Letteratura e cucina, insieme nel piatto con Imaf Chefs’ Cup

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Se dico “Camera con vista”, quali sono le immagini cui va la vostra mente? E cosa hanno a che fare la gola, le papille gustative, con il film portato sul grande schermo da James Ivory?

imaf - iside de cesare con andreaÈ ancora in corso la seconda edizione dell’Imaf Chefs’ Cup, la competizione a coppie tra maestri dei fornelli che si concluderà prima di Pasqua, portando il tandem finalista a confrontarsi a Los Angeles in giugno. Quest’anno l’evento ideato da Rossella Canevari ha unito cucina e letteratura. Nove i successi cinematografici tratti da altrettanti classici della letteratura moderna, in cui si sono cimentati la pasticciera Loretta Fanella, Igles Corelli, Isa Mazzocchi, Giulio Terrinoni per un totale di diciotto grandi interpreti della cucina italiana. Partita da Roma il 30 gennaio in una parafrasi del “Giro del Mondo in 80 giorni” da parte di Luciano Monosillo (Pipero al Rex, Roma) e Roy Caceres (Metamorfosi, Roma), la carovana gourmet chiuderà i lavori a Napoli il 17 aprile con Marianna Vitale (Sud, Quarto, Na) e Mattia Spadone (La Bandiera, Civitella Casanova, Pe) chiamati ad assegnare un sapore ad “Alice nel Paese delle Meraviglie”. D’impatto i giochi cromatici della lasagna di Pi in zuppa di pesce di Isa Mazzocchi (La Palta, Bilegno, Pc), quanto il tubo croccante in fili di caramello al grue di cacao e peperoncino con cui Franco Madama (Inkiostro, Parma) ha dato sapore a “Vita di Pi”, il romanzo di Yann Martel, insieme alla chef piacentina. I piatti di Andrea Mattei (La Magnolia dell’Hotel Byron, Forte dei Marmi) e Iside De Cesare (La Parolina, Acquapendente) ondeggiavano quasi alla brezza che accarezza le colline fiorentine. Le seppioline novelle, cereali ed erbe di campo di Mattei al pari della pastiera di orzo e frutto della passione in frolla di semi di papavero ricordavano i campi e insieme il subbuglio degli animi dei protagonisti del romanzo di Edward Morgan Forster.

imaf - andrea e isideInteressante, anche se non nuova, la commistione tra ricette e letteratura. Da dove arriva? “L’idea del festival e poi della competizione stellata è nata dall’esigenza di una migrante, quale io sono vivendo tra Milano e gli Stati Uniti, di mantenere sempre un legame con la proprio terra attraverso il cibo e l’arte, due elementi rappresentativi dell’Italia – spiega Rossella Canevari – Per questo quattro anni fa ho creato EatArt, l’associazione che organizza Imaf Chefs’ Cup a New York, e ho pensato di organizzare eventi che potessero portare i gusti, i sapori e l’estro del nostro Paese alla portata di chiunque e infine all’estero”. Perché le cene itineranti in prestigiosi hotel del gruppo Sina sono aperte a gourmet e cinefili. Perché il festival affonda le sue radici nell’International Migration Art Festival, appuntamento anch’esso itinerante tra Milano, New York e Los Angeles legato alle arti in genere: cinema, letteratura, musica, arti visive. “Imaf Chefs’ Cup nasce due anni fa dalle ceneri di ImaFestival, acronimo di International Migration Art Festival – precisa Rossella Canevari – Quando poi ho deciso di modificare un po’ il tema, virando sull’enogastronomia nazionale, tematica molto apprezzata in America e vanto del nostro Paese nel mondo, è nata appunto ICC”.

imaf - seppioline di andrea matteiE dato che per molti la cucina è arte, il passaggio non è stato difficile. “Abbiamo chiesto alle nove coppie di chef stellati di ispirarsi a film tratti da libri, in modo da dare vita a diciotto ricette in gara per la vittoria. Piatti ispirati all’arte, che siano arte stessa – prosegue l’ideatrice della competizione – L’enogastronomia sta entrando nella percezione popolare con un’accezione sempre più vicina all’arte, lungi dall’essere solo un mero bisogno primario. Tra cene estreme cucinate con gli ingredienti più incredibili, proposti nel piatto con la cura e l’effetto di un’opera d’autore, il pellegrinaggio alla ricerca del ristorante stellato o dell’osteria tipica è ormai uno stile di vita e non solo per noi Italiani, che di buona cucina ed arte siamo maestri nel mondo intero”.

imaf - dessert iside de cesareE dopo Andrea Mattei e Iside de Cesare che il 21 marzo si sono esibiti in uno show cooking al ristorante La Conchiglia dell’hotel Astor di Viareggio, il 10 aprile toccherá a Felice Sgarra di Umami di Andria in coppia con Maura Gosio del Royal e Golf di Courmayeur. I due incroceranno tocco e sparato a Le Scuderie del relais Villa Matilde di Romano Canavese (To) in nome di “Miseria e Nobiltá”. Chissà come un pugliese e una lombarda se la caveranno di fronte a una fra le più celebri interpretazione di Totò (al secolo Antonio De Curtis). Infine il 17 aprile, ultima tappa a Napoli con Marianna Vitale (ristorante Sud, Quarto, Na) e Mattia Spadone (La Bandiera, Civitella Casanova, Pe) alle prese con il romanzo fantastico di Lewis Carroll. “Tutte nuove promesse, possibilmente al di fuori dalle solite manifestazioni e nomi un po’ meno noti – Rossella Canevari spiega i criteri della selezione – I film invece sono stati scelti liberamente dagli chef con la sola limitazione che fossero tratti da libri, essendo io stessa una scrittrice”.

Alla fine la coppia vincente (in questo momento guidano la classifica Andrea Mattei e Iside De Cesare) volerà a Beverly Hills dove il 12 giugno si darà battaglia per decretare il migliore in assoluto. Ma già gli organizzatori stanno pensando alla terza edizione, quella del prossimo anno, dove con probabilità la competizione avverrà attraverso finger food. Staremo a vedere.

Per il momento, chi volesse prende parte a una delle due ultime serate, può prenotarsi o prendere informazioni attraverso il sito www.imafestival.com

 

Irene Arquint

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