L’isola di Corfù. Note di viaggio e approdi del buon mangiare nel cuore del Mediterraneo. Prima parte

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img_5732Corfù è l’isola più a nord dell’arcipelago delle Ionie, e con i suoi quasi 600 chilometri quadrati di estensione si colloca tra le più grandi dell’intera Grecia. E’ diventata famosa per le acque cristalline del suo mare e per le spiagge di sabbia color ocra o di ciottoli bianchi. E’ una mèta di gran fascino, perlopiù selvaggia, ricca di rilievi montuosi e boschi di querce, lecci e soprattutto cipressi e olivi. Sì, cipressi e olivi, spesso ultracentenari. Qui infatti queste varietà non vengono soltanto messe a dimora per utilizzi ornamentali o produttivi, ma nascono spontanee.

La bellezza di Corfù è data dalla mescolanza delle culture greca e italiana, visto che per secoli l’isola è stata sotto l’egida di Venezia, con un intermezzo in cui fu proprietà degli Angiò di Napoli: infatti non vi incontrate case bianche e celesti come nell’immaginario delle dimore isolane greche, le facciate qui riprendono i colori pastello che si ritrovano nelle isole della laguna.

p1060990Il capoluogo Corfù Città, incastonato tra le fortezze vecchia e nuova e il mare, si sviluppa attorno alla Spianada, la più vasta piazza ellenica adibita a parco cittadino. Vi si affaccia il Liston, promenade sulla quale si ergono alcuni palazzi di inizio Ottocento con ampi portici oggi occupati da numerosi caffé (spesso affollati). Lo stile architettonico ricorda quello parigino della medesima epoca, a memoria della permanenza francese sull’isola. Da lì parte la via Leoforos Voulgareos, che attraversa la città vecchia. Perdersi nei vicoli del centro, e soprattutto in quelli del quartiere Campiello (il nome quale retaggio del patrocinio veneziano), vi permetterà di godere della vista di angoli e piazzette estremamente suggestivi.

Il fascino di cui risplende Kerkyra (nome greco per Corfù) è stato fonte di ispirazione per artisti del calibro di Goethe, Alfred Sisley e Lawrence Durrell. Persino la principessa Sissy ha voluto costruire qua una dimora, il bellissimo Achilleion, pochi chilometri a sud del capoluogo sulla costa orientale dell’isola, di cui vi suggeriamo la visita, magari non in una giornata di tempo brutto, visto che i turisti dell’isola, considerando l’impossibilità di prendere il sole in spiaggia, si daranno appuntamento là.

p1070012Situata strategicamente fra Italia e Albania (le cui coste, in alcuni punti, distano solo 3 km), Corfù nei secoli è stata approdo di naviganti e commercianti da tutto il Mediterraneo. Oggi vive prevalentemente di turismo proveniente dall’Italia ma soprattutto dall’Inghilterra, tanto che oltre Manica è stata rinominata “Kensinghton on the sea”. I corfioti sono vere e proprie macchine da turismo: ovunque troverete qualcuno che parla un buon inglese e non è affatto raro incontrare persone che parlano sufficientemente bene l’italiano tanto da farvi sentire i benvenuti. E poi sono estremamente accoglienti e disponibili. Un piccolo esempio? Nessuno vi rincorrerà per una consumazione, se d’un tratto vostro figlio avrà impellente bisogno della toilette!

La cucina dei luoghi, per quanto ci si trovi su un’isola che vanta 220 chilometri di costa, è prepotentemente terragna. Molti piatti sono panellenici, come la moussaka, i souvlaki (spiedini di carne), l’insalata alla greca etc, etc. I greci tradizionalmente non rispettano la sequenza classica delle portate a cui siamo abituati noi: gli antipasti, chiamati mezedes (composti da insalate, stuzzichini vari e salse tipo taramosalata e hummus…), arrivano insieme ai secondi con l’intento di essere condivisi fra i commensali. Se volete rispettare l’ordine delle portate sarà opportuno che lo specifichiate al cameriere. A tavola vi verrà chiesto se volete del pane, che sarà poi messo in conto: spesso vi sembrerà appena edibile.

p1070060Mangiare tre portate prevede un appetito tipo il mio, quindi colossale. Il piatto principale è da considerarsi pressoché unico, visto che è sempre accompagnato da patate (quasi sempre fritte) e insalate varie. Già, le patate… le chips sono onnipresenti, il piatto della tradizione direi. Potrete essere sicuri che i posti che cucinano patate non congelate saranno fieri di farlo notare già nel menù, o addirittura non di rado le bacinelle per l’ammollo verranno lasciate bene in vista. La patata fritta fa un po’ da spartiacque fra una ristorazione estremamente turistica, dove le troverete congelate, e una ristorazione di maggior qualità, che ve le dispenserà fresche e tagliate a mano.

