BaroloBrunello, i due alti versanti del vino italiano/1: dalla parte del Barolo

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barolo-brunello_1Nel Paese dei dualismi Coppi-Bartali, Loren-Lollobrigida, eccetera eccetera, ci sarà posto per caso anche per quello fra Barolo e Brunello di Montalcino? Si sa, sono due veri e propri totem della vitivinicoltura italiana, due brand fortissimi, una rivalità ci può stare, anche fra gli enoappassionati. Che comunque, se sono veramente tali, non possono non amare entrambi. Ed è una rivalità che riflette quella, garbata e diplomatica, che c’è fra Piemonte e Toscana, ossia tra le due regioni che nell’immaginario (anche estero) si identificano con i luoghi dei grandi vini italiani.

Due viticolture che si sono evolute nel tempo seguendo modelli diversi: stemmi e casate con vocazione agricola da una parte (peraltro a Montalcino meno diffusi rispetto alle classiche famiglie contadine), cascine e cru disegnati millimetricamente  dall’altra. In comune, i prezzi oramai astronomici dei vigneti e delle cantine storiche, oggetto del desiderio e poi talvolta anche acquisite da investitori stranieri (fra le ultime, La Cerbaiona a Montalcino e Vietti a Castiglione Falletto, pare per 60 milioni di euro cash). E poi non dimentichiamo il forte esempio fornito a tutti quei vignaioli che, sparsi nei tantissimi territori vocati del nostro Paese, si sono sentiti spronati a seguire la strada della qualità, in non pochi casi arrivando a traguardi importanti.

barolo-brunello_2A voler analizzare la storia, il Barolo ha sì radici profondissime, ma non va dimenticato che non sempre ha avuto il ruolo indiscutibilmente da leader che vanta oggi, anche nell’ambito della stessa vitivinicoltura piemontese. E il Brunello, nonostante i grandi pionieri le cui vecchie annate affondano le radici nella storia, ha vissuto una rinascita piuttosto recente, e ancor più recente è stato il ritrovamento di una identità territoriale netta e sicura. Ma oggi Barolo e Brunello sono, nella stragrande maggioranza dei casi, fonti di grandi sensazioni ed emozioni. Ed avere la possibilità di confrontarli, di misurare i caratteri comuni e le differenze di quelle straordinarie uve che sono il sangiovese e il nebbiolo nelle declinazioni di stili e terroir, attraverso l’assaggio in sequenza di alcune fra le più belle bottiglie, è senz’altro un istruttivo godimento.

Ed è quello che succede a BaroloBrunello, evento organizzato da WineZone, che raduna ogni anno due bei gruppi di produttori con i quali discutere ed appassionarsi. Quelle che seguono sono le suggestioni rimaste sul taccuino durante le belle giornate trascorse lo scorso anno al Castello di Barolo. Ma è in vista la nuova edizione: l’appuntamento è per il 13 e 14 novembre, stavolta a Montalcino. Da non perdere.

 

Roberto Voerzio
Da questo celebre vignaiolo di La Morra, il Barolo La Serra 2011 è di caldo, ampio e potente impatto olfattivo; bello lo sviluppo in bocca, scevro da pesantezze e con una piacevole acidità integrata. Il finale offre vibrazioni intense anche se forse non privo di un certo sopravanzo alcolico. Il Barolo Rocche dell’Annunziata 2011 ha naso più sottile, di stilizzata ed elegante aromaticità giocata fra le erbe officinali e cenni minerali. La beva è meno percussiva e vibrante, è fresca e spedita, con una componete fruttata garbata e levigata. Infine il Barolo Riserva 10 Anni Fossati Case Nere 2005 è ampio, arioso, giocato su fascinose note di sottobosco. Andamento di beva in tranquilla progressione fino alla esplosione finale, sostenuta da un tappeto finemente tannico.

massolinoMassolino – Vigna Rionda
Un nome che evoca il territorio di Serralunga d’Alba. Il Barolo 2011 esprime un naso molto delicato sulle note della rosa; la beva è fresca, vellutata, spessa, senza strappi e molto gradevole. Il Barolo Parussi 2011, da vigne esposte ad est in Castiglione Falletto, che guardano Serralunga, è un vino di essenziale espressività che ben si espande su note di amarena fresca, allargandosi più che spingendo. La trama è ampia e succosa e sostiene la beva fino ad un finale molto bello, ancora assai largo. Il grande classico, il Barolo Vigna Rionda Riserva 2009, è profondo e lirico allo stesso tempo, in un olfatto arricchito da una vena minerale. Al gusto mostra una trama compatta, vellutata, che dopo qualche incertezza iniziale si sviluppa bene fino ad un finale pieno di energia.

