Vino ed impegno nel sociale: il miracolo di Clarabella

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di Riccardo Modesti

clarabellaE’ possibile coniugare vino ed impegno sociale? Certamente, e di operazioni di questo genere se ne possono infatti trovare tantissime sul territorio nazionale. La storia che vi racconto oggi è però ancora più sociale, se vogliamo, perché mette insieme due mondi apparentemente incompatibili, ovvero il vino e i disturbi mentali. Tutto questo avviene alla Cascina Clarabella, realtà dall’aria anonima situata nella parte più anonima della Franciacorta, che sta tra Iseo e Curtefranca. Cascina Clarabella è un’azienda agricola, ma che si caratterizza per mille sfaccettature: produce infatti vino, olio, miele, oltre a essere agriturismo e tante altre cose ancora. La sfaccettatura più importante, e però la più nascosta, è il cuore, che qui è grande così.

Tutto è partito nel 1990, anno in cui si iniziò a credere che anche le fragili persone con disturbi mentali potessero avere una nuova chance nella vita: nacque così una solida rete a sostegno di queste persone, rete a tutt’oggi molto solida e consolidata, che coinvolge alcune aziende ospedaliere locali che propongono persone a Cascina Clarabella per inserirle sia nella comunità di sostegno, gestita da loro in loco, che nella parte più attiva vera e propria. La comunità di sostegno cura e tenta il recupero di queste persone attraverso l’ascolto, come deve essere, ma anche e soprattutto con un coinvolgimento reale nella vita reale: i laboratori del centro diurno sono concepiti per fornire strumenti volti a creare vere professionalità, ma il vero miracolo, se così possiamo chiamarlo, avviene in vendemmia, momento in cui queste anime fragili tirano fuori il cento per cento di se stesse alzandosi a un orario impensabile per la loro condizione, le sei del mattino, per andare a raccogliere grappoli di uva. Certo, non tutti magari possono offrire performance degne di vendemmiatori professionisti, ma a ben vedere il loro cento per cento vale cento vendemmiatori professionisti, se non di più. Gli autori di questo miracolo sono pochi, in fondo, ma davvero buoni. Sono persone normali, in fondo, che non ostentano il valore del loro operato.

I vini? Certo che ci sono, e adesso ne parliamo in maniera dettagliata. Nel Franciacorta Brut convergono tutte le uve dei diversi vigneti di Clarabella. La fermentazione avviene per l’85% in inox e per il 15% in barrique. Il tiraggio avviene nella primavera successiva alla vendemmia e la sboccatura dopo un periodo variabile tra i 20 e i 28 mesi. Dopo un riposo di 4 mesi avviene l’immissione al consumo. Al naso sono ben presenti frutta tropicale e agrumi, con note di tostato e pietra focaia. In bocca è fresco, equilibrato, con buona mineralità e persistenza. 100% Chardonnay.

Viene da un cru l’E’ssenza, esattamente dal vigneto denominato Cascina che è adiacente alla struttura di Clarabella. Elaborato come il Brut di base, ha un contatto di 24 mesi sui lieviti e 6 mesi di riposo prima dell’immissione al consumo. E’ un prodotto non dosato, per cui è secco in bocca, mentre al naso, ampio, coesistono sentori di agrumi, frutta fresca e lievito. Sapido e minerale. 100% Chardonnay.

Delicato e morbido, il Satén di Clarabella coniuga struttura, freschezza e mineralità. Fermentazione in vasche inox per il 90% della massa e 10% in barrique. Il periodo a contatto con i lieviti varia dai 24 ai 30 mesi. Dopo un riposo di 4 mesi avviene l’immissione al consumo. Note di fiori al naso, equilibrato, fresco, persistente e minerale in bocca. 100% Chardonnay, come ogni buon Saten.

Il Curtefranca Bianco deriva le sue uve dal vigneto “Pacio”, allevato a Sylvoz in regime di agricoltura biologica. Le uve vengono pressate senza aggiunta di solforosa, cui segue una decantazione statica per 36 ore. Colore giallo paglierino con venature verdi tenui, al naso offre note di fiori e fruttato. In bocca è fresco, equilibrato, con buona mineralità e persistenza. 100% Chardonnay.

Il Curtefranca Rosso viene anch’esso dal vigneto “Pacio”, che ha la caratteristica di essere orientato verso il Lago d’Iseo. Dopo la pigiadiraspatura e la successiva fermentazione in acciaio, i vini vengono successivamente assemblati prima della fermentazione malolattica e successivamente affinati parte in acciaio e parte in legno piccolo per un periodo variabile tra i 12 e i 24 mesi. Colore rosso rubino intenso con note tendenti al granato; profumi che riportano a frutti maturi a bacca rossa, in bocca è piacevolmente pieno ed equilibrato, con note di rovere. Cabernet Sauvignon 40%, Cabernet Franc 10%, Merlot 30%, Barbera 10%, Nebbiolo 10%.

L'AcquaBuona

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