Giro d’Italia a tappe (golose): rosa d’inverno

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La diciottesima tappa del Giro ha coperto il tratto fra Valdaora e Santa Maria di Sala, cittadina in provincia di Venezia. La zona è vocata alla produzione del Radicchio. Occorre distinguere però fra Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco, perché se il primo ha una forma allungata con foglie costolute bianche che terminano in foglie rosse violacee, il secondo appare come una rosa dalle foglie color crema screziate di rosso (non sarà un caso se viene denominato “la rosa che si mangia“).

Ma attenzione a non confondere il radicchio con l’insalata! A spiegarci la differenza è il Consorzio di Tutela (trattandosi di due varietà IGP riconosciuta dal 1996) :

Il Radicchio Variegato di Castelfranco IGP è un incrocio fra la scarola e il Radicchio Rosso di Treviso. All’apparenza può esser confusa con l’insalata ma la lavorazione è ben più complessa. Piantato o trapiantato in campo a metà estate, viene raccolto a partire dal 1 ottobre mantenendo una radice (o fittone) di circa 10 cm, subito dopo avviene la fase di imbianchimento (una forzatura naturale) eseguita in campo, mantenendo il giusto grado di umidità dell’apparato radicale con delle coperture, o immergendo i cespi, verticalmente, in acqua idonea alla lavorazione di produzioni ortofrutticole, fino alla prossimità del colletto, per il periodo necessario al raggiungimento del giusto grado di maturazione.

In ogni caso questa pratica permette alla pianta di germogliare nuovamente: le nuove foglie, in assenza di luce, acquisiscono l’inconfondibile color crema. A questo punto le foglie più grandi vengono eliminate, lasciando la rosa centrale con un diametro minimo di 15 cm.

A livello nutrizionale, poi, il radicchio è un toccasana: in breve vi diremo che ha un alto contenuto di fibre e inulina che mantengono in salute l’intestino, è ricco di vitamina C, inoltre come le altre verdure e frutta di colore viola contiene una buona percentuale di antiossidanti. Infine il sapore lievemente amaro denota la proprietà d’ausilio alla digestione. Una coltura che fa tesoro della ricchezza minerale fornita dal terreno attraversato dal Sile, il fiume di risorgiva più lungo d’Europa che attraversa le campagne dove questa coltura viene praticata.

Il Consorzio: “ La rosa d’inverno (come viene anche denominato il Radicchio Variegato di Castelfranco IGP) è ottimo sia consumato fresco ma anche come contorno cotto per secondi piatti. Tra le curiosità c’è anche quella  di usarlo come decorazione: se tagliato a striscioline fini e immerso in acqua e ghiaccio assume una consistenza croccante e sfiziosa che può essere utilizzata come letto per altre preparazioni.”

Ma possiamo trovare anche nel resto della Penisola il Radicchio Variegato di Castelfranco IGP?

Il Consorzio:” L’azione del Consorzio è proprio quella di valorizzare e tutelare attraverso azioni di promozione e conoscenza la pregiata varietà, oltre il territorio di produzione. Una produzione particolarmente apprezzata, che incontra sempre di più le esigenze del consumatore anche nella distribuzione organizzata”

Quale vino abbinare al Radicchio Variegato di Castelfranco IGP ?

Il Consorzio: “ Da crudo, il radicchio ha un gusto più morbido e viene spesso impiegato negli antipasti o come contorno; può sposarsi con vini del territorio, sia fermi che mossi, che condividano la stessa mineralità della rosa variegata!”

Per Info: http://www.radicchioditreviso.it

Elena Pravato

Se fossi un vino fermo sarei un Moscato giallo Castel Beseno. perché adoro i dolci (prepararli e mangiarli ) e resto fedele alla regola non scritta dei sommelier “dolce con dolce” . Inoltre è trentino come la terra che mi ha adottato. Se fossi uno spumante sceglierei un Oltrepò Pavese perché ricorda la mia Lombardia, dove sono nata e cresciuta. Se fossi un bicchiere sarei un bicchierino da shot o cicchetto, data la mia statura tutt’altro che imponente.

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