Beviamo bene, spendendo il giusto/Italia Nord e Centro

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Viaggio nell’Italia del vino a caccia di prodotti originali, territoriali e accessibili

value-wine-5972Bere bene a prezzi “accessibili”: mito o realtà? In Italia si beve sempre meno: vuoi la crisi economica, vuoi il cambio di abitudini, sta di fatto che il vino, la bevanda simbolo del nostro paese, è stato dai più relegato a bene “superfluo”. Lo sanno bene i vari attori della filiera (produttori, distributori, commercianti, ristoratori…) che si ritrovano con cantine, magazzini e scaffali sempre più ingolfati, specie nella fascia di prezzo medio-alta. Sono finiti i tempi in cui bastava fregiarsi del premio di turno o strappare la recensione dorata a qualche “guru” di settore per ritoccare al rialzo listini e fatturati, alimentando l’illusoria ambizione di poter proporre vini senza storia né radici allo stesso prezzo di un Sassicaia o di un grande Barolo.

L’Italia del vino però non è questa. Il mondo del vino nostrano ha le potenzialità per essere il più vario e dinamico al mondo. Lo dimostrano i tanti produttori che – da sempre o a seguito di una conversione convinta – si sono affrancati da queste “logiche dell’immediatezza” e del commercio “pompato”, puntando invece su tipicità, rispetto della terra e prezzi onesti. Compito del critico è allora non (solo) quello di premiare le eccellenze, ma di aiutare il lettore a bere bene spendendo il giusto. Perché, come dice una nota massima, “la vita è troppo breve per bere un bicchiere di vino cattivo”!  Ecco le ragioni questo itinerario su carta alla scoperta di prodotti originali, autentici e convenienti. Non sempre facilissimi da trovare, ma senz’altro capaci di regalarvi una bevuta sincera e ricca di emozioni!

Prima puntata – Italia Nord e Centro

Kofererhof – ALTO ADIGE /
Valle Isarco Riesling Brixner 2012 (20-23€)

kofererhof logoSiamo in Valle Isarco, a pochi km dal confine con l’Austria, in una regione bellissima e piena di suggestioni per gli amanti della montagna e del buon cibo. Sui questi vigneti scoscesi ed ordinati nascono alcuni dei bianchi più freschi, minerali e cristallini della penisola. Gűnter, il titolare dell’azienda, è considerato dagli addetti ai lavori uno dei vignaioli di maggior talento e i suoi vini puri e varietali lo dimostrano da anni. Sono tutti di altissimo livello e potete scegliere ad occhi chiusi. La nostra preferenza va al Riesling Brixner 2012, un vino non economico ma che vi toglierà il fiato per definizione aromatica, spinta salina e piacevole persistenza.

Aldegheri – VENETO / Valpolicella Ripasso Santambrogio 2011 (13-15€)

aldegherilogo-smallSe trovare un Amarone accessibile è impresa assai ardua, potete accontentarvi (si fa per dire) del Valpolicella Ripasso Sant’Ambrogio dei fratelli Aldegheri. Fatto rifermentare nei tini a contatto con le vinacce di Amarone e Recioto (secondo la tradizionale tecnica del “ripasso”), questo Valpolicella colpisce per il connubio di grazia e potenza, con la classica esuberanza fruttata al servizio di una freschezza e naturalezza di beva rari per questa tipologia. Se vi piace uscire dagli schemi potete poi cercare anche il loro splendido Dindarella 2009, vino speziato ed originale ottenuto da un raro vitigno locale.
P.S.- L’Amarone Riserva 2005 è spettacolare ed emozionante, ai vertici della tipologia, ma dovete mettere in conto una cinquantina di euro.

Aquila del Torre – FRIULI  / Colli Orientali del Friuli Sauvignon Blanc 2013 (€12-14)

Aquila-del-Torre logoNell’immaginario del consumatore medio quando dici Friuli dici vino bianco. E infatti è su questo versante che vanno cercati i vini migliori e più rappresentativi. Accanto ai vitigni più territoriali, come il friulano, la ribolla o il picolit, in questa fertile terra da sempre trovano spazio i cosiddetti vitigni “internazionali”, tra cui il sorprendente sauvignon blanc che abbiamo scelto. La famiglia Ciani lo produce a pochi chilometri da Udine, all’interno di una riserva da consigliare a tutti gli amanti dei paesaggi naturali e incontaminati (con sosta magari nel B&B dell’azienda). Il sauvignon attacca fresco ed erbaceo, come da manuale, e prosegue con una sapidità e una persistenza piacevole e di classe.

VisAmoris – LIGURIA  / Pigato Ligure di Ponente Domé 2013 (€12-14)

LOGO_VIS_AMORIS-300x206La Liguria non è certo una terra da vino di facile approccio. In tutti i sensi. Dal punto di vista dei produttori, alle prese con vigneti a strapiombo sul mare, frammentati e costosi da lavorare. Dal punto di vista poi del consumatore, che fatica a trovare questi vini fuori regione. Ma lo sforzo della ricerca sarà ampiamente ripagato se vi capiterà di imbattervi in bianchi longilinei, freschi e comunicativi come quelli di VisAmoris. Il Pigato è il vitigno autoctono di riferimento e qui lo hanno indagato in tutte le versioni, dall’acciaio al legno piccolo passando per le bollicine, con risultati sempre eccellenti. C’è solo l’imbarazzo della scelta e noi indichiamo il Domé solo per questione di maggiore “reperibilità”.

