L’isola di Corfù. Note di viaggio e approdi del buon mangiare nel cuore del Mediterraneo. Seconda parte

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Continua (e termina qui) il nostro viaggio all’interno dell’isola alla scoperta dei più sfiziosi approdi culinari, alcuni dei quali ad alto tasso di coinvolgimento. Per la prima parte della saga, e per l’introduzione al mondo corfiota, LEGGI QUI . Inutile ribadire che Corfù ci è rimasta nel cuore: per l’atmosfera, per la sincera accoglienza della sua gente, per gli orizzonti, per il mare. Non resta che tornarci.

ALEXANDROS TAVERNA

img_5867Sulla strada principale di Dassia, all’ombra del nuovissimo Hotel Ikos, vero e proprio ecomostro visibile da miglia di distanza, si trova questa taverna tradizionale con cucina a vista in cui domina un grande griglia a legna. Le preparazioni sono preminentemente di terra, con menzione speciale per i buonissimi souvlaki di maiale preparati con scamerita ed accompagnati da fragranti patate fritte, e per il sofrito tenero e succoso.

Particolare la preparazione dell’insalata greca, dove al posto della cipolla rossa si usa il più intenso cipollotto bianco, comunque stemperato da una feta di ottima qualità. Un po’ sotto tono  la moussaka, buona nella parte verdure e ragù di agnello, un po’ diluita nella parte della crema al formaggio.

Da applausi l’agnello kleftiko, letteramente “rubato”, che prende il nome dai clefti, briganti che si opposero alla dominazione ottomana e che erano ad uso rubare capi di bestiame per poi cuocerli a pezzi sotto terra con patate, cipolle, pomodori e feta. Qua la lenta cottura viene effettuata in pignatte di terracotta, e la sapiente scelta di erbe aromatiche e tagli da stufato quali collo, spalla e costato ne fanno un piatto irrinunciabile.

Buona infine la torta di mele e cannella fatta rigorosamente in casa. Il servizio è cordiale e veloce, i prezzi da fregarsi le mani: un piatto abbondante vi costerà dagli 8 ai 12 euro, quindi non soffermatevi sulla non felicissima location ma approfittate di questa cucina semplice e incisiva.

Indirizzo: strada principale di dassia – Telefono: +30 26610 97661 – e-mail: alexandrostaverna97@gmail.com

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CHILLY CHILI

Se volete vivere l’emozione unica di un tramonto mozzafiato vi consigliamo vivamente questa terrazza sopra la spiaggia di Agios Stefanos, nel nord-ovest dell’isola. Il set-up è quello di un lounge bar, infatti la lista dei cocktail è lunga ed originale; la cucina è semplice ma curata, dove si distinguono sfiziose insalate. Non perdetevi le tradizionali salsicce corfiote speziate e stufate con peperoni e pomodoro.

Indirizzo: Aghios Stefanos beach – Telefono: +30 26630 51165 / +30 6942 991193 – Apertura per la stagione estiva dalla mattina alle 3 di notte

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GLYFA TAVERNA

img_6032Glyfa è una terrazza a picco sull’omonima spiaggia con vista -in lontananza- della città di Kerkyra, molto suggestiva quando illuminata dal tramonto, e si trova appena ad ovest di Nissaky, sulla costa nord-orientale. Già dall’apparecchiatura con tovaglia in stoffa bianca (qua il colore dominante di tutti gli elementi decorativi) e dalla carta dei vini, con una buona selezione di etichette elleniche, si capisce che non ci si trova in una semplice taverna. Anche la clientela sembra essere più “scelta”.  Sicuramente un approdo sicuro, quanto raro, per coloro che vogliono mangiare pesce fresco.

Buono il saganaki di formaggio, in una frittura quanto mai leggera, freschissime le cozze al vino, ouzo, aglio e prezzemolo; buono il trancio  di cernia alla griglia con fragranti verdure al vapore, buonissima la Collection of seafood dove spiccano un sarago perfettamente grigliato e gamberi freschissimi. Un gradino sotto i gamberi e calamari in salsa saganaki, dove la panna ridotta ci fa tornare indietro nel tempo, a certe preparazioni che non smuovono nostalgia quali quelle degli anni ’80.

I dolci però sono buonissimi: la crostata di crema al limone e meringhe è un piccolo capolavoro. Il servizio attento e professionale è nelle mani del fin troppo gentile Giannis. Per due portate di pesce fresco e un dolce spenderete appena sotto i 40 euro. Unico vero neo della serata è stata la noiosa musica ambient di sottofondo, che invece di creare atmosfera ha interferito con il ben più rilassante rumore del mare! Vista la difficoltà di parcheggio sulla strada litoranea, lo staff può organizzare una scenografica corsa in taxi-boat dalle vicine Nissaki o Barbati.

