Salvare una scuola è salvare un tesoro. Il caso dell’Istituto Alberghiero Marconi di Viareggio e una cena speciale

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_adm3994La Versilia è una striscia di terra che si allunga dal confine a nord con la provincia di Massa Carrara fino a quello meridionale con la provincia di Pisa. A separarla dal mare c’é una bellissima lingua di sabbia fina, mentre verso l’entroterra è delimitata dall’abbraccio delle Alpi Apuane. Queste caratteristiche uniche hanno contribuito a fare di lei una delle mète più ambite del turismo nazionale e internazionale, sin dalla metà del secolo scorso.

Da allora sono sorte centinaia e centinaia di strutture ricettive: alberghi, ristoranti, bar, pizzerie, stabilimenti balneari. Al servizio di queste attività c’è un fiore all’occhiello dell’istruzione pubblica: l’Istituto Alberghiero Marconi di Viareggio, che da anni forma i professionisti dell’hotellerie di domani in una struttura moderna, con laboratori all’avanguardia forniti di attrezzature degne dei migliori ristoranti ed alberghi della nostra penisola.

Alt! Fermi un attimo, riavvolgiamo il nastro, perché non è così. La realtà dei fatti ci racconta un’altra storia.

_adm4320Accade infatti che la sede dell’istituto, l’ex Collegio Colombo, non se la passi tanto bene. Parti di cornicione crollate al suolo, finestre che non reggono la forza del vento facendolo insinuare all’interno causando danni agli arredi, infiltrazioni d’acqua che fanno temere un indebolimento della struttura dell’edificio stesso, laboratori di cucina nel seminterrato spesso allagati e conseguentemente impraticabili. E’ la cronaca di oggi, e anche quella di ieri.

Come si può ben intuire queste cose non succedono così, d’improvviso, ma sono invece il frutto di un degrado progressivo sicuramente dovuto a carenza di manutenzione. Le istituzioni, sia chiaro, hanno avuto un ruolo da primattore: in negativo, beninteso! Il continuo rimpallo di competenze e responsabilità, con le promesse disattese, hanno portato alla chiusura della sede dell’ex Colombo in quanto giudicata pericolosa e quindi inagibile. Docenti ed alunni sono stati divisi ed ospitati da istituti superiori della città. Il laboratorio di cucina verrà spostato “temporaneamente” nella sede del circolo Il Fienile del quartiere Varignano di Viareggio, a una distanza considerevole dalle aule scolastiche.

_adm4309Sembra che i fondi per la riqualificazione dell’edificio siano stati alfine trovati, ma i tempi per l’esecuzione della ristrutturazione sono tutt’altro che certi , visto che per far diventare esecutivo il progetto servono tempi lunghi, fra carte, permessi e accordi fra le istituzioni interessate.

Beh, se la lettura del pezzo finisse a questo punto, verrebbe da dire che gli alunni del Marconi farebbero meglio a pensare di trovarsi un’altra scuola per terminare il loro corso di studi. Invece non è così. Gli insegnanti, capitanati dal Preside Professor Lorenzo Isoppo, stanno facendo di tutto per far sì che il Marconi abbia un futuro.  Non si sono mai rassegnati di fronte alle difficoltà e alle inadempienze altrui. Hanno attirato l’attenzione della stampa facendo in modo che le loro istanze pervenissero all’opinione pubblica, arrivando anche a minacciare di recarsi a far lezione nella sede della Provincia di Lucca, responsabile degli stanziamenti per la messa in sicurezza degli edifici scolastici sul territorio.

_adm3910Di più, non hanno mai smesso di coinvolgere illustri esponenti delle strutture ricettive versiliesi per arricchire la didattica attraverso la condivisione di esperienze, conoscenze e passioni. Perché il mondo delle strutture ricettive locali potrà sostenersi ed avere futuro soltanto se vi sarà alla base una scuola specialistica che formi i professionisti di domani. Ecco, la Versilia, e non solo la Versilia, ha bisogno di questo.

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Pochi giorni fa, nelle sale del Chiostro della Chiesa dei Frati a Camaiore, il Marconi ha organizzato una piacevolissima serata dal titolo “Cris Kringle’s Christmas Banquet“, con la collaborazione dello chef Cristoforo Trapani del ristorante stellato La Magnolia dell’hotel Byron di Forte dei Marmi.

_adm4094L’iniziativa, ben oltre gli aspetti conviviali e augurali, ha avuto come obiettivo la sensibilizzazione della stampa e degli operatori di settore sulla difficile situazione che il Marconi sta attraversando. Gli alunni, guidati dallo chef Trapani, per l’occasione hanno reinterpretato alcuni piatti della tradizione natalizia inglese. La zucca cotta intera nel forno a legna, poi affettata sottilissima e condita con semi di zucca affumicati e tapenade di olive, ha ricordato nell’aspetto e nei cromatismi un salmone fumé.

I ravioli ripieni di Blue Stilton su crema di broccoli sono stati il perfetto trait-d’union fra una tipica sfoglia tirata ad arte e il celebre formaggio d’Oltremanica.

47686991_505768679920881_1577117630383259648_nIl sontuoso tacchino cotto nel forno a legna, ripieno di castagne ed accompagnato da mirtilli, cavoletti di Bruxelles e pistacchi, mi ha fatto ricredere sul pregiudizio fin lì accampato sulla bontà del pennuto: carne succulenta e saporita in un pendant centratissimo con gli accompagnamenti.

Ciò che di quella sera però mi è rimasto maggiormente impresso è la fierezza disegnata sul volto dei giovani studenti, consapevoli di essersi impegnati al massimo per la riuscita di un servizio con la S maiuscola, insieme alla soddisfazione quasi commossa e carica di orgoglio del corpo docente e del Preside Isoppo.

E proprio la passione e l’ostinazione di Preside e insegnanti, che mai si sono pianti addosso nonostante le difficoltà apparentemente insormontabili, rappresentano secondo noi la garanzia per il futuro della scuola, che nonostante tutto e tutti continuerà a formare bene i cuochi, i camerieri e gli albergatori di domani.

_adm4299Da parte nostra non ci resta che continuare a monitorare l’evoluzione degli eventi, e fare in modo che non si disperda l’attenzione su questa sensibile istanza sociale e culturale.

Perché ogni volta che si va a perdere una scuola si perde un po’ di identità e un po’ di noi. Difenderne esistenza e dignità è un obbligo morale al quale nessuno dovrebbe sottrarsi, nemmeno nel peggiore dei mondi possibili.

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Contributi fotografici di Adriano Mauri

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Lorenzo Coli

Nasce fra mari e monti e cresce negli anni Ottanta, coerentemente, fra pizze e pastasciutte “mari e monti”, mostrando fin da subito un indistruttibile appetito. Studia fra Viareggio e Camaiore ed eccelle in oratoria e linguistica. Stanco del non apprezzamento vola in terra d’Albione, lì dove esplode la sua passione gastronomica. In uno studio sociologico dell’Università di Oxford viene coniata una nuova categoria da lui ispirata: i “gastrosexuals”. Torna a casa, mette su famiglia (orgogliosamente), si annoia un po’ finché non incontra il suo maestro Miagi. Grazie a lui riunisce i suoi interessi di natura orofaringea e inizia a produrre le sue prime riflessioni sul cibo. Il bello è che persevera!

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