A Beppe “il” Nebraska che compie 80 anni

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Che si chiamasse Beppe, ovviamente, lo sapevo da mò. Però scoprii assai più tardi che di cognome faceva Pighini. Ma non è importante, del resto per molti di noi era e resterà per sempre “il” Nebraska, e tanto basta.

Ecco, Nebraska dietro al banco (a preparare taglieri di salumi e formaggi senza soluzioni di continuità), Tiziano “Tizianone” Francesconi in sala a far l’istrione, sono stati la coppia vincente del “mio” Nebraska, la stramba enoteca fondata alla fine degli anni Settanta a Nocchi di Camaiore, in Versilia, e divenuta ben presto il ritrovo prediletto per uccelli notturni, bevitori a raffica, alternativi, intellettuali, disperati, “sciuri” forestieri armati di “diné”.

Un Beppe apparentemente taciturno, un Tizianone irrefrenabile gigione, ironico e ciarliero, caratterialmente sembravano l’uno l’opposto dell’altro, ma insieme creavano una strana alchimia che funzionava veriddio.

Dietro quell’atmosfera da casa del popolo poi, così spartana e alla buona, l’enoteca Nebraska nascondeva in realtà l’unicità la più enorme di tutte: una straordinaria selezione di vini provenienti da ogni dove del mondo. Noi la rubavamo con gli occhi, ché quanto a finanze mica ce la facevamo.

Però “il” Nebraska e Tizianone in fondo ci hanno voluto bene, forse perché allievi del loro grande amico Gigi Marchi, il nostro prof di storia dell’arte al liceo, colui che ci fece da apripista introducendoci a quel mondo di personaggi “obliqui” e notti belle.

Arrivarono persino a concederci la saletta del caminetto in esclusiva, consentendoci di portare le bistecche da casa. Lì potevamo suonare, cercando di rimediare alla cortesia facendo un simpatico baccano per gli avventori e mettendo assieme qualche colletta per acquistare vino.

Non c’era settimana in cui non ci ritrovavamo lì. Fu così per molti anni. Quel posto ci insegnò due o tre cose, fra le tante: l’amicizia, il senso del limite (spesso oltrepassato), la bellezza del vino.

Beppe il Nebraska, dai suoi mestieri, non si è mai arricchito. Anzi. So che la sua vita materiale ha avuto momenti incerti, passaggi faticosi, piccoli e grandi dolori.

Ma oggi Beppe compie 80 anni e forse non sa quanto di bello e indistruttibile abbia regalato a tutti noi. Di quanta ricchezza, di quanto calore.
Lo stesso che riversava lui, a notte ormai fonda, quando con nostra grande sorpresa si metteva ad intonare stornelli e brandelli di canzoni popolari. Una voce acutissima, penetrante, da far tintinnare i bicchieri. Da dove la tirasse fuori ancora non me ne capacito. Però quella voce lì io non la scordo più.

AUGURONI BEPPE. E grazie per tutte le notti belle.

FERNANDO PARDINI

2 COMMENTS

  1. Auguri davvero… Anche a Tiziano! E’ una vita che non ci metto piede (se ancora esiste…) e questo articolo mi ha ricordato una parte della mia vita oramai lontana, ma con buoni ricordi.

  2. Bell’articolo, bei ricordi. Ho avuto la fortuna di conoscerlo e diabete la sua stima e amicizia ( che non lesinava e di cui in diversi di sono approfittato).
    Ho imparato molto da lui, quando andavo alla sua bottiglieria in via di mezzo, contenitore di grandi tesori.
    Li ho comprato, per la mia enoteca, novità e vecchie bottiglie rivelatisi nel tempo veri e propri gioielli ( ricordo un cartone di pergole torte 1990 magnum, alcune bottiglie rimaste rivendute dopo tanti anni ad un noto ristoratore televisivo italo Newyorkese).
    Ricordo quando arrivava a portarmi del vino con la sua suzukina mi lasciava la merce e andava via di corsa senza prendere soldi, “…,me li ridai”.
    Mi sono sempre domandato come facesse ad essere sempre così avanti nella scelta dei vini.
    Ho sofferto sapendolo attraversare periodi difficili. Ultimo gradito incontro qualche anno fa alla presentazione di un libro dell’amico Massimo Rustichini.
    Auguri grande Beppe, grande amico e misterioso personaggio.
    Un abbraccio
    Pietro

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