L’antica cucina “di villa” di Montalcino

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Tornare ai Barbi e alla sua taverna. E a una cucina che sposa il sapore ricucendo i fili di una storia antica con la contemporaneità, per non disperderne le tracce, attraverso pietanze che altro non sono se non pezzi di vissuto familiare.

Nella sua evocativa concretezza trova nel collo ripieno di nana con salsa verde e giardiniera di verdure il senso più profondo dell’etimo “domenicale”, nel pan lavato la struggente testimonanza di un cibo povero che ti arricchisce dentro, nel parfait di fegati e milza su crostino di pane all’uvetta e noci la tentazione nobiliare, nei pinci al ragù di maialino l’essenza stessa della campagna di quei luoghi, nel petto di faraona alla montalcinese con salsa al vinsanto l’illusione bella che tutto possa riacquisire il giusto peso. Dopo il caffé in forchetta poi, saresti pronto a ripartire dal via.

FERNANDO PARDINI

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