Merano Wine Festival: la Francia in Alto Adige

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MERANO (BZ) – C’è sempre molto da vedere a da gustare al Merano Wine Festival. Presenze italiane e straniere si sono mescolate in molte sale della manifestazione, ma noi passando da una all’altra abbiamo seguito un filo conduttore legato al vino francese.

Il bordolese

borgogna2009 092Zona di produzione ampia e molto variegata, comprende diverse denominazioni a loro volta distinte in classi in base alla selezione dei terroir effettuata  oltre 150 anni fa. Si trovano in questo territorio vini rossi e bianchi, dolci e secchi, ma i vitigni coltivati sono relativamente pochi. Quelli bianchi sono fondamentalmente sauvignon, semillon e muscadelle, quelli rossi cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot e petit verdot. La zona del Médoc è quella con maggiore vocazione per i rossi mentre Graves, Sauternes e Barsac danno origine a vini dolci da muffa nobile; il regno del merlot sta nella Rive Droite, Saint-Emilion in testa.

Il nucleo forte dei produttori d’oltralpe era rappresentato dalla Union des Grands Crus de Bordeaux che, anche se in schiera minore rispetto al passato, era presente con rinomati cavalli di battaglia, primo fra tutti Chateau Angelus: non abbiamo resistito alla tentazione di poter assaggiare le annate 2008 e 2009.

Il 2008 appare ancor giovane (e come potrebbe essere altrimenti?), di colore profondo, con note fruttate in prevalenza fresche, tannini setosi e finale minerale, con ampia gamma tannica in certa evoluzione.

Il 2009, più caldo, rivela un profilo più lineare ma sempre imponente nella struttura e negli aromi, qui più fruttati ed evoluti.

E da Saint-Emilion passiamo a Margaux, con Chateau Giscours, proprietà del facoltoso olandese Eric Albada Jelgersma, proprietario pure di Caiarossa a Riparbella,  in Toscana. In assaggio 2008 e 2009.

Il 2008 appare interessante per un naso fruttato netto, con bocca fresca e poco tannica, più indirizzata verso una nota minerale che deve però affinarsi con gli anni.

Il 2009 si mostra più concentrato, più evidente l’esplosione floreale anche se in bocca appare fresco e pieno, ampio e preciso nella sua eleganza. Forse ancora invadente il legno ma avrà tempo per equilibrarsi.

La denominazione di  Saint Julien 

Chateau Branaire-Ducru,  Grand Cru Classé.
Cantina di antica tradizione (se ne narra già nel 1680), medie dimensioni (59 ettari), vigneti composti per il 70 per cento di cabernet sauvignon, per il 22 di merlot, mentre il resto è composto da petit verdot e cabernet franc.  Alla degustazione il 2008 appare denso e porpora profondo, al naso è caratterizzato da note fruttate e fresche, con lieve speziatura, tannino ben integrato e sapidità netta a fronte di splendida morbidezza.

Da qui in poi le degustazioni sono a cura di Urano Cupisti che, incontrato in sala, ci ha accompagnato per un tratto della manifestazione. Noto assaggiatore e giornalista freelance che esprime i propri giudizi in stelle secondo questo metodo:

Metodo di giudizio e classificazione usata in centesimi :

Una stelletta = sufficiente 78/80
Due stellette = discreto  81/83
Tre stellette = buono  84/86
Quattro stellette = ottimo  87/89
Cinque stellette = eccellente  90/100
Chapeau! Solo agli eccellenti

Eccovi le sue valutazioni e i suoi commenti.

Chateau Trotte Vieille (Saint-Emilion)

2007,  cabernet franc 62%, merlot 35%, cabernet sauvignon 3%
Altro passo…. Ottimo vino ma fratello minore. Sentori maturi invitanti, frutto e delicate speziature. Persistenza buona per un vino che conquista le quattro stellette.

2008, merlot 50%, cabernet franc 45%, cabernet sauvignon 5%
Devo dire che da queste parti la vendemmia 2008 è stata particolarmente di alto livello. Il 2008 conquista le cinque stellette e lo chapeau. Un grande Saint-Emilion, di carattere forte e complesso: colore perfetto, naso avvolgente. Persistenza lunga e tannini finissimi.

Chateau Gazin (Pomerol)

2008, merlot 91%, cabernet sauvignon 9%
Vado diretto sul campione 2008 ma… ne rimango deluso. Solo piacevolezza e niente più. La gentile signora Laure mi invita ad assaggiare:

1999, merlot 90%, cabernet sauvignon 10%
Finalmente Pomerol!!! Grande vino, ricco e completo. Colore ancora vivo, olfatto complesso con apporto floreale (mammola) e richiami decisi ai frutti di bosco. Vene di speziatura dolce di cannella e vaniglia. Colpisce per la pienezza del gusto. Meritevole di cinque stellette e chapeau!

Chateau Le Bon Pasteur (Pomerol)

La dimostrazione che le particelle di terreno di una stessa zona sono diverse e raccontano altri vini. Un Pomerol inferiore nelle due vendemmie proposte e assaggiate. 2007, 2009 per un merlot 80% e cabernet franc 20%. Meritevoli solo di tre stellette.

