Lucca Biodinamica: per crederci (e crescere) assieme

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lucca-bio_logoGaleotto fu il pranzo di ferragosto del 2013 da Gabriele Da Prato in quel di Podere Còncori, con Saverio Petrilli (Tenuta di Valgiano) e Giuseppe Ferrua (Fabbrica di San Martino). I tre, amici di lungo corso, dopo grandi libagioni e senza aver lesinato sul vino, decisero che era giunto il momento di puntare l’attenzione sul fatto che in Lucchesia si stava assistendo ad una crescita esponenziale di agricoltori che sposavano (o stavano per sposare) la pratica agronomica del biologico o del biodinamico .

Così, con la vendemmia in mezzo, Gabriele, Saverio e Beppe si affannano a preparare un evento di promozione per questo distretto bio, da effettuarsi presso la Fabbrica di San Martino. Le aziende chiamate a partecipare con i loro prodotti sono un decina, alcune delle quali poco conosciute, vista la giovane costituzione. Ristoratori, giornalisti, appassionati accorrono numerosissimi nonostante il clima abbia remato contro, tanto da fare assomigliare il party campestre ad una Glastonbury nostrana. Il successo della giornata è enorme, ancor di più nei periodi a seguire, quando i ristoratori iniziano a ricercare i prodotti dalle aziende presenti quel giorno. L’intento dei “magnifici tre” è stato raggiunto, i riflettori si sono accesi.

Con la consapevolezza crescente che qualcosa di grande stesse accadendo, i produttori presenti quel giorno di ottobre hanno iniziato così un percorso di riflessione su come questa energia potesse essere catalizzata al meglio.  Al termine di quasi tre anni di incontri, il 20 luglio 2016 nasce Lucca Biodinamica, una Rete che raccoglie tredici produttori (per un totale di circa 180 ettari) dei comuni dei Camaiore, Capannori, Careggine, Gallicano e Lucca, dall’alta Garfagnana alla Lucchesia alla Versilia; sette aziende su tredici condotte da under 40.

Lucca Biodinamica è un marchio che unisce agricoltori attivi nella produzione di vino, olio, ortaggi, miele e nella trasformazione di prodotti dell’orto e del sottobosco. Condizione fondamentale per l’ammissione è la destinazione del 100% delle loro terre a pratiche biologiche e biodinamiche (anche in conversione); lo scopo quello di promuovere prodotti agricoli, trasformati e non, che salvaguardino la biodiversità.

daprato1Il 24 febbraio scorso è stata organizzata una cena presso il Ristorante Le Meraviglie di Camaiore, dove tutti i produttori si sono fatti conoscere girando fra i tavoli, ponendo in primo piano la divulgazione del progetto Lucca Biodinamica: in quell’occasione ho fatto due chiacchiere con alcuni di loro in merito agli scopi e alle prospettive della Rete.

“La scintilla che ci ha fatto partire – racconta Gabriele da Prato, vicepresidente- muove dalla consapevolezza che solo dall’unione avremmo potuto dare maggior risalto al circolo virtuoso che già ci apparteneva da anni: solo con la condivisione delle esperienze avremmo potuto far crescere questo movimento. Riteniamo fondamentale una conversione dell’attività agricola, che può diventare un elemento irrinunciabile di apporto nutritivo al terreno, per arricchire il suolo e non solo per sfruttarne le capacità produttive”

petrilli“La filiera corta di qualità – ci spiega Saverio Petrilli, presidente di Lucca Biodinamica – può essere anche un volano economico per i produttori. In Lucchesia si può. Infatti le persone hanno caratteristiche particolari: sono legate al territorio in maniera indissolubile, hanno capacità di ascolto. Questa capacità ha fatto sì che il  70 % dei vitivinicoltori lucchesi aderisse alla rete; al momento questo distretto costituisce una novità per il territorio nazionale. Gli obiettivi che ci poniamo sono quelli di condividere il know-how, ovviamente in maniera gratuita, facendo così risparmiare agli aderenti i costi relativi a consulenze. Anche tramite il prestito delle attrezzature riteniamo che potremo abbattere i costi di produzione. Il movimento è egualitario, tutti contiamo per uno, le scelte vengono prese all’unanimità: oggi deve essere così, se uno non può dare apporto in un dato momento, ci sono gli altri che tirano avanti”.

tenuta-lenzini“Ho conosciuto Saverio nel 2012 – ci racconta Michele Guarino della Tenuta Lenzini  – e da quel momento mi sono fatto convinto della bontà della biodinamica di Podolinsky. Già dal 2010, a seguito della nascita di mio figlio Filippo, stavo mettendo in atto i principi della biodinamica di Fukuoka: avevo maturato la consapevolezza che una svolta mirata alla salubrità della pratica agricola fosse necessaria. Essendo un novizio della pratica biodinamica, ho scoperto in prima persona cosa significhi condivisione di esperienze. Coloro che avevano maggiori conoscenze mi sono stati di grande supporto. La condivisione crea idee. Il prossimo passo è un impegno maggiore nella divulgazione delle nostre idee, così da far crescere il numero degli aderenti”.

