Ristorante Il Santo Graal a Firenze, dove la creatività è fuoco sacro

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Nota della redazione: chef e uomo di sala hanno lasciato questo locale (dicembre 2015)

60149-santograal-luci-belleSe c’è passione, c’è vita! E al ristorante Il Santo Graal di Firenze l’energia non manca. Anzi, ce n’è da vendere! Passione che si ritrova nell’ambiente, ideato, voluto e progettato dal titolare Emanuele Canonico, architetto con l’amore per la buona tavola, nel servizio in sala e nella cucina, le cui briglie sono tenute ben strette da Simone Cipriani, giovane chef appena trentenne, che ai fuochi e ai mestoli ha dedicato la sua esistenza.

Il Santo Graal non è un ristorante come tanti: qui si respira un’aria internazionale (ma non turistica), un’aria sempre nuova che non ristorante-giardino-boboliti annoia, e piatti che non lasciano mai indifferenti. La ricerca continua è la matrice della filosofia di Simone, che ama sperimentare, non ripetersi e variare, perchè, come dice lui stesso: “Se dovessi fare ogni giorno le solite ricette, allora cambierei mestiere”. La creatività sta alla base dei suoi piatti, una creatività che prende spunto dalla tradizione italiana, modificandone, in particolar modo, la forma e di conseguenza anche la sostanza.

ristorante_santograalNasce così La nostra ribollita, in cui il mix di verdure della storica minestra fiorentina viene proposto in due versioni: fritta e in crema, scissa ma unita, da gustare separatamente o in un unico abbraccio.

Il risotto di mare, invece, diventa Nero, dalla perfetta mantecatura, al nero di seppia, con seppie, peperoncino e tapioca che si trasforma in un’esplosione di profumi e di sapori.

Gli gnocchi, I Mochi, dimenticano le patate e sposano il sedano rapa, acquistano una forma sferoidale prosperosa, una consistenza morbida e leggera e si tuffano, dopo essere stati piastrati, in una crema di formaggio blu, acciughe e menta, tocco intelligente per una bella sferzata di freschezza.

La Rosticciana diventa tenerissima, brasata al forno per un’intera notte, e si accompagna con un tortino di patate e rosmarino, il tutto irrorato dal fondo di cottura abbrustolito, che ricorda i sapori della cucina della nonna.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAIl finale è da applauso, con un piatto che è impossibile dimenticare: si chiama Rottura ed è composto da uno strato di cioccolato bianco, che va appunto rotto, per arrivare al fegato grasso con albicocche, nocciole, arancia e fichi, un mix perfetto tra dolce e salato, per un the end con i fuochi d’artificio.

Da poche settimane al Santo Graal è operativa un’iniziativa grazie alla quale Simone Cipriani e la sua brigata possono dare ancor più libero sfogo alla loro idee: si chiama Essenziale ed è una cena dalle 19.30 fino alle 21, infrasettimanale, in cui si possono gustare 6 piatti. Particolarità di questi appuntamenti? Il menù è alla cieca, ovvero vengono rivelati in anticipo soltanto gli ingredienti delle portate, cambia ogni settimana, i camerieri sono la brigata di cucina e lo stesso Simone, il vino proviene dalle case dei clienti, l’apparecchiatura è minimale, anche se sempre personale e “stilosa”. E ogni cena è concepita soltanto per 12 persone, quindi è bene prenotarsi per tempo! Prezzo?! Anticrisi! 35 euro per una serata divertente, gustosa e informale.

E per Il Santo Graal un ulteriore punto a favore, perché qui vige il diritto di tappo, ovvero la possibilità di portarsi il vino da casa. O, in alternativa, rivolgersi alla carta del ristorante, ben organizzata, con qualche sfiziosa novità a prezzi corretti.

galleria di piatti

Roberta Perna

Roberta Perna (perna@acquabuona.it): del cibo e del vino non potrei proprio farne a meno ed è così che sulle mie due più grandi passioni ho costruito il mio lavoro e la mia vita. Sono socia di Studio Umami (www.studioumami.com) e titolare di Roberta Perna (www.robertaperna.it), due agenzie specializzate nell’ufficio stampa, nella comunicazione e nell’ideazione ed organizzazione di eventi enogastronomici, sono giornalista pubblicista e sommelier diplomata Fisar. Collaboro da anni con diverse testate di settore come Bargiornale e Ristoranti Imprese del Gusto ed ho due blog, uno che si chiama Roberta Perna ed uno, fondato con altre colleghe giornaliste, “Alla nostra portata”. Insieme a Studio Umami organizzo Life of Wine, evento degustazione dedicato solo alle vecchie annate.

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