Viaggio del gusto tra Bressanone e Rio Pusteria: luoghi da “intenditori”

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“Mahlzeit!” – “Buon appetito”! Una parola che sentirete spesso nella valle del fiume Isarco, territorio vario e affascinante che dalla cittadina medievale di Chiusa, poco sopra Bolzano, si estende fino al passo del Brennero, confine naturale con l’Austria. Una valle di transito, ricca di tradizioni enogastronomiche, dove tra un canederlo e uno strudel, un bicchiere di bianco e un formaggio di malga, è facile concedersi ai piaceri della gola. Per fortuna che tutt’intorno alcune delle più belle montagne del mondo vi offrono tanti itinerari, in Estate ed Inverno, dove espiare le colpe della gola e restare in buoni rapporti con la bilancia.

Vi condivido allora questo racconto di viaggio che si snoda nei pochi km che separano Bressanone/Brixen, la più antica e nota cittadina del Tirolo, dall’area vacanze sci&malghe di Rio Pusteria (Gitschberg-Jochtal è il nome originale), una perla per veri “intenditori”, che vi raccomando di scoprire al più presto.

bressanone-centroArrivati a Bressanone vi sentirete subito catapultati in un contesto multiculturale, dove atmosfere alpine e mediterranee si fondono, e il rigore e l’organizzazione tirolese fanno da contraltare allo spirito più leggero e godereccio tipicamente italico. ll centro storico è caratterizzato da ampi portici, piazzette e stradine curatissime, negozi e locali pubblici, sempre molto frequentati. Un tempo importante sede vescovile – appena tre km più a nord si trova la famosa Abbazia di Novacella (www.abbazianovacella.it ), in passato centro culturale e religioso di straordinaria importanza e ancor oggi una delle maggiori attrazioni turistiche della zona – Brixen è un luogo vivace e moderno, con un vasto centro pedonale dove perdersi piacevolmente, magari inseguendo  gli odori delle numerose e buonissime panetterie e pasticcerie. Arte, cultura, enogastronomia, sport…le possibilità sono infinite, con un programma di attività sempre aggiornato che potete trovare sul ricchissimo sito www.brixen.org. Una dritta potrebbe essere, ad esempio, quella di andarci nel mese di Maggio, approfittando dei prezzi di bassa stagione: da quest’anno troverete un originale e spettacolare Festival di Acqua e Luce, che vi porterà in un mondo fantastico di luci, suoni e colori lungo un percorso che valorizza le numerose fontane cittadine (qui i dettagli www.brixen.org/waterlight ).

plose-looping-1Bressanone è un luogo strategico: in pochi minuti si passa dalle viuzze cittadine ai 2.500 metri del comprensorio della Plose (www.plose.org ). Basta prendere l’omonima cabinovia per trovarsi di fronte un panorama è mozzafiato, con le Dolomiti che si stagliano a Sud e le Alpi tutt’intorno a Nord. Questa terrazza soleggiata è una meta che consiglio in ogni stagione: d’Estate per chi ama camminare o pedalare, con sentieri ed itinerari adatti sia alle famiglie che agli sportivi più avventurosi; d’Inverno con piste da sci e da slittino ampie e curate, divertenti, mai troppo affollate.

Nei dintorni di Bressanone si trova una delle zone più interessanti d’Italia in fatto di vini bianchi: tutt’intorno, infatti, i vigneti adornano le verdi colline, e nel raggio di pochissimi km hanno sede numerose aziende vitivinicole del più ampio comprensorio produttivo della Val d’Isarco. Si tratta, in genere, di piccole realtà a conduzione familiare – un tempo conferitrici verso l’Abbazia, che era proprietaria di tutti i terreni circostanti – condotte con piglio e professionalità da giovani generazioni di produttori: nomi come quello di Nössing, Kuenhof o Strasserhof raccolgono da tempo elogi e riconoscimenti dal pubblico e dalla critica. Senza dimenticare la Cantina Sociale della Valle Isarco e la stessa Abbazia di Novacella, che “sfornano” numeri importanti ma con un livello qualitativo medio davvero elevato.

