L’Alto Nebbiolo del Monferrato si presenta: nasce l’Albugnano 549, un nuovo vino d’eccellenza

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A ventitré anni dal riconoscimento della DOC e a tre anni dalla nascita dell’Associazione, l’Albugnano 549 arriva sul mercato. Oggi presso la sede AIS Piemonte di Torino, i soci e le istituzioni locali e regionali, tra cui il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, hanno presentato il progetto di sviluppo enologico e territoriale partecipato da 4 Comuni: Albugnano, Castelnuovo Don Bosco, Passerano Marmorito e Pino d’Asti.

Il riconoscimento ufficiale della DOC per l’Alto Nebbiolo del Monferrato risale al 17 maggio 1997, ma è vent’anni dopo, precisamente il 5 aprile 2017, che grazie all’iniziativa di 9 produttori è nata l’Associazione Albugnano 549. Nel 2020, con le prime 10000 bottiglie marchiate 549, si suggella così un percorso che in realtà può vantare secoli di Storia con la “s” maiuscola.

In questa zona del Monferrato, al confine con la provincia di Torino, la viticoltura ha, infatti, radici antichissime: i primi documenti che parlano dei vini di Albugnano risalgono al 1148, e per molti secoli la storia di questi vini si è intrecciata con quella della Canonica di Vezzolano e dei suoi abati, che dopo le invasioni barbariche del Medioevo fornirono alla popolazione locale i tralci per reimpiantare i vigneti distrutti dagli invasori.

Uno sterminato patrimonio culturale, agricolo ed enologico quasi millenario, che tre anni fa ha portato alla nascita – sancita dai 549 metri di altitudine del Comune di Albugnano – di un’associazione, il cui scopo primario è la valorizzazione dell’area a denominazione, che a oggi conta 44 ettari vitati, attraverso un vino che sia espressione dei caratteri di questa specifica area del Monferrato: un territorio ospitale, patrimonio UNESCO dell’umanità, meta amata dai turisti italiani e internazionali, che qui trovano un angolo di paradiso dove camminare e pedalare immersi nella natura, ma anche rilassarsi e gustare i sapori straordinari della cucina piemontese.

Per raggiungere l’obiettivo di valorizzazione del territorio attraverso un approccio enologico di prima qualità, gli associati hanno adottato un protocollo di produzione in base al quale l’Albugnano 549 è costituito da un Nebbiolo in purezza, che prima di essere immesso sul mercato deve affinarsi per 18 mesi in legno e 6 mesi in bottiglia, un invecchiamento necessario per dare a questo vino caratteristiche pienamente riconoscibili nella categoria dei rossi importanti a base Nebbiolo.

Dopo tre anni di rispetto scrupoloso del protocollo, sotto la guida dell’enologo Gianpiero Gerbi, è quindi finalmente arrivato il momento di far conoscere l’Albugnano 549 a tutti gli eno-appassionati. L’associazione conta oggi 13 produttori, dieci dei quali nel 2020 hanno imbottigliato per il primo anno la propria produzione di Albugnano DOC e Albugnano DOC Superiore in bottiglie impresse con il marchio Albugnano 549.

«In questi ventitré anni dal riconoscimento della DOC tutti i produttori di Albugnano hanno investito su se stessi e sul proprio territorio, perché la crescita di un vino passa inevitabilmente dallo sviluppo sociale e culturale, oltre che agronomico, dell’area da cui proviene» afferma Andrea Pirollo, Presidente dell’associazione Albugnano 549. «Siamo cresciuti anno dopo anno e con la nascita della nostra Associazione ci siamo posti l’obiettivo di fare un ulteriore passo avanti per valorizzare il nostro lavoro di vignaioli e la nostra produzione. Oggi con la nostra prima bottiglia Albugnano 549 abbiamo raggiunto un traguardo, che è anche un nuovo punto di partenza, soprattutto in questo specifico momento storico, per un gruppo di contadini innamorati delle terre in cui abbiamo la fortuna di vivere e lavorare».

«Il territorio e la DOC di Albugnano hanno un fascino unico, in gran parte ancora inesplorato dagli appassionati di vino e dagli enoturisti. Sin dall’inizio della mia attività su queste colline del Monferrato è nata una passione per questo angolo del Piemonte e la nascita dell’Associazione 549 è stato quasi un secondo innamoramento, grazie a una squadra di viticoltori che hanno creduto e credono in questo progetto» spiega Gianpiero Gerbi, enologo di Albugnano 549. «Sono certo che il loro e nostro impegno porterà a far apprezzare l’eccellenza di questo vino e la bellezza di queste terre: una sfida che darà grandi soddisfazioni».

«Apprezziamo e sosteniamo fin dall’inizio del suo percorso il lavoro dell’Associazione, alla quale va il nostro miglior augurio per il futuro – dice Filippo MobriciPresidente Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato – La regione vinicola dell’Albugnano, che sorge ai confini naturali del Monferrato del vino, è un’area che merita di essere valorizzata sia per il suo passato ricco di storia sia per le sue risorse enologiche, paesaggistiche e culturali. Le caratteristiche del prodotto e le iniziative dell’Associazione sono le chiavi giuste per restituire energia produttiva e comunicativa a queste zone, che esprimono un volto unico e significativo del Monferrato».

Il battesimo di questo nobile vino piemontese, frutto di un’importante sinergia e di una visione imprenditoriale, viene celebrato a Torino nella giornata del 23 luglio, in un “tempio dell’enologia”, quale la sede AIS Piemonte, alla presenza degli associati e dei rappresentanti istituzionali dei quattro Comuni della DOC e della Regione Piemonte. Da questo momento, una delle regioni italiane più legate alla produzione vinicola può contare su una nuova eccellenza, espressione di un’autentica culla della tradizione enogastronomica del nostro Paese.

L'AcquaBuona

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