Siamo Dolcetto, scommessa e identità in Clavesana

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GruppoSociL’unione fa la forza, soprattutto quando si tratta di agricoltori che da soli non potrebbero farcela a produrre vino in proprio. La Cooperativa Sociale Clavesana, nelle Langhe piemontesi dove insiste la Docg Dogliani, ha rappresentato, ed ancora rappresenta, l’ancora di salvezza per un territorio che annovera tanti proprietari di piccoli vigneti, i quali dal 1959 hanno visto bene di iniziare a fare rete non soltanto per fini economici, ma anche per amore verso la propria terra e le loro tradizioni. Primo fra tutti, fra le ricchezze di queste zone, il dolcetto, uva autoctona per la quale Clavesana è il maggior referente mondiale, con una produzione che raggiunge il 12 per cento  di quella totale: 280 i conferitori, 400 gli ettari vitati (di cui 350 a dolcetto), 2 milioni e duecentomila le bottiglie prodotte. La frase che sintetizza tutta la loro storia, il loro presente ed anche il loro futuro, è “Siamo Dolcetto”: in due parole LA vera ragion d’essere.

FullSizeRenderNon facile, sicuramente, la sfida di dedicarsi a tutto campo ad un vino-vitigno che con gli anni ha perso un po’ di popolarità, a causa di nuove tendenze e new entry, e niente affatto scontato dover comunicare al mondo un vino con un nome che, riportando subito alla mente sensazioni di dolcezza, può essere confuso, da chi non lo conosce, con un vino da dessert. In verità, dall’etimologia della parola, si scopre come “dolcetto” non si riferisca alla sua dolcezza, bensì alle colline su cui cresce: “duset” in dialetto piemontese, ovvero dossi.

Tutti questi ostacoli, però, non hanno costituito un deterrente per quelli di Clavesana, gente tosta, che spende la maggior parte delle proprie energie nella produzione e nella promozione del Dolcetto, un Dolcetto a cui va ascritto il merito di essere un perfetto compagno della tavola, soprattutto quando si parla di cucina piemontese. Grazie ai suoi profumi di frutta, spezie e fiori, al suo gusto vinoso, intenso, dai tannini leggeri e a quella nota amarognola (ammandorlata) mai invasiva, è un vino ideale da tutto pasto. Con un prezzo, peraltro, ben accessibile.

IMG_3252Clavesana produce 8 etichette da dolcetto in purezza, che comprendono il Dogliani Docg, il Dogliani Superiore Docg, il Langhe Dolcetto Doc, fino al Dolcetto Chinato, assaggiato in un’interessante versione cocktail, mixato con sciroppo di sambuco, spumante brut e chicchi di cioccolato.

Una degustazione di diverse etichette ed annate di Dolcetto ci ha regalato un quadro esaustivo della produzione di Clavesana, dal quale sono emersi vini eterogenei uniti da un solido fil rouge, a concretizzare uno stile ben preciso. Una firma, quella di Clavesana, più che riconoscibile, che tende ad esaltare la materia prima anche per merito della bassa resa per ettaro (75 quintali) e dell’esclusivo utilizzo di acciaio e cemento per la vinificazione e l’affinamento.

IMG_3256Clavesana Dogliani Docg 2013
Frutta ben matura, infuso di fiori, pepe, geranio e rosa fanno da apripista ad un sorso equilibrato e di spessore. I tannini, per quest’annata che si è rivelata meno calda rispetto alla media, sono più incisivi, ma lasciano presagire una lunga vita al re di Dogliani.

Clavesana Dogliani Docg 2015
Esplosione di spezie, frutti rossi, note vegetali, violetta e castagnaccio. In bocca è fresco, con una bella acidità a supporto, sapido e lungo.

Il Clou Dogliani Superiore Docg 2012
Naso elegante di frutti rossi, pepe, geranio, tabacco da pipa, lieve menta. Il sorso è fresco, speziato, poco amaro e tannico.

Clavesana, però, non è 100% dolcetto. 50 ettari, infatti, sono dedicati a barbera, nebbiolo e chardonnay, dai quali si ottengono, fra le altre cose, un bianco fermo e, fra poco più di anno, uno Spumante Metodo Classico allo stato attuale ancora in via di rodaggio, con sosta sui lieviti di almeno 30 mesi. Infine, annovera una piccolissima parcella coltivata a pinot nero.

Fra gli assaggi cIMG_3258he ci hanno fatto stare più che bene:

Era Barbera d’Alba Superiore Doc 2013
Pepe nero, chiodo di garofano, frutta rossa, sfumature balsamiche. In bocca è di ampia acidità, sapido, leggermente amaro all’attacco e dolce nel finale. I tannini sono ben integrati e niente affatto invasivi.

Lan Langhe Nebbiolo Doc 2014
Spezie, erbe aromatiche, sensazioni marine, ciliegia sotto spirito. All’assaggio risulta elegante, salato, beverino. I tannini sono quasi impercettibili.

IMG_3260Olo Barolo Docg 2011
Ricco bouquet composto da rosa e viola, confettura di ciliegie, noce moscata, pepe nero e liquirizia. Il gusto è corposo, di mandorla amara in entrata e dolce in chiusura. Il corpo risulta spesso ed ampio; il sorso balsamico, fruttato e rinfrescante.

Cantina Clavesana
Frazione Madonna della Neve, 19
12060 Clavesana (CN)
siamodolcetto@inclavesana.it
www.inclavesana.it

Nella seconda immagine, il presidente Giovanni Bracco

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Roberta Perna

Roberta Perna (perna@acquabuona.it): del cibo e del vino non potrei proprio farne a meno ed è così che sulle mie due più grandi passioni ho costruito il mio lavoro e la mia vita. Sono socia di Studio Umami (www.studioumami.com) e titolare di Roberta Perna (www.robertaperna.it), due agenzie specializzate nell’ufficio stampa, nella comunicazione e nell’ideazione ed organizzazione di eventi enogastronomici, sono giornalista pubblicista e sommelier diplomata Fisar. Collaboro da anni con diverse testate di settore come Bargiornale e Ristoranti Imprese del Gusto ed ho due blog, uno che si chiama Roberta Perna ed uno, fondato con altre colleghe giornaliste, “Alla nostra portata”. Insieme a Studio Umami organizzo Life of Wine, evento degustazione dedicato solo alle vecchie annate.

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