Müller Thurgau da scoprire

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Il Müller Thurgau, nonostante sia nato da un incrocio neanche tanto lontano nel tempo ad opera del tecnico Müller, vanta origini oscure. Che sia il riesling uno dei genitori pare ormai confermato, ma il fatto se esista o meno un altro vitigno genitore non sembra molto chiaro. Recenti studi di analisi genetica danno come ipotesi assai accreditata un “atto di nascita” dovuto ad una auto-fecondazione di riesling, che ha dato vita al semenzale da cui deriverebbero tutti i cloni presenti oggi sul mercato. Comunque la si pensi in fatto di origini, la forte influenza del riesling è assodata e ci fa capire come i territori di maggior pregio per il nostro vitigno si trovino in zone nordiche e ad altimetrie importanti.

La fortuna del Müller ha incontrato fasi alterne: meno aromatico del traminer, meno caratterizzato del sauvignon e meno aristocratico del riesling, è stato spesso utilizzato per vini poco ambiziosi, dalle tirature sostenute e dalla cura organolettica incerta. Eppure si tratta di un vitigno versatile se, prima della moda odierna, era già ampiamente utilizzato per la spumantizzazione, data la sua buona acidità.

216_5343Così, in occasione dell’ultimo Vinitaly svoltosi a Verona dal 15 al 18 aprile scorso, abbiamo tentato una disamina di cosa si sta facendo con questo vitigno in giro per l’Italia.

Per farlo abbiamo rivolto le nostre attenzioni su quei territori nei quali viene da più tempo coltivato; territori vocati quindi, dove esiste una tradizione consolidata nella produzione di vini bianchi. Il Trentino, per esempio, e poi l’Alto Adige, ovviamente, dove il Müller Thurgau è storicamente presente da molti anni, in quest’ultimo caso incontrando  – con l’aiuto di Laura Sbalchiero che cura per loro i rapporti con la stampa –  alcuni importanti produttori della Valle Isarco

Gaierhof

LMüller Thurgau dei 700 Trentino DOCa famiglia Togn è nel mondo del vino trentino da almeno tre generazioni, e può contare oggi su una produzione di 800.000 bottiglie. È proprietaria di diverse aziende agricole e vanta terreni anche in val di Cembra. Da qui proviene il loro Trentino Müller Thurgau, che viene vinificato ed affinato in acciaio per poi andare in bottiglia nella primavera successiva alla vendemmia. Di un bel giallo paglierino luminoso dai riflessi verdolini, si presenta con profumi floreali mediamente intensi e chiare note di salvia. In bocca si avvale di una bella freschezza che sostiene la snellezza del corpo e supporta una certa vena sapida. Di questo vino ne viene prodotta una selezione proveniente da vigneti disposti sopra i 700 metri sul livello del mare,  dove viene messa in evidenza la struttura e gli aromi si indirizzano più decisamente su fiori di campo e frutta bianca.

Cantina Produttori Cortaccia

Sempre parlando di produttori importanti, abbiamo incontrato la Cantina di Cortaccia, firma ben nota per gli amanti dei vini altoatesini, che in questo caso ci dà prova della capacità di invecchiamento del nostro Müller Thurgau, presentandoci  Graun 2013.

01E’ un vino che esprime il nuovo corso della cantina, indirizzato sulla selezione di particolari terroir risultati i più ideali per i diversi vitigni coltivati. In questo caso sono i vigneti della zona più alta a disposizione (tra i 600 e i 900 metri slm) che danno origine al vino. Dicevamo della sua capacità di invecchiamento, e infatti Graun 2013 appare un vino ancora giovane, che rivela però la sua particolare vocazione per le zone a bassa resa, dove si concentrano gli aromi anche grazie alle basse temperature che in questo vigneto (posto in località Corona, frazione di Cortaccia) raggiungono in epoca vendemmiale i 15°C.

Al giallo leggermente dorato segue un naso complesso con note di fiori dolci, albicocca e, in sottofondo, una caratteristica nota idrocarburica. In bocca è ampio, ben dosato da una freschezza che ben si sposa con la sapidità, dal finale persistente. Bel volume e bella consistenza.

Köfererhof

Sempre alla ricerca del Müller e delle sue espressioni più squisitamente territoriali, incontriamo la Tenuta Köfererhof di Bressanone.https://003e694e6f74dc3bf0e0-750f036b2bccecf6c055631724d16184.ssl.cf3.rackcdn.com/data/offertaFileFile-58882.jpg Gunther Kerschbaumer è il proprietario-viticoltore di questa tenuta, ereditata dai suoi avi e che fino al 1995 vendeva l’uva all’Abbazia di Novacella. Successivamente produce ed imbottiglia in proprio i vini con rigore e particolare attenzione al vigneto.

Il Valle Isarco Müller Thurgau 2016 deriva da un appezzamento di 0,8 ettari ben esposto e che gode della freschezza della Valle d’Isarco, nella zona più settentrionale per la coltivazione della vite in Alto Adige.

Il giallo paglierino con riflessi verdognoli, il profumo fresco, floreale, intenso e persistente, la bocca sapida, fresca, quasi tagliente, e il bel finale lievemente morbido fanno di questa versione un bella espressione del territorio e del vitigno, in un connubio di grande eleganza ed equilibrio.

Rielinger

Non poteva mancare la prova di botte di Rielingerhof, già raccontato in un altro articolo, che ci offre un Valle Isarco Müller Thurgau 2017 fresco , complesso, giocato più sulle morbidezze che non sulle durezze, appena uscito dall’affinamento ma già piacevole e vivo, con sentori di ginestra, pera e lieve agrume.

Termina qui la passeggiata fra i Müller Thurgau incontrati al Vinitaly, con la convinzione che questo vitigno, troppo spesso considerato un fratello minore dei vitigni di origine teutonica, abbia trovato -e ancor più debba trovare- una sua piena valorizzazione per le zone più fredde (e quindi più vocate) del nostro paese.

Per informazioni:

https://www.rielinger.it/?l=it

http://www.weingespann.com/it

http://www.gaierhof.com/

http://www.kellerei-kurtatsch.it/

L’immagine dell’uva Müller Thurgau è tratta da Wikipedia

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Lamberto Tosi

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