“A tavola sulla spiaggia”: vince il pane

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la presentatrice Annamaria TossaniFORTE DEI MARMI (LU) – Pane re dei pranzi in spiaggia. Non crediate due banali fette con dentro affettati, seppur buoni. Bensì ricette di varia natura in cui la mollica (grattugiata, ammollata, imbevuta, spezzata) da ingrediente di scarto viene nobilitato all’applauso. Ecco cosa sancisce la competizione più cool di Forte dei Marmi, “A tavola sulla spiaggia”. Perché pasteggiare in spiaggia, diciamolo, è proprio appagante, infilzando un fusillo dal condimento giallo come il sole, spilluzzicando con le dita una fettina di carne panata e fritta, portando alla bocca con il palmo delle mani una succosa pesca farcita di amaretti.

E se mancano le idee, ci pensa “A tavola sulla spiaggia” che da ventitre edizioni torna a Forte dei Marmi per divertirci e fornirci qualche spunto creativo da replicare sotto l’ombrellone. Diciamolo, a noi la luculliana lunga, lunghissima merenda-cena sulla spiaggia che si è tenuta a ridosso della duna del bagno comunale di Forte giovedì 20 agosto, è proprio piaciuta. Ahhhh, che soddisfazione! Perché quest’anno hanno vinto i sapori semplici e quel procedere bon ton che è tipico delle sabbie nobili della Versilia. Accompagnati dall’eccellenza della produzione vinicola toscana e non: il Ferrari Riserva Lunelli 2006, lo Champagne Basetta, La Mora di casa Cecchi, la Ribolla Gialla brut millesimée 2010 di Collavini, il Teuto di Tenute Lunelli di Terricciola, Bisol Superiore di Cartizze, la Pettegola di Castello Banfi; il Bianco dell’Oca di Colle Bordocheo; Cuvée Secrète e il delizioso Montefalco Sagrantino Passito di Arnaldo Caprai. Perché, chi lo ha detto che in spiaggia bisogna bere male?

Ennio Losi_Giulio De SocioLa pappa al pomodoro, l’acquacotta, la pasta fredda, il risotto al salto e tutti gli altri, erano piatti dai sapori della memoria, accessibili all’ombrellone, gustosi, calzanti il tema della XXIII edizione della manifestazione ideata dal pr fiorentino Gianni Mercatali: il recupero. Ed ha vinto il pane, vogliamo sottolinearlo? La maggior parte delle ricette presentate dai dodici sfidanti selezionati per creare il menù ideale da consumare all’ombra di tende e cabine, conteneva mollica con o senza crosta. Insegnandoci in quanti modi alternativi alla pattumiera possiamo riciclare sfilatini avanzati.

Nella nostra personale classifica, che poco o niente si discosta da quella ufficiale, le fettine panate hanno vinto a braccia alzate. Perché sono lo snack perfetto per le calde giornate da solleone: morbidissime, cotte senza untuosità dopo abbondante panatura, accompagnate da una maionese briosa che da sola fa ingranare la quinta marcia ad una ricetta di per sé stranota. Salsa realizzata con un uovo intero ed un tuorlo sbattuti, cinque filetti di acciughe salate, due cucchiai di succo di limone, mezzo cucchiaino di peperoncino macinato e 180 grammi di olio extravergine d’oliva delicato. E poi quel cestino in cui sono state presentate da Ennio Losi e Giulio De Socio inserite in piccoli coni di carta gialla. Come canterebbe Gino Paoli: un gusto un po’ amaro di cose perdute. Eppure facilissime.

pappa al pomodoroCi è piaciuta la pappa al pomodoro, come l’acquacotta maremmana (o alla scansanese, per le origini materne della concorrente) con uovo d’ordinanza e aggiunta di guanciale che ha trovato anche l’approvazione della chef Valeria Piccini (Caino, Montemerano, provincia di Grosseto) presente in giuria in compagnia dei colleghi Davide Oldani (D’O, San Pietro all’Olmo, provincia di Milano), Italo Bassi (Enoteca Pinchiorri, Firenze), Cristiano Tomei (L’Imbuto, Lucca), Mauro Maccioni (Le Cirque, New York), Romano Franceschini (Romano, Viareggio), Michele Marcucci (Enoteca Marcucci, Pietrasanta), Salvatore Madonna (La Magnolia del Byron, Forte dei Marmi). Ci è piaciuto il riso al salto anche se forse lo zafferano stonava un po’ con il concetto di recupero, buona la parmigiana arricchita di carne macinata, deliziosi i dessert.

