Vernaccia di San Gimignano e Grüner Veltliner, esempi di “comfort wines”?

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DSCN3376SAN GIMIGNANO (SI) – Se in ambito gastronomico è venuto di moda parlare di comfort food, ossia di quei cibi o pietanze che oltre a sfamare rassicurano e rendono felici, danno l’idea del calore casalingo più che della conquista gourmet, sarà possibile individuare anche dei comfort wines, ossia dei vini che non esaltano sull’immediato, non trascinano su vette ma accompagnano nella quiete? Se sì, un candidato per questa immaginaria categoria potrebbe essere il Grüner Veltliner. È un vino austriaco, prodotto con la più popolare e diffusa varietà nazionale, ideale contraltare democratico dell’”elitario” riesling. Cremosità, invece che profondità e dinamismo, fibra tranquilla più che fibrillazioni acide. Ma non è così un po’ anche per la Vernaccia di San Gimignano? Forse sì, anch’esso è un vino che si apprezza come si può apprezzare una serata in famiglia magari sonnecchiosa ma che conquista a poco a poco con le armi della familiarità, senza la forza trascinante di un’occasione mondana, di una grande tavola e di una conversazione stimolante.

DSCN3381Parlare di Grüner Veltliner significa trasferirsi nella bassa Austria ed occuparsi dei due terzi dell’intera produzione vinicola di quel Paese, assai diffuso nel bere quotidiano, per tutte le tasche, e della metà dei 59mila ettari vitati distribuiti nei distretti del Wagram, del Kamptal, del Kremstal e del Wachau. Siamo dalle parti di Vienna, con la protezione delle montagne a Nord, l’aria calda della pianura pannonica, i venti magiari e il formidabile volano termico del Danubio, su un’orografia dolce in cui domina il colore chiaro e luminoso di un terreno che si chiama loess, essenzialmente limo e argilla, fondamentale per dare vita ad questo vino piacevole e gastronomico.

DSCN3384Queste le premesse del nuovo confronto fra Vernaccia e “colleghi” bianchi europei che per il nono anno consecutivo il Consorzio toscano, a tutela della prima Doc italiana in ordine di tempo, ha organizzato nella splendida Sala Dante del Palazzo Comunale, nel cuore del borgo toscano. Conduttore, il giornalista-degustatore Francesco Falcone (collaboratore di Alessandro Masnaghetti in Enogea e della guida dei vini de L’Espresso) che ha visto i luoghi, ha scelto produttori e vini ed ha saputo, con passione e profondità, svelare i nessi, a metà tra l’organolettico e il caratteriale, fra i due vini.

La degustazione

Le Vernacce

Tenuta Le Calcinaie – Vernaccia di San Gimignano Riserva Vigna ai Sassi 2012
Come di consueto per quest’azienda un 10% di chardonnay accompagna l’uva autoctona. Con i suoi 12 mesi passati sulle fecce, si presenta con un colore giallo vivo ed un naso maturo pulito ed intenso di tè, fiori gialli, miele. Grande impatto fin dall’attacco; poi, potenza e dolcezza, beva compatta ed espressiva, contrastata nel finale da un tocco amarognolo.

DSCN3382Colombaio di Santa Chiara – Vernaccia di San Gimignano Selvabianca 2011
Tratto da vigne vecchie (1967) situate nella parte alta della denominazione, mostra un naso levigato e di piacevole dolcezza. Scattante in bocca fin dall’attacco, possiede un carattere maturo che si fa attraversare però da piacevoli venature acide. Lunghe risonanze finali.

La Lastra – Vernaccia di San Gimignano Riserva 2010
Tufo ed argilla nella terra dove affondano le radici delle vigne. Elegante quadro olfattivo di fiori gialli e miele; al palato, inizialmente compresso, il vino si distende poi prepotentemente, salino, progressivo e saporito e con un apporto alcolico generoso.

Fattoria San Donato – Vernaccia di San Gimignano Riserva Benedetta 2009
Le uve provengono da un cru alto per la denominazione, a 280 metri d’altitudine. Qui in vigna si è scelto di usare ancora la forma di allevamento guyot, e non il cordone speronato prevalente nella zona. Bel respiro al naso, dominato da spunti minerali. L’attacco in bocca è molto denso e cremoso, e prelude ad una beva piena, salina, con un finale mosso, lungo, saporitissimo.

