di Francesca Ciuffi
È il primo dell’anno: 01.01.2013. Arriva in un soffio l’ora di pranzo e dato che la sera prima, assai contro corrente, abbiamo mangiato broccoli e salmone bollito, ci prende una gran fame… oltre che un desiderio da risolvere: scovare una trattoria di quelle con radici profonde nell’umore del territorio…
In verità, qui in Liguria, ogni scorcio ha un’anima inconfondibile e credo che anche se bendati si potrebbe intuire di esser vicino al mare che sbatte sugli scogli ed a giardini d’agrumi che confondono e distolgono il sapore del sale… Dicevo… ci incalza la fame e seguiamo, per caso, la via della collina che si inerpica sopra la bella cittadina di Diano Marina (IM). Proprio a Diano Marina abbiamo trascorso la nostra fine d’anno, qua e là in locali già noti da vari anni. Ma adesso abbiamo voglia di scoprire altro… E la nostra fantasia viene esaurita da un signore gentile sebbene dall’aspetto rude. Lo vediamo alla fine di una strada a fondo chiuso dove ci eravamo persi e ci conforta con l’indirizzo di un piccolo ristorante dove lui e la moglie vanno di sovente… Un ristorantino dai sapori dell’orto con poche portate, ma vissute con intensa passione. Si trova a Tovo, una frazione di Villa Faraldi. Ed eccoci qua, a chiedere ospitalità alla signora Luigina, che assieme al marito Aldo (lo chef) gestiscono il simpatico ristorante La Campagnola.
Entriamo, e sembra di calarsi in una scuola elementare di un tempo. I tavoli apparecchiati e occupati sono due: un gruppo di otto persone di età, che dalla parlata penso vengano dal torinese e un signore ultrasettantenne che ci rivolge il suo sguardo rubicondo e alza il bicchiere di vino rosso davanti a lui come per brindare alla nostra. Ci sentiamo gradevolmente a nostro agio… L’arredamento è essenziale, una vecchia stufa diffonde calore e in centro alla stanza un tavolo è arricchito da un grande vaso di vetro riempito di biscottoni artigianali e da un bel cesto di frutta fresca stagionale.
Immagino subito che in questo luogo non ci sia menu e infatti… la signora Luigina ci viene a descrivere le portate. Decidiamo per un piatto di coniglio al vino rosso per me, lasagne al pesto ligure per Dino e gnocchi al pomodoro per la piccola Viola. E sorpresa sono tutti e tre i piatti: incredibilmente gli gnocchi presentano quelle vecchie rigature fatte a mano, che li distinguono dai loro fratelli moderni tondi e lisci; le lasagne sono delicatamente condite con un pesto intensamente profumato di basilico e anche farcite con dei fagiolini verdi, un po’ inconsuete per noi che veniamo dalla Toscana.. e io? nonostante non ami molto la carne il piatto mi invita. Il vino rosso dà un colore bordeaux all’insieme dei teneri bocconcini di coniglio accompagnati da olive taggiasche e pinoli… Pinoli? Lo sottolineo, perché in questo luogo pensavo prendesse piede la tradizione più stretta che certi accostamenti li esclude e invece, una vivace personalità da sperimentatore compare in questo piatto di matrice contadina…. Che bello! Niente finta nouvelle cousine, ma neppure statico attaccamento al passato, abbracciato con esagerata ostinazione…
E poi che dire del vino? Luigina ci propone tre scelte della casa: Dolcetto, Bonarda, Nero d’Avola, sorvolando tutta l’Italia, sebbene niente Liguria, ma l’onestà del sapore rispecchia il quadro di questo luogo… optiamo per il Dolcetto: piacevole! Anche se la proprietaria non ci esclude di poter scegliere una diversa etichetta della sua cantina, che anche se non affollata di vini è più che ragguardevole. Fra l’altro molti vini toscani… E dopo capiamo perché…. Beviamo, mangiamo e le chiacchiere ravvivate dal vino coinvolgono anche la proprietaria, venendo a conoscenza della sua viva passione per la Toscana e soprattutto per uni dei nostri posti preferiti, la Val d’Orcia, che conosciamo bene nei suoi paesi, enoteche, agriturismi da favola.
Arriva il momento dei dolci e io in silenzio mi auguro che quei biscottoni al centro della stanza, su cui avevo posato gli occhi, siano privi di latte o burro, vista l’esclusione totale dei latticini dalla mia dieta. Sembra una speranza vana, dato che la signora Luigina, già precedentemente avvertita di questa mia esigenza non mi propone che una porzione di frutta fresca, mentre a Dino e Viola una bella terrina di crema catalana che tutti gli avventori del ristorante hanno avuto come dessert. In fondo io non amo i dolci e di solito finisco il mio pranzo con un passito, un muffato, uno zibibbo o quant’altro… ma la faccia della proprietaria illuminata da un bel sorriso che, uscita dalla cucina, viene verso di me, mi dice che stavolta succederà qualcosa di diverso. Infatti!!
La signora mi manda a dire dallo chef che quei biscotti, alla vista grezzi ma tanto invitanti, sono fatti con l’olio extravergine di oliva, senza traccia alcuna di derivati del latte. Mi sembra un sogno: il primo dell’anno 2013 metto in bocca un dolce piacere diverso da un bicchierino di prezioso distillato e questo mi piace molto…. Uno, due, tre… e poi ho anche il coraggio di chiedere alla signora se posso portare via i biscotti rimasti nel piatto e lei mi guarda soddisfatta. Luigina ha fatto centro anche su una difficile e talora noiosa come me… E posso dire a ragion dovuta che solo queste dolcezze varrebbero la pena di venire fin quassù, fra l’altro ce li serve accompagnati da due bicchieri di Moscato (ottimo abbinamento) che ci vengono pure offerti… Che dire, forse siam stati simpatici a questa bella coppia amante dei sapori genuini… Prima di lasciare questo posto magico, ci scambiamo l’indirizzo email e così avremo modo di scriverci suggerimenti: noi, di locali in angoli suggestivi della Toscana e loro, di altrettanto appassionate realtà enogastronomiche della Liguria…
Allora, non scordatevi il borgo di Tovo, dove vi aspettano Aldo e Luigina ad onorare la loro tavola schietta e casereccia…
Una mela all’occhiello (nota di nutrizionista)
I piatti sfornati dalla cucina del ristorante La Campagnola a Tovo, in provincia di Imperia sono genuini, e anche se talora ricchi in calorie non sono pesanti, così come ogni piatto, trattato con rispetto, dovrebbe essere per chi lo degusta. Viene mantenuta la stagionalità degli ingredienti e anche le porzioni sono altrettanto rispettose della capacità di ben metabolizzare la portata ordinata. E poi, non volendo essere a dismisura ripetitiva, i biscotti con olio d’oliva al posto del burro (un grasso non saturo e di certo più salutare), sono una rivelazione, che permette di avvalorare l’idea che anche l’essere “sano”, talora, si sposa con un gusto divino… che non è prerogativa solo di ricette insipide, da dieta dimagrante…
La Campagnola
Via Piave, 8 – 18010 Tovo (IM)
Tel. 0183 41031