La Guida di Roma del Gambero Rosso 2011-2012

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ROMA – E’ stata appena presentata e sbarca in librerie ed edicole la nuova edizione della Guida di Roma del Gambero Rosso, giunta ormai alla ventiduesima edizione. L’offerta enogastronomica della capitale sta vivendo un periodo di gran fermento: il popolo dei gourmet capitolini è sempre più numeroso ed attivo, sospinto da un’indole “mangereccia” mai sazia di emozioni e novità. E questa guida, densa di contenuti ed esteticamente curata, si rivela uno strumento assai utile per orientarsi tra ristoranti, trattorie, pizzerie, birrerie, wine-bar e locali etnici, nomi vecchi e nuovi che animano le serate dei quartieri romani e della sua provincia.

Come in ogni guida di settore alcuni giudizi sono “pacifici”, altri per lo meno “discutibili”. Per quanto riguarda la categoria più attesa, quella della ristorazione, il primo posto in classifica va ancora una volta ad Heinz Beck e alla Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri, seguito da Salvatore Tassa, che con le sue Colline Ciociare in provincia di Frosinone, è l’unico altro ristorante ad essere insignito del massimo riconoscimento delle tre forchette (punteggi da 90 centesimi in su). A completare l’ipotetico podio Il Pagliaccio di Antony Genovese, che però scende da tre a due forchette fermandosi a 89 punti. Seguono una trentina di locali con punteggi da 80 a 89, che comprendono tutti i nomi “caldi” della ristorazione capitolina: luoghi di antica tradizione e consolidata fama, ma anche nomi nuovi, animati dall’energia e dalla voglia di fare di giovani e promettenti chef.

Il Glowig, dello chef tedesco Oliver Glowig, sbarca all’Aldrovandi Palace e con i suoi 84 punti rappresenta la più alta new-entry. Tra le novità seguono a ruota il giovane chef colombiano Roy Caceres del ristorante Metamorfosi, con una cucina ricca di sterzate innovative sui percorsi della tradizione, il Salotto Culinario di Adriano Baldassarre, che promette di non arrestare qui la sua ascesa, e il ristorante-club-hosteria-bar-giardino Os Club.

I due casi più “chiacchierati” della capitale sono senz’altro Glass Hostaria di Cristina Bowerman e L’Arcangelo di Arcangelo Dandini. Il primo, in zona Trastevere, è forse il caso di maggior successo dell’ultimo anno: sempre pieno, frequentato da una clientela internazionale, attratta dagli arredi moderni e da una cura maniacale del servizio e della presentazione dei piatti. I suoi 83 punti hanno fatto gridare vendetta a molti. Il secondo, fermo a 80 punti ormai da diversi anni, è un punto di riferimento assoluto per tutti gli amanti della cucina romana, e vederlo così indietro in classifica è sinceramente poco comprensibile.

Interessante e da tenere sottomano la sezione del “mangiar sempre”, dedicata a pizzerie al taglio, aperitivi, pranzi e dopocena, per chi vuole concedersi una pausa gourmet all’insegna della creatività e della qualità. Segue poi un lungo e completo elenco di referenze per enoteche, gastronomie, rivendite di frutta e verdure, macellerie e pescherie, che fanno dell’attenzione alla materia prima e della cura del cliente il loro marchio distintivo: indirizzi selezionati, “storici” e più recenti, che sono un riferimento sicuro per chi cerca qualità anche nella spesa di tutti i giorni.

Immancabile la sezione riservata alle gelaterie artigianali, vera e propria passione dei “foodies” capitolini, che con l’elenco delle panetterie e pasticcerie possono completare un percorso goloso a 360 gradi. Infine, per rendere più appetibile la guida ai tanti turisti che visitano la città eterna, qualche buon indirizzo dove riposare le stanche membra dopo questa impegnativa scorpacciata di prelibatezze.

Roma del Gambero Rosso 2012
Gambero Rosso Editore
356 pp. – 10,00 €

Franco Santini

Franco Santini (santini@acquabuona.it), abruzzese, ingegnere per mestiere, giornalista per passione, ha iniziato a scrivere nel 1998 per L’Ente Editoriale dell’Arma dei Carabinieri. Pian piano, da argomenti tecnico-scientifici è passato al vino e all’enogastronomia, e ora non vuol sentire parlare d’altro! Grande conoscitore della realtà vitivinicola abruzzese, sta allargando sempre più i suoi “confini” al resto dell’Italia enoica. Sceglie le sue mète di viaggio a partire dalla superficie vitata del luogo, e costringe la sua povera compagna ad aiutarlo nella missione di tenere alto il consumo medio di vino pro-capite del paese!

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