Tavole d’Italia alla riscossa!/Ristorante La Brilla, a Camaiore

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riscossaTavole d’Italia, alla riscossa! Nonostante la crisi renda sempre più difficile andare a mangiare fuori casa (e, talvolta, anche a mangiare a casa) c’è tanta voglia di mettersi dietro ai fornelli aprendo o rilevando locali, di accogliere le gente avendo trasformato, con intelligenza e passione, una materia prima scelta con cura. È un mestiere faticoso, duro, ma che per fortuna in molti ancora hanno voglia di fare, in controtendenza con un sentimento di scoramento che ormai sembra generalizzato. Poi ci sono anche gli spaculatori? Quelli che non hanno altro da fare, solo un po’ di soldi da investire e che alle prime difficoltà, o ai mancati immediati introiti, chiudono i battenti? Peggio per loro, a noi non interessano.

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BrillaGiornoSulle colline sopra Camaiore, nel cuore verde della Versilia che guarda il mare dall’alto, sorge una bella villa in puro stile toscano, imponente e anche severa nell’architettura. Fu dimora del filologo e critico Cesare Garboli, che un giorno, fra l’altro, ricevette Mario Soldati nel periodo della frangitura dell’olio d’oliva. E ne venne fuori una pagina su Il Giorno, pagina  che campeggia in formato gigantografia sulla parete in alto a destra, e che non si può non notare dopo aver attraversato la bella veranda che dà sul verde ed entrati in quello che oggi è il piccolo ristorante La Brilla. Il giovane studioso si indovina molto preso dall’autorità dello scrittore famoso, il quale a sua volta trasforma da par suo una giornata rurale in una avventura epica, scandita dalla sua prosa “sugosa” e dalle foto che riprendono le varie fasi dell’impresa. E visto che si sta parlando dei grandi narratori del cibo e vino italiani, il pensiero per associazione va dritto a Gino Veronelli, che nelle sue puntate toscane amava soggiornare proprio qui (la villa è stata, ed è tuttora un bed and breakfast.)

la-brilla-10Ma veniamo all’oggi. Qui è scesa, verso l’inizio dell’anno, una giovane coppia con tanta voglia di fare: Alessio Grotti, a tirare le fila delle materie prime, dei vini e dell’accoglienza in sala e la moglie Daniela Ricci ai fornelli. Diciamo che sono scesi perché arrivano da un borgo poco più in alto, di nome Greppolungo. Per la precisione provengono, professionalmente, dall’osteria di quel paese, rilevata e gestita non senza aver imparato dalla signora che vi cucinava la ricetta dei suoi tordelli, i tordelli della tradizione locale, e che ora troviamo come presenza fissa del menu con il doveroso nome di Tordelli di Greppolungo. Il ripieno, composto dall’arrosto di quattro carni, assieme a bietola e Parmigiano, ha sapori esplosivi, ed è rivestito da una pasta tirata fina e leggerissima, discreta nell’accompagnamento ed impalpabile, da applauso. Ma è inutile chiedere una codifica nelle proporzioni acqua-farina-uovo: insomma, la-brilla-1“le dosi sono tutte ad occhio…” Il ragù è a grana fine.

Le belle sale e salette sono disseminate di stampe, vecchi documenti, arredi elegantemente rustici che sanno a riprodurre l’atmosfera delle antiche locande “di sosta”. E le bottiglie arrampicate sugli scaffali a vista denotano cultura e consapevolezza di quelli che sono gli attuali valori nel vino toscano, e che finiscono dritte nella snella carta dei vini (dove non manca, va detto, qualche Champagne). D’altra parte, sembra di capire che qui si voglia fare un po’ da quartier generale delle eccellenze enogastronomiche della zona: dai vini di Gabriele da Prato (Podere Còncori) (e relativa brigata di produttori “naturali”) ai formaggi di nicchia come lo Scoppolato di Pedona (pecorino stagionato in grotta) ai salumi delle rinomate norcinerie locali, alle carni di Michelangelo Masoni, al pane “Marocca di Casola”. E la-brilla-8pazienza se il fagiano in umido è un pochino asciutto: la polenta di mais Formenton Ottofile sulla quale è montata è buona e cremosa. Fra i dolci, semplici ma ben fatti, cantucci e Vinsanto, chicche di cioccolato fondente in abbinamento al “Merlino” di Pojer&Sandri, niente male la “lettura” del Tiramisù.

Da 6 a 12 euro gli antipasti, a seconda della ricchezza del piatto, 9 i primi, 10 i secondi (qualcosa di più per le carni grigliate), 5 i dolci. In inverno apre per i fine settimana, da primavera tutti i giorni.

Ristorante La Brilla
Via Nuova, 825 – Camaiore (Lu)
Tel. 0584.984657
http://villalabianca.com/it/ristorante-camaiore-versilia.html
su Facebook: La Brilla Ristorante

Nella terza immagine: Alessio Grotti

Galleria fotografica

Riccardo Farchioni

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