Chateau Brane-Cantenac (Margaux)

Siamo nel Medoc, a sud di Margaux. Grand Cru classé nel 1855. Due i vini in assaggio :

2010, cabernet sauvignon 62%, merlot 30%, cabernet franc 8%
Devo dire che mi aspettavo di più. Certo è giovane, deve ancora crescere ma i “cavalli di razza” si individuano subito. Non riesce a convincermi per la quinta stelletta: si ferma a quattro.

2005, cabernet sauvignon 51%, merlot 43%, cabernet franc 6%
Meritevole, cinque stellette piene, gran classe. Naso armonioso e complesso, gusto equilibrato con una trama tannica finissima.

Chateau Dauzac (Margaux)

Ci troviamo vicini alla Gironda ad est di Labarde. Due grandi Margaux.

2006, cabernet sauvignon 60% e merlot 40%
Danza nel mio bicchiere con un ondeggiare armonico lasciando archetti finissimi. Al naso è una esplosione di sentori avvolgenti e speziati con una dolce sfumatura di vaniglia a ricordarci i 18 mesi di barriques di diverso passaggio. Cinque stellette senza indugio.

1998, cabernet sauvignon 62%, Merlot 38% E’ Christine Lurton in persona che mi racconta questa bottiglia. Le sue parole, con la femminilità della lingua francese, mi illudono di camminare nelle cantine dello Chȃteau, nella penombra della barricaia con il calice in mano: colore tendente al granato, naso pieno con continue scoperte di profumi intensi, equilibrato con morbidezze contrapposte ad una tannicità elegante. Cinque stellette e un meritato chapeau!

 Chateau Lascombes (Margaux)

Ci troviamo a Margaux e ci attendiamo campioni di gran lunga superiori agli altri. L’aspettativa non è pari all’attesa. Anzi si fatica ad includere le vendemmie 2006 e 2009 nelle quattro stellette

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Chateau Gruaud Larose (Saint-Julien)

Posizionato al limite sud dell’appellation è considerato uno Chateau storico del Médoc.

2004,  cabernet sauvignon 58%,  merlot 33%,  cabernet franc 5%, petit verdot 3%, malbec 1%
Un assemblaggio di diversi vitigni per un Bordeaux di classe. Rubino impenetrabile, naso con personalità, note di tabacco, ginepro e lieve balsamicità. Piena corrispondenza gusto-olfattiva. Cinque stellette e chapeau!

1999,  cabernet Sauvignon 61%, merlot 31%, cabernet franc 3%, petit verdot 4%, malbec 1%
Denota stanchezza nel colore, al naso e in bocca. Quattro stellette

Chateau Langoa Barton (Saint-Julien)

Nel bel mezzo dell’appelation, a ovest di Saint-Julien-Beychevelle. Grandi Bordeaux, grande Cabernet Sauvignon

2008, cabernet Sauvignon 70%, merlot 25%, cabernet franc 5%
Manto rubino con un sontuoso bagaglio olfattivo. Crème di cassis, mirtilli, more e resine balsamiche con finale dolce vanigliato. Al gusto tannini eleganti e ricca sapidità. Un lungo finale boisé. Eccellente pieno, cinque stellette e chapeau!

2000, cabernet sauvignon 70%, merlot 30%
Rubino tendente al granato. Signorilità sia al naso che in bocca. Grande annata nel Medoc racchiusa in questa bottiglia. Entusiasmante! Cinque stellette e chapeau!

Chȃteau Batailley (Pauillac)

L’appellation Pauillac è situata tra l’appellation Saint-Estèphe e Saint-Julien. Grandi cabernet per grandi vini.

2007, cabernet sauvignon 73%, merlot 23%, cabernet franc 3%, petit verdot 1%
Rubino intenso, rilascia all’olfatto intense sensazioni di cassis e sottobosco con finale vanigliato. In bocca potente e austero: vero cabernet. Cinque stellette

2009,  cabernet sauvignon 74%, merlot 22%, cabernet franc 2%, petit verdot 2%
Ancora troppo giovane: crescerà. Quattro stellette

Chȃteau Grand-Puy Ducasse (Pauillac)

Siamo in riva alla Gironda nel Comune di Pauillac, cuore pulsante di tutta l’appellation.

2004, cabernet sauvignon 60%, merlot 40%
Non ci sono termini per questo grande Bordeaux. Cinque stellette e chapeau!

2010,  cabernet sauvignon 60%, merlot 40%
Tutta la giovinezza nel bicchiere, denota grande personalità e al momento merita le quattro stellette.

Chateau Lynch-Bages (Pauillac)

Situato nel plateau de Bages, rappresenta appieno l’Appellation Pauillac.

1999, cabernet sauvignon 73%, merlot 15 %, cabernet franc 10%, petit verdot 2%
Cinque stellette e Chapeau meritatissimi. Un gran bel Bordeaux con tanta storia ancora da raccontare. Pacificamente un grande vino, un fuoriclasse.

