Antonio Camillo: l’indipendenza, i suoi Ciliegiolo, le novità

0
12227

OLYMPUS DIGITAL CAMERAHa la caparbietà e la grinta tipiche dei maremmani, gente di terra, di mare, di natura selvaggia, e la gentilezza e l’affabilità della persone del sud, con cui ci si sente subito a casa. Lui è Antonio Camillo nato a Terracina e cresciuto a Manciano, nel grossetano.
Una vita passata nelle vigne, prima per guadagnare qualche cosa in estate mentre frequentava l’istituto tecnico industriale, poi per mantenere la sua nuova famiglia, dopo per passione e scelta di vita. Ha inaugurato ad agosto la cantina, a pochi chilometri da Montemerano, e con questa apertura l’inizio della sua nuova vita da vignaiolo indipendente.

Sì, perchè in verità Antonio non è da oggi che produce vini col suo nome, ma da circa dieci anni. Nel 2001 comincia a lavorare a Poggio Argentiera (sempre nella Maremma del Morellino) “come trattorista ed agronomo e poi, dal 2005, come responsabile di produzione”, ci racconta con un’umiltà e un’energia che rapiscono. “Avevo un ruolo importante in azienda ed ero molto soddisfatto, ma avevo anche un desiderio e volevo realizzarlo. Volevo produrre un mio vino e volevo fosse un ciliegiolo, uva che in passato, in questa zona, aveva un ruolo da regina e che OLYMPUS DIGITAL CAMERAmi aveva attratto da sempre. Nel 2006, anno che battezzò la mia prima vendemmia, avevo trovato una vigna vecchia meravigliosa di due ettari sopra Capalbio, in località Vallerana, tutta a ciliegiolo, e parlai della cosa a Giampaolo Paglia, allora proprietario di Poggio Argentiera. Fu sua l’idea di creare una società, così da darmi l’opportunità di fare un mio vino, nella sua azienda, ed etichettarlo a mio nome. Naque così il primo Ciliegiolo Antonio Camillo.” La società, fondata nel 2008, da marzo 2015 è di Antonio, che adesso produce da solo. “Dopo la cessione di Poggio Argentiera nel 2014 ho dovuto fare il grande passo e mettermi in proprio. Non facile come decisione, diciamo in parte obbligata, ma sono contento della strada che mi ha, e che ho scelto.”

OLYMPUS DIGITAL CAMERALa cantina, ma soltanto per ciò che riguarda la sua mera estetica, non è niente di speciale. Ciò che la rende preziosa è l’energia che Antonio sa trasmettere a coloro che si appassionano al suo lavoro e che, come dice lui stesso, sono iniezioni di fiducia e di speranza. Oggi Antonio Camillo è ritenuto un maestro del ciliegiolo, un vitigno che nel mondo dell’enologia, da qualche anno, si sta facendo forte di una bella rivincita, utilizzato in passato soltanto come uva da taglio ed oggi più che apprezzato quando in purezza. Vinifica però anche altre uve, sempre nel segno della tradizione e della storia che appartengono a queste terre.

Con circa 8 ettari di vigna in affitto e l’uva di 3 ettari che acquista da coltivatori che ben conosce e sa come lavorano, produce 5 etichette: il Ciliegiolo, il Ciliegiolo Vallerana Alta, il Morellino di Scansano, il Vermentino ed un bianco a base OLYMPUS DIGITAL CAMERAprocanico che uscirà il prossimo anno. La maggior parte delle vigne, eccetto che per il vermentino e per parte del sangiovese, sono tutte vecchie, a partire dalla fine degli anni ’50. La sua è una specie di ossessione, ma in questo caso un’ossessione più che positiva, che lo porta alla ricerca continua di vigne storiche con cui ottiene vini che si contraddistinguono per eleganza e spessore.

Maremma Toscana Doc Ciliegiolo Antonio Camillo 2015. Ciò che non si dimentica di questo Ciliegiolo, che porta sempre la firma del vigneto Vallerana, nella parte più bassa dove si trova argilla bianca, e che fa cemento ed acciaio, è la sua signorilità. I profumi ricordano la ciliegia, la prugna secca, il succo di susina, i fiori di campo. L’assaggio è strepitoso: una succosità senza uguali, croccante, leggermente tannico e sapido. Di quei vini che una bottiglia da sola non basta. Di quelle etichette che non stancano mai.

Maremma Toscana Doc Vigna Vallerana Alta Antonio Camillo 2014. Con questo vino, ottenuto dalle uve del vigneto Vallerana alta, dove il terreno è composto da argilla rossa e ferro, entrano in campo i legni: tonneaux rigenerate e botti grandi. Esce a giugno ed ancora deve trovare la sua forma. Al naso esplode il frutto e la tipicità dell’uva ciliegiolo. In bocca un’annata piovosa, difficile da amare, si rispecchia nella magrezza del vino, che però, nonostante le avversità di madre natura, si rivela fine ed equilibrato.

Maremma Toscana Doc Ciliegiolo Vigna Vallerana Alta 2013. L’assaggio fatto qualche mese fa aveva sottolineato i toni caldi tipici di molti vini prodotti in questa parte di Toscana, dove l’alcol, spesso, fa da carceriere. Ora, invece, dimostra un’armonia eccellente ed una forma smagliante: aromi fragranti di spezie, di fragole tagliate e spruzzate di limone. È rotondo, ancora spezie, fresco per merito di una bella acidità e di una mineralità stuzzicante, che ben si integrano con la dolcezza del frutto che fa capolino nel finale.

Morellino di Scansano Docg Antonio Camillo 2015. Da vigne dislocate tra Campagnatico e Manciano, dai 10 ai 35 anni di età, è un Morellino ben fatto, con un naso rotondo dove si percepiscono OLYMPUS DIGITAL CAMERAi profumi del bosco, il rosmarino. Più rustico rispetto ai ciliegioli, ad una temperatura leggermente più bassa riesce ad ingentilirsi ed a farsi volere bene.

Prova di vasca del bianco, annata 2015. Da vigne di cinquantanni a Pitigliano, andrà sul mercato nel 2017 e prenderà forse il nome di “Uve storiche”. La base è procanico, con una piccola percentuale di verdello, nessuna solforosa aggiunta, nessun lievito selezionato e 13 giorni di fermentazione sulle bucce. L’olfatto si emoziona per così tanta pulizia; il bouquet è esplosivo, composto da fiori di arancio e di gelsomino. Le papille gustative si riempiono di frutta bianca, di pesche sciroppate, di albicocche appena raccolte e, nonostante queste sensazioni intense, ciò che ancora ed ancora spicca è l’eleganza, firma distintiva di questo virtuoso vignaiolo maremmano.

galleria fotografica

Roberta Perna

Roberta Perna (perna@acquabuona.it): del cibo e del vino non potrei proprio farne a meno ed è così che sulle mie due più grandi passioni ho costruito il mio lavoro e la mia vita. Sono socia di Studio Umami (www.studioumami.com) e titolare di Roberta Perna (www.robertaperna.it), due agenzie specializzate nell’ufficio stampa, nella comunicazione e nell’ideazione ed organizzazione di eventi enogastronomici, sono giornalista pubblicista e sommelier diplomata Fisar. Collaboro da anni con diverse testate di settore come Bargiornale e Ristoranti Imprese del Gusto ed ho due blog, uno che si chiama Roberta Perna ed uno, fondato con altre colleghe giornaliste, “Alla nostra portata”. Insieme a Studio Umami organizzo Life of Wine, evento degustazione dedicato solo alle vecchie annate.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here