Indirizzo: sulla strada che da Nissaki porta a Barbati, a 10 minuti da Ipsos – Aperto tutti i giorni da aprile ad ottobre con orario continuato dalle 11 alle 24 – telefono: +30 26630 91090 / +30 6940 416626 – www.tavernaglyfa.com

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TO PIKANTIKO

p1060964Nel centro storico di Kerkyra città, in un vicolo strettissimo a due passi dalla fortezza nuova, si trova questo locale frequentato esclusivamente da corfioti. Ad un primo sguardo l’apparenza della sala/cucina illuminata al neon vi farà dubitare se entrare o meno, dal momento in cui potrà apparirvi così “rustica” da sembrare trasandata. Io consiglio di varcare la soglia e di sedervi ad uno dei quattro minuscoli tavoli all’interno. Qui va in scena una famiglia che dalle 10 di mattina fino alle 4 di pomeriggio non fa altro che grigliare souvlaki di maiale (oltre mille al giorno!!). Sono senza dubbio e per distacco i migliori dell’isola. Costituiti da cubetti di scamerita e spalla sapientemente intervallati, vengono prima cotti lentamente in indiretta su carbone di legna per poi essere resi croccanti al momento dell’ordine, con un ultimo passaggio in diretta.

La carne risulta croccantissima all’esterno e perfettamente cotta e succosa all’interno, la porzione giusta è di 6 spiedini a 1,30 euro l’uno!! Vi consiglio di berci un gustosa birra Alpha e di accompagnarci un’insalata greca, visto che le patatine fritte sono migliorabili. Il servizio -gentile- è affidato ai figli del “grill-master”. Se poi la stanza con la griglia non fa per voi, potrete sedervi nella piccola e più moderna sala da pranzo, dall’altra parte del vicolo. Un must da non mancare assolutamente!!

Indirizzo: Agias Sofias 45 – Kerkyra – telefono: +30 26610 43189

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OASIS TAVERNA

img_5532Nel paese di Strinilas, alle pendici del monte Pandokratoras (849 m slm), a circa 20 minuti di auto dalla costa di Ipsos, c’è Oasis, vera taverna di montagna. Già, di montagna: ci troviamo infatti a 630 metri slm. State sicuri che se avrete bisogno di frescheggiare, viste le torride temperature che spesso si registrano a queste latitudini, qui troverete ristoro (portatevi un maglione!!!). Cenare sotto il maestoso olmo di 350 anni non è poi cosa comune, circondati da costruzioni tradizionali, non rovinate da approssimative ristrutturazioni come fin troppo spesso accade sull’isola. In inverno, o comunque quando il tempo è avverso, si cena all’interno di una sala calda ed accogliente che vi farà pensare di essere in una baita alpina, soprattutto se il fuoco del caminetto sarà acceso.

Si assiste qui ad un progetto che fa dell’autoproduzione, sia delle verdure che delle carni, la propria forza. Solo i formaggi e la carne di manzo arrivano da pastori ed allevatori che comunque abitano in paese. La qualità delle materie prime è eccelsa, si sente e fa la differenza. La consapevolezza di essere “unici” rende orgogliosi la proprietaria e cuoca Eleonora e il preparatissimo e gentilissimo Nikos, che si prenderà cura di voi. E’ il trionfo della semplicità, quasi nuda, funzionale però a far intendere che nel piatto vi sono ingredienti veri.

img_5534Le salsicce speziate di paprika alla griglia con salsa di yogurt e aglio sono buonissime: grana fina e piacevolissimo profumo di semi di finocchio e cipollotto. L’insalata alla greca, che fa capolino in ogni menù, in questo caso è qualcosa di differente: cipolla e cetriolo sono buonissimi, la feta è cremosa, saporita ma non salata, la più buona mai assaggiata; le olive, piccolissime, amare e consistenti,  vengono messe in una salamoia dove il profumo dell’alloro e della scorza di limone danno il la. Le frittelle di zucchini e i loro fiori, feta e mentuccia, accompagnate da una maionese allo yogurt, sono gustosissime. I souvlaki di pollo ruspante cotti alla perfezione, accompagnati dalle patatine fritte più buone di Corfù… e ti credo, coltivate da loro qua in montagna!!!!

Buonissima la moussaka, che anche qui gode dell’eccelsa qualità degli ingredienti, più saporiti del solito. Le costolette d’agnello (allevato da loro) sono tra le più buone mai mangiate: cotta come si deve, la carne tira fuori note di macchia mediterranea!