Selva Capuzza – LOMBARDIA / Lugana Selva 2013 (€10-12)

selva capuzzaIl Lugana è una denominazione bresciana che si sviluppa a sud del Lago di Garda. L’uva bianca di riferimento è una variante del popolare trebbiano, chiamato localmente uva Turbiana. L’azienda del musicista Luca Formentini, con annesso agriturismo e ristorante, è uno degli indirizzi sicuri per chi cerca vino di qualità a queste latitudini. Il Selva 2013 è la versione più “semplice”, vinificata in acciaio per mantenere intatte tutte le caratteristiche del vitigno. Un bianco che fa dell’impatto gustativo il suo punto di forza, con una mineralità fresca e corroborante, che invita alla beva. Per gli amanti di bianchi strutturati e passati (ma con sapienza)in legno da provare invece il Lugana Riserva Menasassi.

Fattoria Moretto – EMILIA ROMAGNA  / Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Canova 2013 (9-11€)

fattoria moretto logoIl lambrusco come non lo immaginate. Parliamo della tipologia meno nota dei lambruschi modenesi, ma è anche quella in grado di regalare vini profumati, ricchi di polpa, dalla rinfrescante verve acida e tutt’altro che banali. Alla Fattoria Moretto questa “lingua” la parlano dagli anni Settanta, e i loro prodotti biologici sono tra i più affidabili della tipologia. Esaltante il quadro d’insieme, con tre vini – il Canova, il Tasso e il Monovitigno – tutti in grado di spingere al massimo le potenzialità del vitigno. Scegliamo il primo per un bonus di energia che lo rende complesso e persistente, pur mantenendo una proverbiale facilità di beva.

Fratelli Pardi– UMBRIA / Montefalco Rosso 2012 (9-11€)

fratelli pardi logoMontefalco è senz’altro il fulcro enologico della regione. Offuscato dal successo del “fratello maggiore” Sagrantino, il Rosso di Montefalco è un grande vino dell’Italia centrale spesso trascurato. Quando il contributo del sangiovese, in aggiunta alle altre uve rosse consentite, regala eleganza e complessità, il risultato può essere davvero notevole e il rapporto qualità/prezzo schizza in alto. E’ questo il caso del prodotto dei Fratelli Pardi, storica azienda tessile che, pur vantando tenute centenarie, solo da un decennio ha iniziato a imbottigliare con continuità. E’ un vino che vi sedurrà dapprima all’olfatto, carnoso, speziato, mediterraneo, e poi vi conquisterà definitivamente al gusto, con una beva lineare e scorrevole. A 9€ direttamente dal sito della cantina è un bell’affare!

Montenidoli – TOSCANA / Vernaccia di San Gimignano Tradizionale 2012 (9-11€)

montenidoli logoDici Toscana e pensi ai suoi grandi rossi. Qui invece il dialetto parlato è quello del bianco. Ma non di un bianco qualsiasi. La Vernaccia di San Gimignano è uno dei vitigni più originali e antichi d’Italia, coltivato da sempre nell’areale del centro Toscana, come ricorda anche Dante nella Divina Commedia. L’azienda Montenidoli è senza dubbio quella che più di tutte ne ha decretato il rilancio. Tutti i suoi vini – Fiore, Templare, Carato – hanno una grazia, una completezza, una capacità di invecchiamento davvero rare. Sceglierne uno è difficile, ma forse per un primo approccio la versione Tradizionale è quella con una chiave di lettura più immediata: ginepro, orzo, erbe aromatiche e la caratteristica chiusura salino-minerale vi conquisteranno!

San Lorenzo – Crognaletti – MARCHE / Verdicchio dei Castelli di Jesi…di Gino…2013 (€6-7)

crognaòletti logoQuello di Natalino Crognaletti è un nome che gira da tempo fra gli appassionati. I suoi Verdicchio sono tra i più autentici, tipici e longevi dell’intera tipologia. Per di più sempre venduti a prezzi corretti, nonostante i numerosi riconoscimenti di critica (specie con il grande Vigna Le Oche). Vi consigliamo il meno noto dei suoi bianchi: il Verdicchio di Gino, vino immediato, godibile, fresco e dalla beva piacevolissima. A questo prezzo davvero un piccolo grande capolavoro per la tavola quotidiana! Se lo trovate, non lasciatevi poi sfuggire anche l’originale Paradiso 2009, uno dei rossi mediterranei più fragranti e succosi in circolazione.

Franco Santini

Franco Santini (santini@acquabuona.it), abruzzese, ingegnere per mestiere, giornalista per passione, ha iniziato a scrivere nel 1998 per L’Ente Editoriale dell’Arma dei Carabinieri. Pian piano, da argomenti tecnico-scientifici è passato al vino e all’enogastronomia, e ora non vuol sentire parlare d’altro! Grande conoscitore della realtà vitivinicola abruzzese, sta allargando sempre più i suoi “confini” al resto dell’Italia enoica. Sceglie le sue mète di viaggio a partire dalla superficie vitata del luogo, e costringe la sua povera compagna ad aiutarlo nella missione di tenere alto il consumo medio di vino pro-capite del paese!

2 COMMENTS

  1. […] Dopo la puntata del numero scorso dedicata ai vini del centro-nord, proseguiamo in direzione sud il nostro viaggio a caccia di vini capaci di raccontare il territorio e il progetto umano che gli ha dato vita. La domanda che ci poniamo è sempre la stessa: bere bene a prezzi “accessibili” è possibile? Sembrerebbe proprio di sì. E se in qualche caso troverete prodotti non proprio economici, vi assicuriamo che per prestigio e qualità della tipologia sono tutto grandi affari. […]

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