La cucina del gallo: i dolcetti di nonna Fausta

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E’ bello andare in cerca della vecchia cucina, preparata con cose semplici, pochi ingredienti, perché pochi erano i prodotti che la terra offriva, ma sani e genuini che ci facevano guadagnare in salute, come dicevano le nostre nonne: “quando i contadini mangiavano la polenta o, in montagna, la polenta di farina di castagne, non conoscevano le medicine e le ragazze erano sode e rosse come mele!”

La nonna Fausta che viveva a Barga, un antico borgo medioevale tra i più belli d’Italia, per Natale preparava dei dolcetti fatti con ciò che aveva in casa: farina di grano, strutto, uova e noci. Noci che erano state colte dall’albero, che era vicino ad ogni casa di montagna insieme all’arancio e che, ora che quelle case sono state abbandonate, stanno scomparendo perché, come mi disse un vecchio abitante di quei piccoli paesi, non avendo più vita intorno a loro “si intristiscono.”

Ma non ci intristiamo noi, e passiamo subito alla preparazione dei dolcetti. Per la pasta amalgamate la farina, che prima avrete mescolato col sale e il lievito, con le uova, il burro scaldato a bagno maria e lo zucchero. Non la lavorate troppo, è una pastafrolla. Lasciate poi riposare il panetto per qualche ora in frigorifero.

Nel frattempo preparate la glassa montando a neve il chiaro e incorporandovi lo zucchero e i gherigli di noce tritati. Dividete in due la glassa e in una metà aggiungete qualche cucchiaino di Alkermes così da colorarla. Formate dei piccoli dischetti di circa 7-8 cm di diametro con la pasta e copriteli con una piccola cucchiaiata di glassa utilizzando quella colorata o l’altra. Infornate i dolcetti su una teglia imburrata o ricoperta con carta-forno, e cuoceteli per qualche minuto a forno mediamente caldo (180 gradi).

Buone feste!

Per la pasta: 500 grammi di farina, 250 grammi di zucchero, 100 grammi di burro, due uova e un tuorlo, una cartina di lievito vanigliato, un pizzico di sale. Per la glassa: due chiari d’uovo, 200 grammi di noci, 200 grammi di zucchero, Alkermes.

P.S. avrete notato l’uso del burro al posto dello strutto. Se trovate quest’ultimo vi invitiamo a provarlo, magari sostituendo il burro solo in parte, e otterrete dolcetti molto più croccanti.

Maria Pelletti

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