Il sofrito è sicuramente il più buono mangiato a Corfù. La fetta di reale di manzo, alta due dita, viene cotta in totale per circa due ore e in due passaggi. Il primo in rosolatura con olio di oliva, il secondo con aceto, vino, acqua, erbe aromatiche spontanee ed aglio: il risultato è delizioso, la carne perfettamente cedevole, i profumi invitanti.

Menzione d’onore alle varie salse maison che accompagnano i piatti, sia che siano a base di yogurt o di maionese, tutte buonissime. Buoni i dolci fatti in casa, tra i quali segnaliamo il tradizionale baklava, che si avvantaggia della presenza delle noci raccolte nei dintorni.

Se non si fosse capito, da Oasis si cambia marcia: i venti minuti di curve per tornare giù fra i turisti risulteranno lievi, da quando vi alzerete soddisfatti e coccolati. Anche il vostro portafoglio sarà felice, visto che con 15/20 euro si fa menù completo.

Indirizzo: Strinilas – telefono: +30 26630 72301 / +30 694 4201418 – email: eleonoraoasis@outlook.com – consigliata la prenotazione

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THE OLD SCHOOL TAVERNA

img_6066Nell’edificio che, dal dopoguerra e per qualche decennio, fu la scuola elementare di Kassiopi , oggi sorge questa taverna, un approdo da tenere sicuramente in conto per sfuggire alle numerose altre tentazioni che si trovano nei dintorni, perlopiù acchiappaturisti.

Si trova direttamente sul pittoresco porto, proprio sotto la fortezza bizantina che con il far della sera verrà suggestivamente illuminata. I rarissimi pescherecci ormeggiati nei paraggi ci fanno ben sperare: il menù è infatti prevalentemente di pesce (!), anche se la parte carnivora non è lasciata al caso. Domina in sala un cella frigorifera per il dry-ageing, con tagli preziosi di manzo frollati per settimane e settimane, oltre a piatti tradizionali quali kleftiko, sofrito e stifado.

Noi, vista la scorpacciata di carne durata due settimane, ci siamo lanciati sulle preparazioni di mare, e non ce ne siamo pentiti.  Siamo partiti con una versione inarrivabile della taramosalata (salsa a base di uova di merluzzo salate, pane raffermo mollato nell’acqua, aglio, olio, cipolla e mayo rigorosamante fatta in casa) ed una sfiziosissima salsa di melanzane (melitzanosalata), fatta con melanzane grigliate, paprika affumicata a dar profondità, aglio, olio, cipolla, pane raffermo e prezzemolo.

Buone le cozze al vapore di vino, con un tocco strano quantomai azzeccato di sedano. Il buon pane è accompagnato da un irresistibile burro all’aglio.

img_6091Il souvlaki di pesce è buono e scenografico: viene infatti servito appeso ad un arco metallico. Il tonno, i gamberi e lo spada sono di pochi secondi avanti di cottura, senza però pregiudicarne la riuscita. I tranci del freschissimo e locale gofos (ricciola), oltre che ad essere abbondantissimi, sono cotti con maestria, succosi e dalla carne ben salda. Il tradizionale polpo alla griglia è ottimo nel sapore, accompagnato da un hummus fatto in casa da applausi. Buono, anche se un po’ troppo dolce, il tradizionale lemoncake.

Il servizio è giovane, entusiastico e competente, con a capo la gentilissima Barbara, che saprà indirizzarvi sulla scelta del vino da una carta interessante incentrata su bianchi e rosati greci, oltre che su una selezione di birre artigianali locali. Un antipasto, un secondo di pesce più il dolce stanno a circa 20/25 euro.

Fate in modo di prenotare un tavolo sotto l’ultracentenario platano: al calar della sera da lì scorgerete le luci di Saranda, in Albania, di là dal mare, a soli tre chilometri di distanza: ne vale la pena!

Indirizzo: porto principale di Kassiopi – Telefono: +30 26630 81211 – Orario di apertura: da maggio ad ottobre tutti i giorni a pranzo e cena.

 

Lorenzo Coli

Nasce fra mari e monti e cresce negli anni Ottanta, coerentemente, fra pizze e pastasciutte “mari e monti”, mostrando fin da subito un indistruttibile appetito. Studia fra Viareggio e Camaiore ed eccelle in oratoria e linguistica. Stanco del non apprezzamento vola in terra d’Albione, lì dove esplode la sua passione gastronomica. In uno studio sociologico dell’Università di Oxford viene coniata una nuova categoria da lui ispirata: i “gastrosexuals”. Torna a casa, mette su famiglia (orgogliosamente), si annoia un po’ finché non incontra il suo maestro Miagi. Grazie a lui riunisce i suoi interessi di natura orofaringea e inizia a produrre le sue prime riflessioni sul cibo. Il bello è che persevera!

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