melanzana alla parmigianaDunque primo premio assoluto per le Longobarde (le fettine panate); premio della stampa a Guido Boni con il dessert Dolce Firenze; antipasti: Pappa al Pomodoro di Euro e Gaia Bartalucci; primi: riso al salto di Paola Ranucci; secondi: parmigiana di melanzane alla norvegese di Maria Riva Christiansen; dessert: Dolce Firenze ai frutti di bosco; piatto meglio preparato: farro al profumo di Sicilia di Eugenia Russo; migliore ricetta della tradizione: l’acquacotta di Maria Antonella Rontani Lippi; premio eleganza: pesche al forno con cuore di amaretto di Silvano Squaratti; miglior piatto da spiaggia: fusilli su passata di peperoni di Elisabetta Leone; piatto gastronomicamente meglio eseguito: tortino di salmone e patate con aneto e crema di latte di Lorenzo Imperiali di Francaville; migliore ricetta di famiglia: zuppa di amarene Luciana di Federica Battaglia Serafini.

E per concludere in bellezza vi lasciamo almeno un paio delle ricette sopra citate. Nella speranza che il sole continui a baciare i belli e ci assista in spiaggia anche per il mese di settembre. In modo da provarle.

Maria Antonella Rontani Lippi, acquacottaACQUACOTTA di Maria Antonella Rontani Lippi

Ingredienti per 4 persone:

  • 3 cipolle medie
  • 50 gr. di guanciale
  • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 1 costola di sedano (foglie comprese)
  • 3 pomodori maturi
  • 80 gr. di parmigiano reggiano grattugiato
  • 1 litro e mezzo di acqua bollente
  • 4 uova intere
  • 500 gr. di pane toscano (posato)
  • sale e peperoncino q.b.

Preparazione

Affettare finemente la cipolla e soffriggerla con l’olio in una padella a fuoco basso. A metà cottura aggiungere le costole di sedano tagliate a pezzettini e successivamente il guanciale tagliato grossolanamente. Continuare a soffriggere per pochi attimi e poi aggiungere i pomodori precedentemente spellati, privati dei semi e ridotti in pezzettini molto piccoli, il peperoncino piccante ed il sale. Far ritirare l’acqua prodotta dai pomodori e aggiungere 1 litro e mezzo di acqua bollente portando il brodo così ottenuto ad ebollizione continuando la cottura per 10 minuti. In ultimo, dopo avere rotto le uova in una scodella le facciamo scivolare lentamente nel brodo che sta bollendo, lasciando la padella sul fuoco per i pochi minuti necessari perché le uova ultimino la loro cottura. Con una schiumarola togliere dal fuoco le uova ormai cotte e adagiarle su un piatto in attesa di essere usate successivamente. Affettare il pane toscano molto sottilmente e formare il primo strato di pane sul fondo di una zuppiera. Bagnarlo con il brodo ottenuto q.b. e spolverarlo con una manciata di parmigiano grattugiato. Proseguire quindi alternando gli strati di pane, brodo e formaggio. Sull’ultimo strato adagiare a guarnizione le uova che precedentemente erano state messe da parte.

Guido Boni, dolce FirenzeDOLCE FIRENZE AI FRUTTI DI BOSCO di Guido Boni

Ingredienti per 4 persone:

  • 4 fette di pane toscano avanzato di 3 giorni
  • 100 gr. di zucchero
  • 20 gr. di uva sultanina
  • 3 uova
  • 500 ml. di latte
  • Burro q.b.
  • Marsala q.b.
  • Scorza di limone q.b.
  • 200 gr. circa di frutti di bosco
  • Foglie di menta per decorare

Preparazione

Lavare l’uvetta sotto acqua corrente e poi lasciarla ad ammorbidire in una terrina con del Marsala. Tostare leggermente le fette di pane ed imburrarle da entrambi i lati. Sistemarle in una pirofila dai bordi alti. Scolare l’uvetta dal Marsala, strizzarla e distribuirla sul pane. Cospargere il tutto con scorza di limone. Sbattere le uova in una ciotola con lo zucchero e diluire il latte. Versare il composto sul pane e cuocere in forno a 180° gradi per un’ora circa. Servire a temperatura ambiente dopo aver cosparso il tutto di frutti di bosco di vari colori e qualche foglia di menta per decorare.

galleria fotografica

 

Irene Arquint

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