I vini tutti da scoprire, il libro tutto da leggere. Parola di Castagno-Gravina-Rizzari

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VINI DA SCOPRIRE_COPERTINADei vini amo, fra le mille cose, la succosità acida, quella particolare “vibrazione” gustativa che ti porta letteralmente a salivare, e con la salivazione al bicchiere successivo. Ma che un libro facesse salivare, l’avreste detto mai?

L’indiscutibile qualità di “Vini da scoprire”, scritto a tre mani (o sono sei?) da Armando Castagno, Giampaolo Gravina e Fabio Rizzari per i tipi della Giunti Editore, discende da vari fattori opportunamente concatenati. Lo spessore narrativo, innanzitutto, che intride di senso ogni pagina e ogni parola, invogliandoti alla lettura; una lettura che potrebbe ben proseguire random, badate bene, magari aprendo una pagina a caso, come faccio regolarmente io. Tanto basta per immergersi nelle pieghe delle piccole-grandi storie dei piccoli-grandi vini italiani lì raccontati. E poi c’è il mestiere. Il fatto cioè che i tre autori, come direbbero dalle mie parti, “sanno bene dove dorme il polpo”. Perché del divulgatore enoico riescono ad esprimerne la vera essenza: attitudine del segugio, spirito di osservazione, conoscenza dei territori e delle persone (spesso e volentieri esperìta e non immaginata), sensibilità interpretativa e pieno rispetto per le tante biodiversità di cui la nostra penisola è uno scrigno prezioso. Sono doti che non ti inventi. E, per quanto possa suonare strano, non così diffuse nell’universo-mondo della critica enologica.

La vocazione narrativa che si sposa con l’informazione: ecco cosa c’è, nelle pagine di questo libro partecipato e visionario dedicato al più nobile fra i gesti contadini. E quando un vino non possiede le caratteristiche intrinseche che gli facciano assumere un passo superiore, ci pensa la consapevolezza del gesto agricolo a sopperire. Perché sia chiaro: qui non incontrerete sempre e comunque vini importanti e primattori, né tanto meno griffe internazionali o cantine di affermata nomea. E’ tutta un’altra storia, abitata da vini “obliqui e (p)artigiani”, ai quali non fan difetto trasparenza espressiva e dignità territoriale, checchennedica il tasso di complessità.

Su questo doppio binario interpretativo e divulgativo, vivido di accenti ed oltremodo stimolante, si dipana il racconto di un’Italia del vino underground solo apparentemente “in minore”, ispirato dalla riscoperta di sapori “finto arcaici”, puri, sinceri, senza ostruzioni né costruzioni, spesso in congiunzione euritmica con il carattere del vignaiolo.

VINI DA SCOPRIRE_GRAFICADopo un libro così, sono certo che il cono d’ombra mediatico e commerciale che investe molti dei vini qui narrati non rimarrà tale. Perché la voglia di metterti sulle loro tracce è forte, al punto da superare di slancio l’impasse costituita, a volte, dalla scarsa reperibilità e dalle piccole tirature. Perché, a ben vedere, quelle suggestioni di parola vanno oltre le categorizzazioni, le classifiche e le puntigliosità notarili: cercano e trovano un altro respiro, sono aria nuova.

Questo libro, insomma, è una sorta di viaggio sentimentale nell’Italia del vino “via dalla pazza folla”, che si dipana attraverso 120 brevi ritratti scritti da penne ispirate, all’interno dei quali le parole si muovono accordate, sinuose e pregnanti, e i concetti di base si librano ben sopra i più abusati cliché interpretativi. Per rinnovare la gioia di una scoperta fuori dal coro o il senso in più che solo attiene ad un reale radicamento territoriale. E da dove emerge limpido il profondo coinvolgimento degli autori, tanto motivati nella presa di distanza verso tutta una genìa di vini figli del calcolo e delle alchimie enologiche, quanto costantemente stimolati da una passione autentica per le differenze e per una “fiera diversità organolettica”.

“Vini da scoprire”  – di Armando Castagno, Giampaolo Gravina, Fabio Rizzari. Giunti Editore. Pagg. 256 – € 18

FERNANDO PARDINI

1 COMMENT

  1. A voler fare un’analogia calcistica, il trio di autori rappresenta per il mondo del vino ciò che di più si avvicina al tridente Messi-Suarez-Neymar del Barcellona: tre fenomeni. Giampaolo Gravina, Armando Castagno e Fabio Rizzari sono critici enologici brillanti, preparati, ironici e conoscitori del mondo enoico come pochi altri nel nostro paese. Se anche avessero scritto un libro di barzellette, con buona probabilità sarebbe uscito bene. E io lo sto leggendo avidamente…

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