Cantina Crociani a Montepulciano, o degli infiniti ritorni

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bacio-degli-angeliNegli anni non ho più apprezzato un “sapore” così. E dire che di tempo ne è passato, ma non ricordo di aver provato mai più niente di simile. Rimane ancora un sapore che non vi so raccontare. Ne parlavamo già da qualche tempo e quello sarebbe stato il giorno. Eravamo elettrizzati. Ci eravamo dati appuntamento dietro una vecchia casa diroccata dove si andava spesso a giocare. La scuola era finita da poco e la campagna sfoggiava i colori più belli. Penso di non aver avuto più di undici anni. Lei ne aveva nove e quel pomeriggio ci saremmo baciati. In quegli attimi, nell’avvicinarci l’un l’altro, ricordo che ci siamo guardati in silenzio. Nessuno di noi sapeva cosa dire o cosa fare. Poi è successo.

export-10-06-176-smallEh sì, ognuno di noi ha avuto la sua “prima volta”: il primo compagno di banco, la prima gita, il primo occhio nero, la prima degustazione in cantina. Ecco, a proposito di cantine e di degustazioni, la mia prima volta è stata proprio qui, dai Crociani di Montepulciano. Avevo vent’anni o poco più e la mia voglia di curiosare era solo all’inizio. “ Se ti piace il vino devi andare a Montepulciano, è piena di cantine”, fu il consiglio di un amica, una di quelle che non ci beccano mai ma non so perché quella volta lì gli demmo retta.  Chiesi alla mia dolce metà di allora se gli sarebbe piaciuto accompagnarmi per una gitarella. Entusiasta accettò, per poi pentirsene negli anni successivi. Non avevo idea di approdare lì, ci siamo proprio arrivati per caso. Oppure fu la mia buona stella che ci fece prendere quella discesa che da Piazza Grande porta al corso del Poliziano. Svoltato l’angolo mi trovai di fronte lo stemma di un grifo dorato con la scritta Crociani in campo rosso. Entrammo timidi dando voce. “ Prego accomodatevi, arrivo subito”; due occhi vispi ed azzurri dietro un paio di occhiali tondi e spessi si interrogarono in silenzio su questi due giovincelli . “ Salve -dissi impacciato- volevamo visitare la cantina “.

Giorgio Crociani sorrise con discrezione. Ora, non che io sia un vecchietto, ma a quei tempi là di giovani che se ne andavano a girovagare fra tini e botti ce n’erano pochini. “ Forse è meglio partire da qualche informazione su questa terra e su questi vini prima di andare di sotto, che ne dite?”. A Giorgio mi ci affezionai fin da subito, anche se era un tipo taciturno. Se non passavo io alla cantina ci si incontrava al Vinitaly, dove cercavo sempre di andare a fargli un saluto . L’unico ricordo di papà Arnaldo invece è legato proprio a quella prima visita. Era periodo di vendemmia e vedevo questo ometto, elettrico, dinamico, entrare ed uscire in modo frenetico dalla cantina imprecando a bassa voce e scuotendo la testa fra sé e sé . E poi la vita fa il suo corso. A volte siamo noi che decidiamo di prendere strade diverse, e ci si saluta ad un bivio. A volte ci pensa lei a separarci da chi vogliamo bene. Così fu per il grande Giorgio, che se ne andò molto presto e in modo inatteso.

export-10-06-277-smallIo non la conoscevo, Susanna Crociani. O, per meglio dire, la intravvidi qualche volta in cantina. Entrava per chiedere alcune cose al fratello Giorgio e, con discrezione, se ne usciva da lì a poco. Da quel tempo la vita ci ha allontanato e riavvicinato tante volte per lavoro o per amicizia, entrambi a percorrere le nostre strade, mai facili. Oggi la Cantina Crociani è Susanna.