koefererhofSe proprio devo dare un nome, vado sul sicuro e dico Köfererhof (www.koefererhof.it). E’ uno dei più antichi masi dell’Alto Adige, le cui prime attività risalgono addirittura al XII secolo: situato in posizione splendida, con affaccio proprio sui tetti dell’Abbazia di Novacella, il vigneto sorge su un suolo argilloso-sabbioso di origine morenica, abbastanza disciolto, ricco di ardesia e granito, con un’altitudine media di 650 mslm ed importanti escursioni termiche. In queste condizioni, ideali per preservare e sviluppare la freschezza e il corredo aromatico delle uve, il vignaiolo Günther Kerschbaumer mostra un talento raro nel gestire al meglio gli equilibri e le interazioni tra le tante varietà che si alternano in appena cinque ettari vitati. I vini prodotti sono ben sette, tutti bianchi ovviamente, accomunati da una vivacità aromatica, uno slancio, un’intensità di sapori davvero apprezzabile. Kerner, Riesling, Sylvaner, Müller Thurgau, Gewürtztraminer, Pinot Grigio e Veltliner sono uno più buono dell’altro. Hanno tutti il pregio di coniugare l’acidità e la purezza cristallina del carattere alpino, con una sapidità ed un impatto gusto-olfattivo che li completano e li rendono estremamente piacevoli.

Gli amanti dei formaggi, invece, non possono perdere una visita al Degust di Hansi Baumgartner (www.degust.com): il famosissimo stagionatore di formaggi, che serve la ristorazione più titolata, ha il suo punto vendita appena fuori città, mentre i pezzi migliori stagionano in un originale bunker di epoca fascista poco distante.

Area vacanze sci & malghe Rio Pusteria

rio-pusteriaDa Bressanone mi sono spostato un po’ più a nord, nella Val Pusteria, zona che non conoscevo e che mi ha davvero stregato. Gitschberg-Jochtal è il nome originale, italianizzato in Rio Pusteria (tutte le info sul sito www.gitschberg-jochtal.com).

Qui stress e frenesia sono davvero concetti sconosciuti. I piccoli centri urbani sono nove – Maranza, Valles, Spinga, Rodengo, Vandoeis, Vandoies di Sopra, Vallarga, Fundres e Rio Pusteria per l’appunto – uno diverso dall’altro, accomunati da una totale immersione in un paesaggio naturale idilliaco e rilassante. Ci sono più residence, pensioni e alberghi che case, a testimoniare una vocazione alla ricettività molto spinta e curata.

A piedi o con i puntualissimi collegamenti pubblici si arriva praticamente dappertutto e le cabinovie vi portano subito in quota, dove partono mille escursioni.

logo-rio-pusteriaGitschberg e Jochtal sono le due montagne principali: nonostante la reciproca vicinanza, in passato erano due comprensori indipendenti, ora collegati da una nuova cabinovia che offre al turista infinite varianti e possibilità. Tutt’intorno si trovano alcune delle vette più belle del versante meridionale delle Alpi, che in ogni stagione sono una meta ideale per escursionisti, famiglie, amanti della natura e dello sport. E’ un luogo non battutissimo dal turismo di massa, ancora un po’ segreto e con prezzi non esagerati, come dicevo all’inizio…“per intenditori”.