2006,  cabernet sauvignon 79%, merlot 10 %, cabernet franc 10%, petit verdot 1%
E’ la caratteristica di questa Maison: preparare i vini per esprimere il meglio nel tempo. Sicuramente, invecchiando, ci darà le stesse emozioni del precedente assaggio. Quattro stellette.

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Chateau Ormes de Pez (Saint-Estèphe)

A nord dell’Appellation Pouillac troviamo Saint-Estèphe nel Haut-Médoc.

2000 cabernet sauvignon 50%, merlot 40%, cabernet franc 10%
La presenza del Merlot in quantità maggiore caratterizza questo Bordeaux. Struttura tannica con potenziale morbidezza e lunga persistenza. Quattro stellette.

Domaine de Chevalier (Pessac-Léognan)

Localizzato a Léognan nel Graves. Non hanno mai voluto cambiare il nome da Domaine in Chȃteau. Grandissimi vini per questa Appellation ritenuta (errore!!!) di secondo piano.

2000, cabernet sauvignon 65%, merlot 30%, cabernet franc 5%
Colpisce per l’eleganza che sprigiona al naso e in bocca. Piccoli frutti stramaturi, speziatura e balsamicità. Lo definirei impeccabile. Cinque stellette e chapeau

Chȃteau de Fargues (Sauternes)

Poco distante dal piccolo Comune di Fargues nel sud dell’Appellation. Solo 15.000 bottiglie mediamente di produzione annue per questo prezioso nettare.

1999, semillon 80%, sauvignon blanc 20%
Assaggio e inchino d’obbligo. Siamo di fronte ad un grandissimo Sauternes. Splendido colore giallo dorato. Naso che si perde in intensi profumi floreali armonizzati con tostature di vaniglia, miele, nocciole, burro. In bocca una apoteosi progressiva dove ritrovi l’intensità olfattiva. Un solo termine: Aristocratico. Cinque stellette e chapeau a non finire.

Alsazia

Zona di elezione per vini bianchi di vitigni più prettamente centro europei ricopre la zona  sinistra del Reno già occupata in passato dalla Germania, al confine tra i due stati . L’impronta della viticoltura e dell’enologia tedesca è comunque presente non solo per i vitigni utilizzati ( Traminer Aromatico, Muller turgau , Sylvaner ecc) ma anche nelle tipologie di vini e nel residuo zuccherino presente spesso anche nelle versioni ” secche”.

Ancora le impressioni di Urano Cupisti

Domaine Ostertag (Epfig)

A nord di Colmar, sulla strada del vino che porta verso Strasburgo, si trova questo centro vitivinicolo posto sulle prime alture dei Vosgi: Ungersberg

Gewurztraminer Vignoble AOC 2010

Dorato brillante con le sue note aromatiche alsaziane molto precise. Rosa canina ma anche cedro e note speziate. Vellutato, elegante, acidità contenuta e lunghezza. Quattro stellette

Clos Marthis Riesling AOC 2009

Un Riesling di razza. La gioventù si sente per un vino che può invecchiare tranquillamente per 15 anni. Bella struttura con evidente acidità e spiccata mineralità tipica per il territorio dell’Alsazia. Cinque stellette meritate

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Chateau d’Orschwihr (Orschwihr)

Posto in zona maggiormente vocata, rappresenta una delle migliori realtà alsaziane. Quattro assaggi tutti meritevoli delle cinque stellette.

Pinot Gris Grand Cru Zinnkoepflé 2001

Dorato con riflessi ambrati. Ampio e intenso con aromi agrumati, miele, noci. Bocca saudente, setosa, acidità non incisiva.

Riesling Grand Cru Rangen 2007

Un grand cru meritevole dal colore giallo dorato. Complessità olfattiva che solo gli alsaziani sanno dare: aromi imburrati, pompelmo, pino. In bocca si sviluppa in una acidità contenuta ed una forte mineralità. Lungo molto lungo

Gewurztraminer Grand Cru Zinnkoepflé 2010

Seducente già dal colore, giallo paglierino deciso. Al naso aromi marcati di pesca e albicocca con un finale ammandorlato. In bocca l’acidità contende di misura il residuo zuccherino marcato, l’alcolicità viaggia intorno ai 14,5/14,8%, la mineralità è decisa. Un grande gewurztraminer

Ed infine da sotto il tavolo spunta una chicca…

Gewurztraminer Sélection de Grains Nobles 1998

Un vino favoloso, super premiato. Hubert Hartmann, l’agronomo, ricorda che può invecchiare fino a 35 anni. Questo campione, imbottigliato nel 1999 presenta un residuo zuccherino intorno a 82 gr/lt e una alta acidità (per un gewurz). Tutti elementi che contribuiscono al lungo invecchiamento. Albicocca, pesca, rosa canina, cedro e a seguire spezie dolci. Sapore deciso, pieno, caldo, morbido con finale lunghissimo ed un ritorno ammandorlato e…chapeau a non finire

Una bella carrellata quindi delle realtà francesi presenti a Merano, che si conferma una piazza di livello internazionale per il mondo dell’enogastronomia italiana.

Lamberto Tosi

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