A fine maggio sono passato a trovarla, di ritorno da Terre d’ Italia, l’evento de L’AcquaBuona svoltosi in Versilia. L’ho fatto senza preavvisare. Per me è come tornare a casa. Se non l’avessi vista -pensavo fra me e me – mi sarei rinfrancato lo spirito con i panorami ed il colore delle pietre dei palazzi di Montepulciano. “ E tu che ci fai qui ?”, ha esclamato impassibile e fintamente severa, come fanno le zie per riprenderti se non le vai a trovare da un po’ e per sottintendere che gli sei mancato. Erano due anni abbondanti che non ci vedevamo, io ramingo per il mondo e nell’animo. Ci siamo abbracciati. Ha voluto sapere, anche se indaffarata, sempre divisa fra la cantina e il Cantastorie ( l’agriturismo che papà Arnaldo sistemava a tempo perso). Così, fra una asciugatura di bicchieri e l’organizzazione di una degustazione, mi ha fatto assaggiare i cru delle Gaggiole che raccontano le ultime vendemmie.

export-10-06-204-smallVino Nobile di Montepulciano DOCG 2014: è un vino misurato e introspettivo al momento, giocato sulle sfumature e sul dico non dico, sia al naso che in bocca. Vino figlio di un annata difficile. In inverno mai sotto lo zero e in estate venti umidi apportatori di pioggia. Il nostro buon Eolo li ha fatti faticare non poco i nostri eroi. Una vendemmia con tanti cambiamenti climatici. Mi fa pensare a Giorgio. Avrei voluto vederlo sfidare queste difficoltà, lui vigneron di razza, puntiglioso e verace. Un vino elegante e quasi fiero della sua difficile gestazione, con un colore rubino che non ti stancheresti mai di osservare. La freschezza suggerisce che se lo sapremo attendere…..

export-10-06-198-smallVino nobile di Montepulciano DOCG 2013 Riserva: pure questa non semplice. Tante piogge in primavera e caldo d’estate, con Minosse, Ulisse, Nerone, Caligola ed infine Lucifero che hanno messo a dura prova viti e vignaioli. Un vino che racconta subito chi è, materia immediata al naso e in bocca. Mi ricorda Arnaldo, il padre di Susanna, intravisto in quella sola occasione, tanti anni fa. Uno spiritello dell’aria, appassionato, ardente, sanguigno.

Il segreto di Giorgio 2013: le uve con cui viene elaborato rimangono segrete nel cuore e nell’animo di Susanna e dei figli Marina ed Alessandro. Perciò, se provate a chiedere ne riceverete in cambio solo un bellissimo sorriso, un po’ di imbarazzo e una nota di malinconia. E’ un vino generoso fin dal primo approccio, con una piacevolezza di beva e una freschezza coperta di materia e di frutto. Un vino da conservare in cantina e da condividere in quelle rare occasioni dove a tavola ci sono le persone a cui vuoi bene.

export-10-06-272-smallA Susanna ho raccontato poco di questi ultimi miei anni, quel tanto che basta. Gli ho detto delle cose belle che ho visto, tralasciando le difficoltà. Il resto me lo sarei tenuto per un altro momento. Intanto gli ospiti cominciano ad arrivare alla spicciolata e la pace dell’incontro progressivamente sfuma. Ci salutiamo con la promessa di rivederci dopo vendemmia. “ Mica sparire di nuovo o farmi delle sorprese. Mi chiami, la prossima volta !“.

export-10-06-211-smallGli sorrido e annuisco. Il portone che mi lascio alle spalle ovatta un brusio eccitato. Ho ancora tanta strada da fare ma non riesco ad abbandonare questi scorci familiari, così mi invento visitatore e, anche se ne conosco ogni ciottolo, beatamente mi perdo fra le mura, i vicoli e i palazzi con il naso all’insù.

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Domenica 16 Luglio 2017. Con una coppia di buoni amici (produttori ) stiamo festeggiando la circostanza benedetta che le temperature, finalmente,  si sono abbassate! Ognuno porta qualcosa. Io ho pensato a Crociani, una chicca.

Vino Nobile di Montepulciano DOCG 2004 Riserva: lo stappo con movimenti liturgici. Il tappo è perfetto. Sussurri. Mi fermo e ascolto. L’essenza se ne esce dal bicchiere, timida ma piena di note in evoluzione di frutti rossi maturi. Poi si ritrae. Si riprende la mia attenzione grazie alle suggestioni di radici balsamiche. Poi si ritrae. Nobili legni ti riempiono di calore. Poi si ritrae. Così è per me Susanna.

 

Marco Bonanni

Sono cresciuto con i Clash, Bach e Coltrane, quello che so del vino lo devo a loro.

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