Vietti
Da Serralunga, ecco il Barolo Lazzarito 2011, floreale e di bello sviluppo in bocca ,dove però il rovere tende ad asciugare un tantino la beva verso il finale. Il Barolo Ravera 2011 (cru in territorio di Novello) affina in botte grande ed ha naso leggero, impalpabile, levigato, ed un frutto delicato in una beva piacevole che progredisce allargandosi in un finale fresco e brillante. Infine il Barolo Rocche di Castiglione 2011, che celebra i 50 anni dalla prima vinificazione in purezza: rotondo, vellutato, morbido, è saporito e deciso con tannini di bella finezza.

barolo-brunello_11Cavallotto
Questo nome evoca il ricordo di uno dei più suggestivi affacci di Castiglione Falletto, ma anche dell’intera Langa. Per iniziare, bellissimo il Barolo Bricco Boschis 2011, dal naso levigato, espressivo e diretto, e con una potenza e tanta sostanza in una bocca forte e compatta. Vino di impatto e di innegabile carattere. Dopo un Barolo Riserva Vignolo 2009 un pochino incerto, il Barolo Riserva Vigna San Giuseppe 2008 è invece di eleganza cristallina, profondo e denso al palato, spesso e potente, con un bel finale scintillante.

Ferdinando Principiano
Il Barolo del Comune di Serralunga 2011, proveniente da tre vigneti (in prevalenza dal Boscareto), ha un naso seducente, piuttosto sottile e penetrante, al quale fa da contraltare una beva compatta e saporita, potente e persistente nel finale. Torniamo verso la sede della cantina, Monforte d’Alba, per il Barolo Ravera 2009 che, non esplosivo al naso, mostra invece in bocca una tranquilla ma sicura progressione, ed unisce grazia a buon impatto. Il Barolo Boscareto 2006 (da vecchie vigne in zona Serralunga d’Alba) sfoggia un naso maturo ed una beva nervosa e vibrante, seducente sul versante aromatico.

Mario Marengo
Dal territorio di La Morra, un Barolo 2011 espressivo e solare al naso, diretto, spontaneo e di facile lettura. Pastoso e denso in bocca, punta alla sostanza. Il Barolo Bricco delle Viole 2011 si caratterizza per l’espressività e l’opulenza di un quadro olfattivo che si avverte persistente e levigato. L’approccio della beva è coerente: vellutata, scorrevole, concreta e saporita, quasi masticabile e siglata da un tannino piacevolmente fine. Il Barolo Brunate 2011, amplissimo al naso e di bel respiro, è meno appariscente ma forse più profondo al palato, sempre comunque di grande godibilità fruttata.

Michele Chiarlo
Il Barolo Cerequio 2011 (affina in tonneau) mostra un naso caratterizzato da note terrose, di inchiostro, di confettura di frutta nera affiancate da spunti di vaniglia. La beva è compatta ma non riesce a distendersi completamente, fors’anche per alcune intemperanze giovanili ancora da smussare. Meglio assestato appare il Barolo Cannubi 2011, intenso, persistente e deciso al naso, più fresco e meno “ingombrante”, per quanto anche qui la beva non appaia facilissima.

IMG_1431Scarzello
È una cantina con sede a Barolo e segue metodi ipertradizionali, visto che ad esempio adotta tempi lunghissimi di macerazione (si parla di 40-60 giorni). Il Barolo del Comune di Barolo 2009 presenta un naso molto affascinante e di persistenza pressoché infinita, che va all’essenza del carattere del nebbiolo. In bocca si avverte una prepotente espansione che si prolunga fino al finale. Il Barolo Sarmassa Vigna Merenda 2009 (da una vigna nel territorio di La Morra) è fresco e pungente. Più che su potenza o opulenza punta su una viva acidità, che spinge la beva verso un finale ottimamente disteso.

