Siena: Il progetto Senarum Vinea

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Tornare a coltivare la vite tipica e autoctona della città di Siena. Il progetto Senarum Vinea selezionato dalla UE

Conoscere, recuperare e tornare a coltivare i vitigni tipici e autoctoni della città di Siena: lo sta facendo il progetto “Senarum Vinea”, nato da un’idea dell’Associazione nazionale Città del vino e del Laboratorio di Etruscologia e antichità italiche del dipartimento di Archeologia dell’Università di Siena. Il progetto è stato riconosciuto tra i migliori in Europa per le buone pratiche per la tutela del paesaggio.

“Senarum Vinea”, che ha come obiettivo la valorizzazione del patrimonio viticolo autoctono e delle forme storiche di coltivazione della vite presenti nella città murata e negli spazi suburbani di Siena, ha finora consentito il recupero di alcuni vitigni come il Gorgottesco, il Tenerone, la Salamanna, l’Occhio di Pernice, il Prugnolo Gentile, il Procanico, il Sangiovese piccolo precoce, varietà già iscritte e segnalate come rare e ad alto rischio di estinzione nella banca dati del Germoplasma Autoctono Toscano.

L’idea di “Senarum Vinea” nasce in seno ad un percorso sperimentale di riqualificazione storico-paesaggistica e ambientale di Siena e delle sue valli, attraverso il recupero delle forme storiche della viticoltura toscana come le viti a pergola, le viti maritate su sostegno vivo, alberate.

L’indagine è condotta sulle aree verdi all’interno e all’esterno della cinta muraria, concentrandosi in particolare sugli orti dei complessi conventuali, delle Contrade e su quelli coltivati a ridosso della città. Siena ha infatti mantenuto i suoi orti urbani e poderi suburbani, in cui spesso si conservano tracce di vigneti “obsoleti” per produzioni di vino limitate all’autoconsumo. È questa una realtà preziosa che va tutelata, se si vuole evitare il depauperamento del patrimonio vitivinicolo locale: il rischio di una perdita d’identità riguarda non solo il comparto vitivinicolo, ma coinvolge l’intero paesaggio rurale, che appare oggi profondamente mutato rispetto a qualche decennio fa.

“Senarum Vinea”, progetto finanziato dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena e dalla Associazione nazionale Città del vino, è stato l’unico fra i 5 presentati dalla regione Toscana al Comitato transnazionale ad essere ammesso alla fase finale nell’ambito del programma comunitario MED, “PAYS.MED.URBAN” – Qualità del paesaggio come chiave di sostenibilità e competitività delle aree urbane del mediterraneo”. Il Comitato ha espresso vivo apprezzamento per la metodologia integrata e per il felice connubio tra ricerca, territorio e sviluppo sostenibile. “Senarum Vinea” è stato inserito nel Catalogo delle buone pratiche per il paesaggio, che verrà pubblicato e diffuso nel corso del 2011. Il progetto passerà quindi al vaglio di una giuria internazionale.

Il prossimo obiettivo di Senarum vinea è la realizzazione di un campo di conservazione dell’antico patrimonio viticolo autoctono della città di Siena presso l’Orto dei Pecci, nella valle di Porta Giustizia, che accoglierà anche filari allevati secondo le forme storiche di coltivazione. Sarà anche avviata la produzione del “vino della città” o Senarum Vinum, ottenuto dai vitigni selezionati e riconosciuti come tradizionali, e saranno creati itinerari di enotrekking, che conducano il turista alla scoperta delle persistenze di antichi vigneti e delle forme tradizionali di coltivazione della vite negli spazi verdi interni alla città e fuori delle mura.

L'AcquaBuona

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