Syrah sì, ma senza Cortona appresso

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Credo di non sbagliarmi, ma in quella fredda giornata di febbraio, tre mesetti fa, in cantina da Stefano Amerighi parlammo anche del disciplinare di produzione del Cortona Syrah DOC e di come tal disciplinare, guidato da una impostazione (visione?) stilistica parzialmente superata dai fatti, rischiasse di includere l’anacronismo, e quindi di escludere nuove autenticità.
Detto fatto.

E’ notizia recente che il Syrah Apice 2016 di Stefano Amerighi, l’importante selezione ricavata da una lingua di terra più calcarea nelle scenografiche alture di Poggiobello di Farneta, sia stato bocciato come NON TIPICO dalla commissione d’assaggio della DOC.
Al netto di ricorsi, forse improbabili, questo vino non potrà così fregiarsi della DOC Cortona Syrah, ma rifugiarsi semmai nella più generica e democristiana IGT Toscana.

Indi per cui – se sto alle risultanze delle “preposte istituzioni cortonesi” – mi ero sbagliato nel dire e nel pensare ciò che scrissi allora:
Apice 2016, in uscita il prossimo anno, è un rosso dalle movenze femminee e dalla speziatura infiltrante. Il sentimento di fondo è floreale, e c’è un bel sottobosco umido ad inspessirne l’umore; la dinamica è ariosa, “sollevata”, bella, la chiosa salina.
Sì, la via italiana al Syrah d’autore passa da qui.

Mettiamola così, e salviamo il salvabile: di nome fa APICE. Tale è e tale resta.
Per tutte le altre questioni, può andar bene l’ultima strofa dell’Avvelenata di Guccini.

FERNANDO PARDINI

1 COMMENT

  1. Essere bocciato dalla DOC è stata una fortuna,. Quasi sempre i grandi vini diventano IGT. E il produttore si libera da eventuali pippe mentali. Bravo Stefano e avanti cosi’.

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