Nel “Siud” Tirol: visite alla Cantina Produttori di Cortaccia e a Castel Sallegg

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Avete mai provato a scrivere un articolo? ”Niente di più semplice”, direte. “Basta metttersi lì con il PC davanti, e raccontare quello che si è visto. Che ci vuole?” Purtroppo non è sempre così, perché anche se si ha tanto da dire, spesso non si sa come dirlo. E soprattutto spesso non si riesce a scegliere da dove si dovrebbe iniziare. E rischiamo di iniziare per poi cancellare, per poi reiniziare e nuovamente cancellare e così via, in un movimento perpetuo fino a che poi sembra impossibile sapere da dove partire.

Tuttavia, spesso la semplicità è la soluzione migliore. E quindi basta iniziare proprio dall’inizio stesso. Più di un mese fa sono stata chiamata a fare visita ad alcune cantine dell’Alto Adige… quello che mia nonna, da semplice contadina che era, scriveva Siud Tirol perché lo aveva sentito chiamare così. Ebbene, ho percorso chilometri e chilometri per arrivare a Bolzano, in balìa di temporali poco clementi e di un navigatore che, chissà perché, aveva deciso di dirottarmi dalla fredda autostrada in direzione Brennero verso un percorso più panoramico e un po’ più lungo … lungo.. lungo. Credevo che non sarei mai arrivata, e stavo un po’ rimpiangendo di aver accettato l’invito quando, come nelle favole, si è stagliato di fronte a me l’Hotel Laurin, in pieno centro a Bolzano! Ero arrivata alla prima meta.  E allora ce la potevo fare.

Così, armata di penna, blocchetto e un po’ di ossequiosa timidezza, la mattina dopo, insieme a colleghi più navigati, mi sono avventurata alla scoperta di due cantine dell’Alto Adige: la Cantina dei Produttori di Cortaccia nell’omonima città e Castel Sallegg a Caldaro.  Se leggete una presentazione della Cantina dei Produttori di Cortaccia, vi verrà subito indicato che si trova sulla Strada del Vino della Bassa Atesina e vi saranno indicate tutte le condizioni climatiche che favoriscono la coltivazione della vite. Effettivamente le distese di vigneti accolgono e cullano lo sguardo per offrire paesaggi che riposano davvero il corpo e lo spirito. Tuttavia non voglio parlare di un panorama che dovreste vedere con i vostri occhi.

Vorrei invece parlarvi di una singolare lucertola che, grande e colorata, sovrasta la porta d’ingresso della sede della cantina. “Ma come mai una lucertola?” chiedo all’enologo Othmar Donà. Lui sorridendo mi spiega “L’abbiamo messa come portafortuna perché, sai, dove ci stanno le lucertole batte il sole, che è importante per la maturazione dell’uva”.

Certo, ci vuole fortuna, ma anche abilità. E i produttori della cantina ne hanno dimostrata molta. Per far fronte a una crisi del settore vinicolo, il 13 maggio del 1900 quarantadue viticoltori di Cortaccia decisero di riunirsi in una cantina sociale che potesse risolvere i vari problemi logistici e di vendita del vino. L’esperimento sembra che sia andato a buon fine, dato che tuttora conta sui 300 soci ed è diventata una cantina moderna adatta a lavorare varie quantità e qualità di uve. Con l’effige di tre cipressi stagliati sull’etichetta, la produzione della Cantina dei Produttori di Cortaccia si divide in tre linee principali: Classica, Collection e Premium. Tutte e tre le linee comprendono vini bianchi, vini rossi e vini da dessert, offrendo così ai degustaori e ai semplici appassionati un panorama abbastanza ampia delle coltivazioni altoatesine.

Nella linea Classica troviamo tutti i vini semplici e bevibili che ci si può aspettare in una cantina del Sudtirolo come ad esempio il pinot grigio, il Mueller Thurgau, lo chardonnay, il merlot, il pinot nero, la schiava grigia. Nella linea Collection si trovano invece tutti quei vini provenienti da raccolti limitati e particolari affinamenti in botti di acciaio e legno. L’Hofstatt 2009 è un vino bianco fermentato in acciaio e affinato in botti di legno grande per 5/6 mesi. Di colore paglierino, al naso presenta aromi il più pronunciato dei quali è quello di pera matura. In bocca mantiene un’ottima acidità ed ha una persistenza maggiore rispetto a quella degli altri vini bianchi assaggiati.

