte. Sarà finalmente una delusione? Nemmeno per sogno. Uno dei proprietari (non mi ricordo nemmeno il nome, accidenti…) ci accoglie e non si scosta nemmeno di un millimetro dallo stile che abbiamo conosciuto prima. Mentre visitiamo la suggestiva cantina, continua a recuperare vino di varie annate. “Devi assaggiarlo”, mi dice, “ma a casa, con calma …”. Ed anche lì parliamo di tutto e di più, ed il calore aumenta (saranno già 90 gradi?), ma non ci fa sudare. Ci rendiamo conto che tra i produttori visitati esiste una profonda amicizia. Ognuno parla degli altri con un sorriso di stima e di rispetto. Capiamo che sarebbe bellissimo passare una serata con loro, attorno ad una tavola e con il loro vino nel bicchiere. Impareremmo molti valori ormai dimenticati. E siamo sicuri che lo faremo, il più presto possibile.

Una giornata così entusiasmante non poteva certo concludersi in modo anonimo. Andiamo a cena al ristorante La Collina, collegato con la Tenuta del Cavalier Pepe. Siamo su un cocuzzolo in cui lo sguardo spazia a 360°, con i colori di un tramonto struggente. Di fronte, Sant’Angelo all’Esca sembra uscito da una favola. L’ambiente è curatissimo e raffinato, il servizio professionale ed inappuntabile. Ed il cibo veramente eccellente, dove tradizione e fantasia si amalgamano perfettamente. Vorremmo avere più fame per provare di tutto e di più. Finalmente fa fresco e ci scoliamo letteralmente il Taurasi “Opera” di Milena.

Fantastico! Non vorremo più alzarci: il piacere per una giornata fantastica, l’emozione per l’amicizia e la gentilezza sincera che ci ha assalito dovunque, la consapevolezza di avere imparato qualcosa di importante in un luogo meraviglioso, ci fa commuovere e pensare a tante cose. Ma ci dimostra che certi valori fondamentali esistono ancora. E non ci stupiamo nemmeno del prezzo quasi ridicolo che ci viene richiesto per la qualità del cibo e del vino, e per il servizio ricevuto. Nel territorio del Taurasi dovevi aspettartelo! E l’abbraccio finale con i giovani e preparatissimi camerieri viene spontaneo e naturale. C’è poco da dire: non vediamo l’ora di tornare in quest’oasi di calore e di emozione ed allargare ancora le conoscenze.

A presto, amici del Taurasi!!!

Perillo
Via Valle – 83040 Castelfranci (AV)
Tel/Fax: 0827 72252
Email: cantinaperillo@libero.it

Di Prisco
C.da Rotole 27 – 83040 Fontanarosa (AV)
Tel/Fax: 0825 475738
Email: cantinadiprisco@libero.it

Tenuta Ponte
C.da Carazita 1 – 83040 Luogosano (AV)
Tel: 0827 73564
Fax: 0827 78114
Email: info@tenutaponte.it
www.tenutaponte.it

Tenuta Cavalier Pepe
Via Santa Vara 83050 – Sant’Angelo all’Esca (AV)
Tel: 0827 73766
Fax: 0827 78163
Email: info@tenutapepe.it
www.tenutapepe.it

Ristorante La Collina
C.da Bosco – Sant’Angelo all’Esca (AV)
Tel: 0827 78012
Fax: 0827 78121
Email: info@lacollinaristorante.it
www.lacollinaristorante.it

Vincenzo Zappalà

2 COMMENTS

  1. La stessa cosa , calore umano ed amicizia a prima vista si trova nei vignaioli del beneventano.
    Aia dei Colombi, Corte Normanna Fontanavecchia ed altri che ora non ricordo oltre alla cantina quasi sociale Vigne Vecchie

  2. si, caro giorgio. sembra proprio di vivere in un altro mondo, ben lontani dalle idee stereotipate e ripetitive che ci offrono spesso i media. Non vedo l’ora di tornare…

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