Panizzi – Vernaccia di San Gimignano Riserva 2006
Arriva da un cru in località Pancole, con vigne vecchie di 40 anni, purtroppo non più nella disponibilità dell’azienda. Il naso è burroso e pieno di sensazioni di erbe e tisane; attacco in bocca fulmineo e si percepisce ancora un vino salino al palato, con una beva straordinaria ed un finale delicatamente fumé.

San Quirico – Vernaccia di San Gimignano Riserva Isabella 2004
Maturata quattro anni in “tini toscani” mostra un colore giallo carico ed un naso minerale e balsamico, di grande respiro ed elegantemente floreale. Beva scattante, ancora con venature floreali, succosissima, di vitalità straordinaria.

Cesani – Vernaccia di San Gimignano Sanice 2002
Generosa opera di testimonianza dall’azienda della presidente del Consorzio. Da uve attaccate da botrytis, è interessante nella sua esposizione di fibra e polpa, di vitalità e nerbo.

DSCN3408I Grüner Veltliner

Weingut Nigl- Kremstal Reserve Herzstück vom Kirchenberg Grüner Veltliner 2012
Importato in Italia da Ceretto, fermenta in acciaio e matura in botte da 23 ettolitri. Al naso è ampio, minerale, condito da un leggero agrume e da qualche sfumatura più matura. L’attacco è immediato in un palato compatto e potente, cremoso, molto espressivo e saporito anche se poi non riesce a mantenere lo slancio iniziale.

Weingut Knoll – Wachau Loibenberg Smaragd Grüner Veltliner 2010
Profumi sottili di agrumi, intensi e persistenti, con tocchi mentosi. Ancora una bocca prepotente e saporita, non particolarmente sfumata e di andamento un tantino monocorde ma espressivo, ottimo accompagnatore di cibi.

Weingut Bernhard Ott – Wagram Rosenberg Erste Lage Grüner Veltliner 2009
Bella l’immagine di questa azienda, che si identifica con due persone anziane che vivono nel silenzio, senza troppe parole, nella discrezione. Si può veramente dire che abbiano dedicato la loro vita al Grüner Veltliner curando la Rosenberg, una vigna ad anfiteatro diventata ormai famosa, e producendo Riesling solo per consumo personale. Il naso è elegante, improntato alla mineralità con toni fumé ma non privo di una componente di frutta bianca che si ripropone addolcita in un palato cremoso, con un residuo zuccherino evidente, di buona scorrevolezza, non lungo ma ampio.

DSCN3401Weingut Prager – Wachau Achleiten Stockkultur Smaragd Grüner Veltliner 2008
Un vignaiolo con l’indole del filosofo, rigorosamente biodinamico, strenuo difensore della biodiversità e vecchi cloni, in conflitto con la politica austriaca, e che oggi ha avuto ragione. Niente, legno, né lieviti aggiunti, bandita la botrytis che viene tolta letteralmente con le pinze. Il naso del vino è minerale e persistentissimo; l’attacco è molto pronto, la beva è fresca e vibrante assai saporita, pungente nel lungo finale.

Weingut Franz Hirtzberger- Wachau Spitzer Rotes Tor Smaragd Grüner Veltliner 2004
Naso minerale, elegante e persistente, arricchito da pungenti venature vegetali e di anice, che si ripropongono anche mentose in una beva snella e distesa ma che subisce come una frenata nel finale.

Weingut Schloss Gobelsburg – Kamptal Reserve Grub Erste Lage Grüner Veltliner 1999
Di colore giallo vivo, mostra un naso dominato da toni pirici, poi minerali, ed anche erbosi. Quasi esplosivo nella sua pienezza e polposità è comunque scorrevole grazie ad una vivida acidità. Finale in crescendo.

Weingut Mantlerhof – Kremstal Lössterrassen Kabinett Grüner Veltliner 1987
Dall’agricoltura promiscua alla viticoltura, da parte di una produttore colto anche se intenzionalmente di modi un po’ naïve. Il naso è sfumato e lieve, amplissimo e persistente. Buona presenza in bocca, forse un tantino di aggressività dolce e chiusura rapida.

 

Riccardo Farchioni

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