Boroli
Dal territorio di Castiglione Falletto, tre annate di Barolo Villero risultato di macerazioni piuttosto lunghe (25-30 giorni) e di un soggiorno di qualche mese in barrique prima dell’affinamento in tonneau. Il Barolo Villero 2011 mostra un naso disteso ed espressivo e una beva saporita, scorrevole e lineare, anche se priva di scatti dinamici. Il Barolo Villero 2010, figlio di una annata più fresca, si mostra un pochino chiuso e stenta ad esprimersi. L’acidità a sostenere la beva non manca. Il Barolo Villero 2009 ha bella ampiezza ed espressività olfattiva, è levigato e balsamico. Si distende bene al palato anche se verso il finale perde un pochino di definizione aromatica.

Rivetto
Il Barolo Leon Riserva 2009 si caratterizza per un fruttato polposo e dolce; mostra buona bevibilità anche se si avverte il contributo del rovere nel finale. Il Barolo Briccolina 2010, da vigne in Serralunga, ha naso da nebbiolo classico, lieve, elegante e seducente. Gran bella espansione in una beva di ragguardevole impatto fino ad una chiusura piena di energia.

IMG_1533Giuseppe Rinaldi
Da Barolo ecco uno dei vignaioli più celebrati di Langa. Il Barolo Brunate-Le Coste 2009 ha un naso di grande fascino e un palato di trama leggera, scorrevolissimo, che si espande progressivamente fino a una chiusura fresca dai risvolti mentolati. Il Barolo Tre Tine 2011 (ex Cannubi San Lorenzo-Ravera) appare essenziale al naso, lineare ed impeccabile; la beva riesce a coniugare polpa e leggiadria. Il Barolo Brunate 2009 colpisce per i decisi spunti minerali, pietrosi, a tratti metallici, e mette in evidenza al palato una trama ampia ed una beva esuberante, che termina allargandosi vitale e succosa.

Ceretto
Tre annate di Barolo Prapò per questa storica cantina di Alba, in fase di rinnovamento anche stilistico. Il Barolo Prapò 2011 si segnala per una beva solida e saporita, rinfrescata in un bel finale. Il Barolo Prapò 2009 mostra dolcezza e note fumé al naso, è denso e polposo, anche se forse un tantino appesantito. Il Barolo Prapò 2008 non è particolarmente espressivo al naso; segue una beva densa, che difetta di leggerezza e tende a stancare un pochino verso il finale.

barolo-brunello_8Vajra
Gran bel panorama enoico da questa splendida famiglia di Langa, di casa proprio qui a Barolo. Il Barolo Bricco delle Viole 2011 al naso mostra una intrigante linea verde, balsamica, ma anche agrumata. Velluto e scorrevolezza in una beva gentile, acuta nei toni e con un bel finale in distensione. Nel Barolo Ravera 2011, al secondo anno di produzione nonostante le vigne del territorio di Novello siano di proprietà ormai da dieci, si avvertono profumi delicatissimi, ancora spruzzati di erbe aromatiche, terra, sottobosco; la beva è essenziale e nervosa, fresca e leggera, all’insegna di una piacevolezza quasi dissetante, con un finale che vola alto. Dal marchio Luigi Baudana, il Barolo Cerretta 2011 proviene da un suolo molto calcareo e vi si avverte un carattere minerale, salino, di bella liricità al naso ma in bocca sfoggia tutta la forza dell terroir di Serralunga d’Alba. Il Barolo Albe 2010 mostra un carattere aromatico più esplicito, finanche caramellato; è suadente in bocca dove procede scintillante anche se nel finale c’è qualche sospetto di asciuttezza. Infine, il Barolo Albe 2003 intriga con note di sottobosco e foglia di tè, e si fa ricordare per una beva vellutata e un tannino assai fine.

barolo-brunello_10Comm. G. B. Burlotto
Come sempre all’insegna del puro piacere vanno classificati i vini di questa cantina di Verduno. Il Barolo Cannubi 2012 mostra un bel colore trasparente e brillante, ed una straordinaria purezza floreale che precede al palato l’espressione di una sorprendente energia fino ad un finale spettacolare. Il Barolo Acclivi 2012, dai vigneti Monvigliero, Rocche dell’Olmo e Neirane, offre profumi seducenti in cui si avvertono le fragoline di bosco ed una progressione innervata di freschezza che porta ad un finale ampio e disteso. Il Barolo Monvigliero 2009 mostra note di frutta rossa candita, una bella struttura e polposità, energia e notevole persistenza. Il Barolo Acclivi 2006 si fa notare per la grande austerità dei suoi profumi, per la trama fitta e nervosa, per un finale energico increspato da una piacevolissima sensazione tannica.

Riccardo Farchioni

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