Il Giro d’Italia a tappe (golose): l’oliva Peranzana

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La tappa di oggi, unica tappa molisana e pugliese, arriva a San Giovanni Rotondo, città che oltre ad essere nota a tutto il mondo cattolico per il Santo di Pietralcina, è anche un centro del Tavoliere settentrionale dove si produce ottimo olio.
In questa”Pillola” vorremmo parlarvi dell’oliva Peranzana tipica del territorio dauno, che si estende prevalentemente fra Torremaggiore, San  Severo e San Paolo di Civitate.

L’oliva fu “importata” dalla Francia da Michele De  Sangro, o addirittura dal suo avo Raimondo De Sangro, e a questo si deve anche il nome (Peranzana deriverebbe da Provenzale).
La Peranzana è un’oliva da mensa grazie alle eccezionali proprietà organolettiche, ma dà vita anche a un olio senza pari. Per prima cosa il gusto: l’erbaceo lascia subito spazio al sentore di pomodoro verde e persino di carciofo, che delizia le papille senza mai essere smorzato dalla leggera piccantezza.

Quest’olio equilibrato viene usato anche nei piatti per i bambini e si utilizza non solo per condire ma addirittura per la cottura e la frittura ( il punto di fumo, ovvero il punto di evaporazione dell’olio,  è molto più alto dell’olio di semi). Una curiosità: grazie alla buccia di consistenza medio-dura, le olive durano in salamoia fino a tre anni senza alterazioni del gusto.

Occorre poi specificare che i coltivatori di Peranzana producono olio monocultivar. La maggior parte degli oli oggi in commercio sono blend di cultivar diverse (di territori diversi) raccolte in momenti diversi e spesso i sapori e i profumi vanno perdendosi. Il monocultivar è invece la diretta espressione del territorio da cui proviene. Grazie al gusto deciso, l’olio di Peranzana viene inoltre utilizzato per “correggere” ed “insaporire” altre miscele di EVO. Ricordiamo che la Peranzana è straordinariamente ricca di polifenoli, oltre naturalmente ai consueti apporti di vitamine.

Per approfondimenti e per l’elenco dei produttori : www.laperanzana.org.
Ringraziamo l’Associazione “La Peranzana Oliva e olio della Daunia” anche per le immagini concesseci.

Elena Pravato

Se fossi un vino fermo sarei un Moscato giallo Castel Beseno. perché adoro i dolci (prepararli e mangiarli ) e resto fedele alla regola non scritta dei sommelier “dolce con dolce” . Inoltre è trentino come la terra che mi ha adottato. Se fossi uno spumante sceglierei un Oltrepò Pavese perché ricorda la mia Lombardia, dove sono nata e cresciuta. Se fossi un bicchiere sarei un bicchierino da shot o cicchetto, data la mia statura tutt’altro che imponente.

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