Nella linea Premium si trovano tutti i vini prodotti con una selezione ancora più accurata delle uve, e vi fanno parte solo le viti e le annate più promettenti.  Abbiamo assaggiato il Cabernet Freienfeld 2006, un vino che aveva passato14/15 mesi in barrique,  dal colore rosso rubino, che anche se ancora non presentava aromi particolarmente aperti vi si percepiva comunque chiaramente una nota di ciliegia. Ancora un po’ astringente nel finale, si presentava però con una buona persistenza e morbido in bocca. Il Merlot Brenntal 2007 passa 15 mesi in barrique per poi essere messo in botti più grandi. Anche questo,  di colore rosso rubino carico,  è risultato vinoso ad una prima analisi olfattiva, per poi si è aperto in bocca con una piùsfaccettata gamma di aromi di frutta a bacca rossa, eleganti, fini ed equilibrati, con una leggera astringenza dovuta ai tannini della barrique. Ottima la persistenza in bocca.

La seconda cantina che abbiamo visitato è la Castel Sallegg a Caldaro. A differenza della Cantina dei Produttori di Cortaccia che presenta una realtà ormai solida e strutturata, la cantina di Castel Sallegg presenta un personale giovane e pieno di entrante voglia di coniugare la tradizione del castello con l’intraprendenza delle “nuove” generazione. Matthias Hauser, 30 anni, enologo della cantina,  ha accolto a viso e a mente aperta la nostra visita, guidandoci verso la degustazione  del loro famoso  Bischofsleiten, nome che significa “vigneto ripido del Vescovo” e si riferisce alle viti che intorno all’anno mille appartenevano al Vescovo di Trento. Il vitigno da cui è composto è la schiava, in maggior parte varietà gentile e per il resto schiava grossa.

L’annata 2009 presentava un colore tendente al cerasuolo, ed un naso molto fresco anche se ancora non completamente aperto, nel quale erano evidenti i lamponi e la ciliegia. In bocca diventa più morbido, perdendo sì in freschezza, ma caratterizzandolo di più. Non ha molta persistenza, ma è avvolgente con aromi abbastanza fini ed equilibrati. E’ un vino non molto strutturato, di pronta beva, ottimo anche da bere freddo in stagioni particolarmente afose come questa estate, magari durante un lezioso aperitivo tra amici.

Abbiamo poi assaggiato un Lagrein Riserva 2007 in attesa dell’imbottigliamento tra il luglio e l’agosto. Vino di un colore rubino intenso, si presentava sia al naso che alla bocca come molto fruttato, con evidenti sentori di mirtilli e una buona complessità. Non appariva come un vino ruffiano e ammiccante; corposo, per poter apprezzarne bene tutte le caratteristiche andava lasciato un po’ in bocca.

Finita la degustazione, siamo tutti tornati verso Bolzano, che al momento ospitava una tentatrice mostra sui vini altoatesini. Vorrei descriverveli tutti,  ma non è possibile. Come vorrei descrivere Bolzano, il suo centro, le strade tranquille e le montagne verdi che la circondavano. Ma ci vorrebbero altre pagine. Vorrei parlarvi anche della deliziosa atmosfera del negozio della Sacher che ha cullato i miei occhi e il mio palato ingrassando caloricamente i miei fianchi, ma vi dovrete accontentare di una foto. Anche perché, obiettivamente? Dovreste andarci. Vedere. Assaggiare. Visitare. Degustare. E sì, degustare un po’ tutto. Vino. Cibo. E la città.

Cantina Produttori di Cortaccia
Strada del Vino, 23 – 39040 Cortaccia (BZ)
Tel. 0471.880115, Fax 0471.880099
info@kellerei-kurtatsch.it
www.kellerei-kurtatsch.it

Castel Sallegg
Unterwinkel, 15 – Caldaro
Tel.: 0471.963132, Fax: 0471.964730
info@castelsallegg.it
www.castelsallegg.it

Maria Lucia Nosi

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