Aceto Balsamico, il nome non è generico

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Un mercato che sfiora i 300 milioni di euro, esportazioni in oltre 100 Paesi, 242 aziende e 279 unità per 73 milioni di litri confezionati con una crescita del 30% nei due anni dall’entrata in vigore della IGP, ma anche il triste primato di essere tra i più imitati e contraffatti, con conseguente sottrazione all’economia reale del Paese di un buon 10% del fatturato. Questi sono i dati emersi dalla ricerca presentata da Luca Valdetara, Responsabile Divisione DOP/IGP di CSQA Certificazioni, dopo i saluti del Presidente della Camera di Commercio Maurizio Torregiani, del Sindaco Giorgio Pighi, dell’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Modena Gian Domenico Tomei e dei tre Presidenti dei Consorzi durante il convegno “Balsamico: nulla di generico!” tenutosi ieri a Modena con l’esposizione delle bottiglie alla presenza del professor Giuseppe Alonzo, Capo Dipartimento del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

Il convegno organizzato dal Consorzio Aceto Balsamico di Modena e dai Consorzi di Tutela delle DOP Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e di Reggio Emilia con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e della Camera di Commercio di Modena è stato lo scenario in cui si è confermato l’Aceto Balsamico di Modena come prodotto leader del territorio per la sua valenza storica, culturale ed economica, tanto da rappresentare all’Expo 2015 il territorio insieme all’altro gioiello: la Ferrari.

Mi sento di esprimere grande soddisfazione per gli esiti del convegno, dichiara Cesare Mazzetti Presidente del Consorzio Aceto Balsamico di Modena, non solo per il Consorzio, ma anche di tutti i produttori presenti in sala: in particolare il il Professore Giuseppe Alonzo, Capo Dipartimento del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali,  ha dimostrato la massima attenzione, ed espresso l’impegno del Ministero a combattere gli abusi della denominazione ‘balsamico’ , in tutte le sedi, citando espressamente non solo il mercato nazionale, ma anche quelle europee ed extraeuropee. Il Professore Alonzo, continua Mazzetti, ha addirittura espresso preoccupazione per alcune azioni delle comunicata scientifica indipendente, che si è occupata poco e saltuariamente dei tre prodotti, e quando lo ha fatto – come in una recente pubblicazione italiana da egli citata –  ha utilizzato le denominazioni in modo errato e ha definito impropriamente la composizione del’aceto balsamico Igp, rischiando di generare confusione. Il capo dipartimento ha inoltre ammesso qualche responsabilità del Ministero, conclude Mazzetti, che all’interno dei propri uffici ha avuto divisioni sulle interpretazioni della genericità della parola ‘balsamico’: ha riconfermato circa la non genericità, e quindi la punibilità, della stessa quando utilizzata sui condimenti è e deve essere , la univoca voce del Ministero e si è impegnato a farla rispettare”.

Nel corso della seduta è giunta notizia di una nuova presa di posizione della Commissione Europea circa la procedura del governo greco, che aveva chiesto all’Europa di autorizzare un ‘balsamico greco’ in piena concorrenza con i tre aceti emiliani: stavolta dopo alcune dichiarazioni ondivaghe fatte in passato da una prima lettura del testo, sembra che la commissione ammetta la possibilità di una riconsiderazione delle posizioni già espresse, alla luce di diverse normative europee.

Un corale applauso ha fatto seguito alla notizia comunicata dal professor Fausto Capelli, a cui si sono associati il Capo Dipartimento e i funzionari ministeriali presenti,  il dottor Riccardo Deserti che nella sua funzione di Direttore Generale MIPAAF aveva seguito brillantemente le ultime fasi della registrazione Igp per l’aceto balsamico di Modena.

Intanto dalla  ricerca di Nomisma su “Comportamento di consumo, percezione e conoscenza dell’origine dell’ABM in Italia e in 4 importanti mercati europei” – Germania, Francia, Spagna ovvero che in tutti i paesi europei oggetto di studio c’è una percezione diffusa, in Germania si arriva addirittura al 93%, che l’origine dell’Aceto Balsamico sia italiana e che il termine “Balsamico” sia strettamente e univocamente collegato all’immagine che i tre aceti emiliani hanno saputo guadagnarsi tra i consumatori internazionali

Dopo gli interventi di CSQA e Nomisma, il convegno moderato dal giornalista Lorenzo Frassoldati, è proseguito con le relazioni dell’avvocato esperto di Diritto Industriale e delle Indicazioni Geografiche Giorgio Bocedi su “DOP e IGP: protezione, genericità e rapporti con i marchi” e del Professor Fausto Capelli, avvocato e docente di Diritto Comunitario al Collegio Europeo/Università di Parma, su “Indicazioni aggiuntive sulle caratteristiche dei prodotti agroalimentari nella giurisprudenza europea”.

La seconda parte della mattinata ha impegnato in una tavola rotonda su “La situazione della tutela delle IGP e delle DOP italiane, il caso ‘Balsamico’ a confronto con altri casi di tutela”, tra gli altri, anche Riccardo Deserti, esperto prodotti di qualità e già Direttore Generale al Ministero Politiche Agricole, il Direttore Generale di AICIG – Associazione Italiana Consorzi Indicazione Geografica Piermaria Saccani, il Direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano Leo Bertozzi e la Responsabile del Servizio Percorsi di Qualità della Regione Emilia Romagna, Roberta Chiarini.

L'AcquaBuona

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