“Dal ’98 ero certificato Bio – dice Beppe Ferrua, vicepresidente di Lucca Biodinamica – ma il bio non mi soddisfaceva più, così ho deciso di abbracciare la biodinamica. Con Gabriele e Saverio da allora ci scambiamo esperienze, pratiche e sperimentazioni. Il tutto senza gelosia, perché se le scoperte non vengono messe in atto anche da altri non si saprà mai se veramente funzionano; solo con questo metodo di applicazione si può crescere, anzi, crescere insieme. Poi sono arrivate su alla Fabbrica visite di colleghi che coltivavano in convenzionale; la prima cosa che notavano era che anche in periodi siccitosi, purtroppo sempre più frequenti, la vigna soffriva meno grazie alla presenza di un profondo strato di humus. Questo, assieme all’importanza di riappropriarsi della simbiosi tra uomo e natura, ha creato una sorta di contagio, tanto da fornire il la per la costituzione di questo soggetto”.

L’energia che si respira parlando con queste persone è fortissima. Si intuisce che credono veramente in quello che fanno individualmente, ma sono altresì convinti che solo “facendo insieme” possono raggiungere risultati d’eccellenza. La cifra comune che scaturisce dalle loro parole è la necessità di condivisione delle esperienze. Esperienze di persone che si trovano tutti i giorni a ricevere tanto dal lavoro che fanno, ma che si trovano anche ad affrontare difficoltà, più facilmente superabili se non si è da soli. Il prossimo passo sarà far crescere l’associazione. Infatti, mettendo in atto uno degli obiettivi primari, che è quello formativo/divulgativo, gli aderenti contano di poter coinvolgere un numero sempre maggiore di agricoltori e di trasformare la Lucchesia in una culla speciale per l’agricoltura consapevole e sostenibile.

Foto, nell’ordine: Gabriele Da Prato; Saverio Petrilli; Michele Guarino

Dove trovare le aziende aderenti:

– Borgo a Mozzano

Azienda Agricola Macea, frazione Macea, www.macea.it

– Camaiore

Azienda Agricola Nico Bio, frazione Orbicciano, www.nicobio.it

Tenuta Mareli, frazione Montemagno, www.tenutamareli.it

-Capannori

Fattoria Colleverde, frazione Matraia, www.colleverde.it

Tenuta di Valgiano, frazione Valgiano, www.valgiano.it

Tenuta Lenzini, frazione Gragnano, www.tenutalenzini.it

– Careggine

Maestà della Formica, località La Foce, www.maestadellaformica.it

– Gallicano

Podere Còncori, località Concori, www.podereconcori.com

– Lucca

Al Podere di Rosa, località Sant’Alessio, www.alpoderedirosa.it

Cooperativa Agricola Sociale Calafata, www.calafata.it

Fabbrica di San Martino, località Pieve Santo Stefano, www.fabbricadisanmartino.it

Fattoria Sardi, via della Maulina, www.fattoriasardi.com

Azienda Agricola Valle del Sole, località Cappella, www.valledelsole.eu

 

LuccaBioDinamica: www.luccabiodinamica.it  info@luccabiodinamica.it

Lorenzo Coli

Nasce fra mari e monti e cresce negli anni Ottanta, coerentemente, fra pizze e pastasciutte “mari e monti”, mostrando fin da subito un indistruttibile appetito. Studia fra Viareggio e Camaiore ed eccelle in oratoria e linguistica. Stanco del non apprezzamento vola in terra d’Albione, lì dove esplode la sua passione gastronomica. In uno studio sociologico dell’Università di Oxford viene coniata una nuova categoria da lui ispirata: i “gastrosexuals”. Torna a casa, mette su famiglia (orgogliosamente), si annoia un po’ finché non incontra il suo maestro Miagi. Grazie a lui riunisce i suoi interessi di natura orofaringea e inizia a produrre le sue prime riflessioni sul cibo. Il bello è che persevera!

1 COMMENT

  1. Interessante e ben esposto anche per un’utenza poco preparata all’argomento.

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