p1070272Per chi è abituato a frequentare locali trendy a desinare e a cena, oppure per tutti coloro che non possono prescindere dall’accompagnamento di un pasto con celebri etichette di vino, Corfù non è propriamente la mèta da mettere nel mirino: i ristoranti, o meglio le TAVERNA, sono più assimilabili a semplici osterie, dove anche solo la presenza di un vino in bottiglia (a parte rari casi) è una chimera. Il calore dell’accoglienza, denominatore comune, vi farà però dimenticare queste piccole mancanze. Ah, se tornerete nel solito ristorante più di una volta verrete immediatamente riconosciuti, e la vostra “fedeltà” sarà ripagata con un drink o con un manicaretto rigorosamente offerti dalla casa.

Ecco così qualche spunto utile sugli approdi del buon mangiare, secondo quanto direttamente esperito. Tenendo conto che la maggior parte dei locali raccontati si trova nella zona che dal capoluogo procede verso nord-est, l’area in cui risiedevamo.

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AMMOLOFOS TAVERNA

img_5916Nel sud-ovest dell’isola, sulla strada che porta alla spiaggia di Issos, celebre per le dune color ocra che la separano dal lago salato di Korission, sorge la taverna Ammolofos. Ad un primo sguardo, passando in auto, niente di speciale, ma dopo essere stato in spiaggia, colto dai morsi della fame, ho comunque optato per questa grill-house, unico punto di ristoro in zona, per rimanere subito colpito dalla cura con cui è stata arredata: tutti i tavoli infatti presentano un vetro come base di appoggio, che nasconde una teca dove con sabbia e residui naturali portati a riva dal mare sono state ricostruite originali mini-spiagge.

Ad occogliervi c’è Lina, giovane cameriera dallo sguardo dolce che con un ottimo inglese saprà indirizzarvi sul menù, incentrato su piatti alla griglia. Consiglio vivamente le sardine alla griglia (ve ne serviranno un ventina per otto euro!!!!), che io ho mangiato insieme al polpo alla griglia (prima sbollentato in acqua e aceto),  alle acciughe perfettamente fritte, ai gamberoni alla griglia (troppo cotti) e a fantastici totani fritti, dal morso consistente ma non stopposo, dolcemente profumati come accade quando sono freschissimi. Questo vassoio, che difficilmente riuscirete a finire in due, vi costerà la “bellezza” di 22 euro! Buono, anche se un po’ troppo alcolico, il vino rosato della casa proveniente da un podere quasi confinante. Per finire, e per farvi dimenticare l’esosissima spesa, vi verrà offerto un delizioso cocomero locale.

Tel: +30 2662 770720 / +30 6975 727301 / +30 6985 987690 E-mail: christostzimas69@yahoo.gr

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SPITI NIKOS TAVERNA

img_6122Dopo qualche giorno di permanenza sull’isola, capirete vostro malgrado che nello spostamento da nord a sud (e viceversa) l’attraversamento di Kerkyra Città potrebbe trasformarsi in un incubo a causa del traffico. Dopo aver chiesto consiglio agli indigeni è saltata fuori una strada alternativa, che passa da Danilia, lungo la quale sorge questo piccolo angolo di paradiso.

La particolarità di questa taverna all’aperto è la bellissima piscina ad uso dei clienti, a patto che consumino anche solo una birra. Così, fermatici per fare un bagno, ci siamo ritrovati a tavola. I piatti sono quelli della tradizione: buoni i souvlaki (spiedini) di maiale con patatine fritte (vere!!) e il sofrito di manzo (tradizionale stufato a base di reale, cotto a fette di circa 1 centimetro di spessore prima in olio, poi bagnato con aceto acqua e vino bianco con aggiunta di aglio e prezzemolo), non male la moussaka. Un piatto unico costa attorno ai dieci euro e vi sazierà abbondantemente. Per chi come me ha figli piccoli, questo posto è molto indicato, visto che presenta una curatissima area giochi con tanto di reti elastiche, castello di legno e scivoli. La struttura offre anche appartamenti in affitto.

Telefono: +30 26610 91995 / +30 6932 660440     www.corfuspitinikos.gr

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KHRYSOMALLIS TAVERNA

img_5479Nel centro storico di Kerkyra Città, nella strada principale che si stacca perpendicolarmente dal Liston, troverete questa tipica taverna che subito ci ha colpito per la veracità e perché prevalentemente frequentata dai corfioti. Abbiamo così scoperto che era il posto del cuore di Lawrence Durrell.

