Accursio Radici, la cucina siciliana nella Modica barocca

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Noto e Modica, due regine del barocco in questo sud-est della Sicilia. Rimessa a nuovo Noto, bella nelle calde tonalità del tufo, distesa sulla collina in vista del mare, gode della vicinanza dei litorali da cui affluiscono a migliaia i turisti, per cenare e per lo struscio serale.

Austera e imponente Modica, città a più livelli, anzi più di una città insieme, con la Modica Alta che sovrasta massiccia la coeva Modica Bassa e fronteggia Modica Sorda, dai nuovi quartieri residenziali. Quasi non bastasse l’orografia a dare lo slancio verso il cielo, ecco le prospettive vertiginose della chiesa di San Giorgio o della Chiesa di San Giovanni Evangelista, proprio sul colmo della montagna.

Quanto però Noto è gremita di turisti tanto Modica sembra assopita nel caldo estivo. Massimamente Modica Alta, dove alle sera le serrande sono tutte chiuse e allo struscio che affolla i litorali si contrappone un silenzio rotto solo dalle voci degli abitanti che cenano nelle proprie case. Bisogna scendere qualche centinaio di metri per trovare la zona più viva della città, intorno a Corso Umberto I dove, ancora tra chiese e palazzi barocchi, sorgono ristoranti e botteghe rinomate, cosa comune nel ragusano, zona di eccellenza gastronomica. Lo stellato Ristorante Accursio o l’Antica Dolceria Bonaiuto , da non mancare se si vuole avere un’idea di cosa sia il celebre cioccolato di Modica.

Se l’occasione vacanziera sembra però non adatta a una serata impegnativa da ristorante stellato, ecco che proprio pochi passi più in là lo chef Accursio Capraro ha aperto la sua osteria, Accursio Radici , il cui nome già spiega la filosofia: un ristorante siciliano in tutto e per tutto. Una ambientazione casalinga, ampie stanze con piastrellati originali e finestre che affacciano sul corso sottostante, un piccolo terrazzo sovrastato dalla magnificente chiesa di San Pietro. Tavoli e sedie di formica, menù sulla lavagna, tovagliette di carta e posate self-service a centro tavola.

Apriamo con un antipasto misto: l’immancabile caponata, salvia fritta, pomodorini, panelle, arancino al ragù, olive e parmigiana di melanzane già ci spiegano cosa andremo a gustare. Sapori decisi, materie prime impeccabili, nessuna concessione modernista. E infatti, così si continua; panature, untuosità, la corposità dei piatti che doveva soddisfare il palato ma anche nutrire, in tempi in cui non tutti i giorni era domenica.

Piatti apparentemente semplici, in cui la maestria la si trova nella sostanza, negli equilibri, nella soddisfazione spontanea che si prova a sparecchiarli in un baleno, nonostante la calda serata estiva.

Impeccabile, pure nella sobrietà, anche il servizio, e azzeccata la carta dei vini: una cinquantina di etichette rigorosamente isolane, una scelta che ci piace, e ci piace ancora di più per la disponibilità allo sbicchieramento. Ci possiamo così accompagnare con una rinfrescante tripletta, a partire dallo Zibibbo In Phitos 2018 di Cos, esuberante nei profumi varietali, primario, decisamente adatto a contrastare la ricchezza degli antipasti con i suoi 11 gradi e mezzo e la frustante acidità. Saliamo di gradi e di struttura col Catarratto Beleda 2017 di Rallo, fruttato e dalla beva minerale e contrastata, quasi tannica. Chiusura rossa, ma sempre fresca, col Cerasuolo di Vittoria 2018 di Planeta, una esplosione di frutta rossa, note vegetali di sambuco, una beva irresistibile alla giusta temperatura di cantina a cui ci viene servito.

Sazi e soddisfatti non resistiamo al “dolcino” (nonostante i cannoli di Bonaiuto spazzolati poco prima di cena), anche perché il “gelo di limone con frutta fresca e mentuccia” o il “sorbetto ai gelsi con yogurt” non promettono altro che piacevoli azioni digestive. Una promessa mantenuta, tra un turbinio di profumi.

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Accursio Radici  Via Clemente Grimaldi, 55 – 97015 Modica RG

 

Luca Bonci

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