Una vendemmia ferragostana per l’Emilia Romagna

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Vendemmia 2011  precoce e decisamente intensa per le cantine emiliano romagnole

Mentre le temperature di fine agosto raccontano un’estate torrida, la vendemmia è ormai entrata nel vivo. Già a metà agosto è iniziata la raccolta dello Chardonnay, del Sauvignon e delle altre uve per le basi spumante mentre ormai la maggior parte delle varietà a bacca bianca ha raggiunto la piena maturazione.  Sui Colli Piacentini è già terminata la vendemmia dell’Ortrugo e le aziende vitivinicole sono ora alle prese con la Malvasia e in diverse zone anche con la Barbera; in Romagna questa settimana è cominciata la vendemmia di Albana e Trebbiano mentre sui Colli Bolognesi le cantine sono pronte a ricevere i grappoli di Pignoletto. Per i Lambruschi e per il Sangiovese sarà necessario attendere ancora qualche settimana mentre gli ultimi grappoli saranno raccolti entro fine settembre.

I commenti nei diversi territori non esitano a definire particolare la campagna 2011. Un inverno regolare per piovosità e temperature, infatti, è stato seguito da una primavera e da un’estate dal clima altalenante,  con le conseguenti accelerazioni e rallentamenti delle fasi vegetative. In generale si assiste a un anticipo della maturazione di una-due settimane a seconda della zona, più accentuato per le tipologie più tardive, con una conseguente compressione del periodo di vendemmia. “La caratteristica più saliente è che le uve stanno maturando tutte insieme, comprimendo in modo significativo i tempi di raccolta. Ora sui Colli Piacentini tutti i produttori stanno vendemmiando la Malvasia ma alcuni hanno già iniziato a raccogliere la Barbera” dichiara il produttore Stefano Pizzamiglio, “Questo rende necessaria una organizzazione accurata di ciascuna cantina, per riuscire a processare il prodotto in maniera il più possibile rapida”.

Dal punto di vista quantitativo, si prevede una produzione pressoché stabile o in lieve calo in Romagna e un calo medio del 5% in Emilia dovuto principalmente a una riduzione nella produzione dei Lambruschi, che secondo il Presidente del Consorzio Vini Reggiani Davide Frascari va dal -6% per il Maestri al -20% per il Sorbara raggiungendo punte del -25% in alcuni vigneti di Lambrusco Grasparossa.

Da Piacenza a Rimini, tuttavia, l’apprensione principale di ogni produttore in questo periodo è relativa alla qualità delle uve da vinificare. In Romagna la situazione è positiva ma va monitorata giorno per giorno, come spiega Giordano Zinzani, enologo e Presidente del Consorzio Vini di Romagna: “I vigneti romagnoli attualmente sono sani e vigorosi, grazie alle piogge di quest’inverno. Se però la siccità e il caldo del mese di agosto dovessero perdurare anche in settembre una parte dei vigneti potrebbe entrare in sofferenza e nei grappoli si potrebbe riscontrare uno squilibrio tra parte zuccherina e parte acida.” Situazione simile in Emilia, dove l’attenzione è tutta rivolta a mantenere il livello di acidità necessario a produrre bollicine dal ricco bagaglio aromatico e gustativo.  “In ogni caso sarà una vendemmia impegnativa,” commenta Giacomo Savorini del Consorzio Colli Bolognesi: “è infatti necessario raccogliere l’uva in orari particolari, alla mattina presto dalle 5 fino alle 10.30 o alla sera. Per una gestione ottimale delle uve bianche tipiche della nostra zona, inoltre, alcune aziende stanno utilizzando un sistema che abbatte la temperatura degli acini immediatamente dopo la diraspatura.”

Se il 2011 sarà un millesimo d’oro dipenderà quindi dall’andamento del clima nelle ultime fasi di maturazione. Intanto il trend di crescita delle quotazioni dei vini all’ingrosso, le indiscusse potenzialità dei prodotti emiliano romagnoli sui mercati internazionali, le tante iniziative di promozione e la raccolta di fondi nazionali ed europei coordinate da Enoteca Regionale Emilia Romagna pongono ottime basi perché a produzione 2011 possa incontrare cieli azzurri anche quando uscirà sul mercato.

L'AcquaBuona

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