La specialità della casa sono gli stufati, che ovviamente in inverno trovano maggior apporto di ingredienti, visto che qua la stagionalità non viene forzata. Le celebri foglie di verza ripiene infatti non erano disponibili. Abbiamo comunque apprezzato il saganaki, formaggio impanato e fritto, le buonissime polpette di vitello e mentuccia stufate con fagiolini verdi, la fragrantissima greek salad e una buona versione della panellenica moussaka. Picco di bontà nel tradizionalissimo bourdeto, stufato di verdesca, patate e pomodoro aromatizzato con paprika dolce. Se poi, come noi, deciderete di cenare al tavolo in strada, non sarà difficile essere accompagnati dalla musica proveniente dai locali dell’adiacente sede della filarmonica cittadina. Tutto questo bengodi, accompagnato da acqua e vino (potabile) della casa, ci è costato poco più di 40 euro.

Indirizzo: Nikiforou Theotoku, 6 – Kerkyra    Tel: +30 26610 30342

Orari di apertura: tutti i giorni dell’anno da mezzogiorno alle 22,30

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TAVERNA NIKOLAS

img_6153Questa taverna molto informale si trova direttamente sulla spiaggia della suggestiva baia di Agni, nel settore nord-ovest dell’isola. La discesa dalla strada costiera principale è breve, unico problema in stagione è trovare parcheggio, anche se ogni taverna ha il proprio, non sufficiente però per accontentare tutti i clienti. In tanti infatti preferiscono approfittare del servizio di taxi-boat, da prenotare telefonando alla stessa taverna dalle vicine Agios Stefanos Sinion e Nissaky. Questo servizio, dal costo di pochi euro, vi permetterà di ammirare le numerose insenature di questo tratto di costa tanto bello quanto inaccessibile se non via mare.

La cucina, per quanto ci si sieda quasi con i piedi in acqua, è costituita quasi unicamente da piatti di terra, anche se le cozze saganaki, servite con una ricca salsa di pomodoro, feta, paprika dolce e ouzo (tradizionale liquore al profumo di anice), sono sicuramente un piatto da non mancare. Le mezedes miste sono buone: spiccano le melanzane boureki, tagliate a fette e avvolte intorno a feta sbriciolata, gli involtini di foglie di vite e riso, le polpette di agnello e mentuccia (must!) e uno tzatziki in cui si farebbe volentieri il bagno!

Tra i piatti principali buono il sofrito. Super invece il tradizionalissimo agnello kapamas, cotto in un umido di pomodoro speziato al cardamomo, bacche di ginepro, paprika, cannella e noce moscata. Da una ristretta carta dei vini ho bevuto il bianco Pontiglio 2017 da uva autoctona kakotrygis, prodotto sulla costa sud dell’isola nei pressi di Lefkimi. Estremamente secco, con leggere note ossidative, diciamo che non ha contribuito a rendere la serata indimenticabile.

Il giovedì sera (prenotazione obbligatoria con giorni in anticipo!) Periklis Katsaros, oste dalla personalità travolgente, organizza una suggestiva serata tradizionale greca nel corso della quale sarà il mattatore indiscusso, con tanto di musicisti e ballerini di sirtaki in costume. Le due ore e mezza di show voleranno via piacevolissime, tra musica e balli. Verrà servito un menù fisso (30 euro) completo di bevande, antipasti misti abbondantissimi e dolci fatti in casa. Ma soprattutto agnello e pollo deliziosi, provenienti dal grande girarrosto a legna.

Telefono: +30 26630 91243    www.agnibay.com    E-mail nikolas@agnibay.com

Aperto tutti i giorni pranzo e cena, da aprile ad ottobre

 

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Lorenzo Coli

Nasce fra mari e monti e cresce negli anni Ottanta, coerentemente, fra pizze e pastasciutte “mari e monti”, mostrando fin da subito un indistruttibile appetito. Studia fra Viareggio e Camaiore ed eccelle in oratoria e linguistica. Stanco del non apprezzamento vola in terra d’Albione, lì dove esplode la sua passione gastronomica. In uno studio sociologico dell’Università di Oxford viene coniata una nuova categoria da lui ispirata: i “gastrosexuals”. Torna a casa, mette su famiglia (orgogliosamente), si annoia un po’ finché non incontra il suo maestro Miagi. Grazie a lui riunisce i suoi interessi di natura orofaringea e inizia a produrre le sue prime riflessioni sul cibo. Il bello è che persevera!

2 COMMENTS

  1. Nel leggere la vostra discrezione .. ho vissuto una vacanza da sogno condita dagli ottimi piatti della tradizione greca !!

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