Una particolarità di quest’area turistica è la densità di malghe interconnesse attraverso una fitta rete di sentieri (ce ne sono ben 30, quasi tutte aperte anche d’inverno). Qui usi e tradizioni contadine sono ancora attuali: dalla lavorazione della lana e della paglia, alla produzione artigianale di formaggi e di altri prodotti della terra. Il mio consiglio è di scegliere in base al proprio stato di forma e alla compagnia (alcune sono facilmente raggiungibili anche se vi muovete con bimbi al seguito) e partire alla scoperta di questi luoghi magici, magari partecipando ad un viaggio culinario attraverso il tempo per riscoprire, di rifugio in rifugio, piatti di vecchie ricette, quasi dimenticate.

fane-almAnche qui, se devo dare un nome, non rischio e dico Malga Fane (Malga Fane). Avete presente Heidi, il nonno, il pastore Peter e le caprette sui monti? Bene, non mi stupirei se da una delle porticine delle baite in legno spuntasse proprio uno dei personaggi del noto cartoon! Ci si arriva dal parcheggio di Valles dopo una camminata di 45-60 minuti e, giunti in cima, vi potrete rilassare al sole e gustare qualche corroborante piatto tirolese insieme ad una bella birra weizen di frumento (provate la baita Zingerlehütte).

A proposito di piatti tipici immancabile è il tagliere di salumi e formaggi, in cui regna ovviamente lo speck; ricordo poi con piacere ottimi spätzle, gnocchetti solitamente conditi con burro e speck, oppure gli onnipresenti canederli (knodel), “polpette” di pane raffermo in genere servite in brodo e condite con gli ingredienti più vari (speck e verdure su tutto), oppure gli schlutzkrapfen, delle mezzelune ripiene di spinaci e ricotta. Molte sono poi le zuppe tipiche, a base di legumi e cereali, ma anche di carne come il gulash ungherese. E per me, inguaribile goloso, il finale era sempre riservato ad uno strudel di mele con salsa alla vaniglia oppure a una torta di grano saraceno con frutti di bosco.

Prima di chiudere vi lascio altri due indirizzi interessanti per completare la vostra esperienza enogastronomica.

santer-etichettaLa cantina del maso Santer, situata proprio all’ingresso di Rio Pusteria (www.santerhof.eu ). Pare sia l’azienda vinicola più a Nord d’Italia, con piccoli appezzamenti di vigneto posti a 750 mslm. In queste condizioni estreme la produzione – totalmente artigianale e biologica – punta su varietà poco conosciute, di origine austro-tedesca, selezionate per resistere al clima rigido e alle malattie: solaris, monarch, johanniter, cabernet cortis…sono certo che anche i più smaliziati tra voi non le avranno mai sentite! Se ne ricavano vini bianchi e rossi molto fruttati e freschi, profumati e piacevoli.

E infine il Caseificio Capriz ( www.capriz.bz ): un tempio elegante e raffinato dei formaggi di qualità, sia di produzione propria (prettamente caprini) che d’importazione dal resto del mondo. Mettete da parte il colesterolo e immergetevi in un’esperienza sensoriale appagante: vi faranno assaggiare di tutto e sarà inevitabile uscire con bustoni pieni di bontà. Senza prima aver mancato una visita al museo interattivo interrato, dove video, immagini, suoni e descrizioni vi guideranno in un viaggio affascinante nel mondo dei formaggi artigianali. Uscendo, proprio di fronte al caseificio, fate un salto al Museo del Loden, con esposizione e vendita diretta dalla fabbrica del tradizionale tessuto di lana tirolese. Se siete appassionati del genere è un’occasione da non perdere.

“Mahlzeit!”

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Franco Santini

Franco Santini (santini@acquabuona.it), abruzzese, ingegnere per mestiere, giornalista per passione, ha iniziato a scrivere nel 1998 per L’Ente Editoriale dell’Arma dei Carabinieri. Pian piano, da argomenti tecnico-scientifici è passato al vino e all’enogastronomia, e ora non vuol sentire parlare d’altro! Grande conoscitore della realtà vitivinicola abruzzese, sta allargando sempre più i suoi “confini” al resto dell’Italia enoica. Sceglie le sue mète di viaggio a partire dalla superficie vitata del luogo, e costringe la sua povera compagna ad aiutarlo nella missione di tenere alto il consumo medio di vino pro-capite del paese!

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