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Testata registrata presso il Tribunale di Lucca - ISSN 1592-2855 |
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Tanti auguri babbo Chianti! ![]() I Brunello e Rosso di Montalcino dei piccoli produttori in territorio senese, le Vernaccia di San Gimignano e i Nobile di Montepulciano frutto della passione di vecchi e nuovi imprenditori; insieme agli specialisti del Chianti i produttori presenti sui banchi d'assaggio si sono allargati a una trentina. I prodotti che completano lo scenario espositivo sono diversi: olio extravergine doliva, miele, cioccolato, formaggi e salumi tipici del maiale di cinta senese; ma anche ceramiche e libri, o composizioni mineralogiche a rappresentare la cultura e la terra che ci ospita. ![]() In questottica, lodevole è stato lo sforzo di connotare i momenti di confronto su tematiche rivolte agli interrogativi che da qualche tempo tormentano i vari comparti; sono così risultati avvincenti i due incontri del sabato pomeriggio: il Corner dellolio a cura del Dott. Giovanni Brachetti Montorselli presidente del Consorzio dellolio Chianti Classico DOP. e la tavola rotonda sul tema La filiera della commercializzazione del vino: quanto pesa nel prezzo finale al pubblico? Particolarmente nel secondo incontro, la presenza nutrita ed agguerrita di rappresentanti dei vari segmenti dellintera filiera ha portato il confronto su toni anche accesi, ben moderati comunque da Paolo Ignesti che ha guidato il dibattito. - Perché la caccia al ricarico si sviluppa con pervicacia solo nel mondo del vino?- Il giornalista Giovanni Longo pone un quesito di fondo e poi punta il dito con forza verso i produttori, rei secondo il suo punto di vista di voler scaricare sulla piazza italiana anche le quote di mercato che le contrattazioni internazionali non smaltiscono più; la causa di ciò viene addotta ai prezzi non più concorrenziali nei confronti di prodotti Australiani o delle due Americhe. ![]() I ristoratori invece non ci stanno; e per voce di Saverio Carmagnini (Presidente AIS Toscana oltre che ristoratore affermato) difendono la professionalità della categoria, lasciando al consumatore il compito di punire gli avvoltoi del settore che ricaricano percentuali insostenibili e gli improvvisati che credono di poter entrare in questo mercato senza una preparazione che rispetti la cultura del vino. E lesperto Fausto Virgilio a spendere le parole più pacate, proponendo una riflessione profonda e giudiziosa ed invitando tutti a fare un passo indietro. Non è una crisi culturale o settoriale; la contrazione dei consumi è generalizzata da qualche tempo e quando cè da tirare la cinghia i primi a pagare sono i beni considerati non di prima necessità. Largomento è importante e scottante, le responsabilità ci sono e bisogna fare unautocritica costruttiva; così il suggerimento di Fausto Virgilio è quello forse più logico e certamente il più condivisibile: contribuire tutti allazione di recupero del mercato con una regolazione dei profitti, da tradurre in un controllo più assennato dei costi di produzione e dei ricarichi nelle varie fasi distributive, riportando entro margini competitivi i prezzi al consumo. Così tra momenti dintensa attività e occasioni più conviviali, come gli ottimi pasti preparati dalleccellente staff alberghiero di Casafrassi, si sono incastonate le degustazioni tecniche in cui abbiamo incontrato produttori davvero appassionati e vini di assoluta eccellenza. ![]() Brunello di Montalcino 2001 - Fossacolle Nella minuscola realtà di Tavarnelle Sergio Marchetti ha realizzano anche quest'anno un vino sincero, che avvolge intensamente il naso con gli umori di un bosco ricco di frutti rossi e terra viva, che invade le papille con potenza, raffinata e lungamente persistente. Un grande vino. La stessa azienda presenta un Rosso di Montalcino 2004 che ci sorprende per morbida robustezza e squisita sinuosità, un rosso di grande impatto dove la barrique conferisce classe ad un vino di eccellente rapporto qualità/prezzo. ![]() La famiglia Fuligni presenta un Brunello vero, specchio fedele del terroir storico del vitigno; al naso è complesso e concentrato, in bocca sfoggia un carattere perentorio ed elegante che torna per via retronasale lasciandoci unimpronta di tabacco e cioccolato che fa venire lacquolina. Brunello di Montalcino 2001 - Baricci Sulla celebre collinetta di Montosoli nasce un Brunello tradizionale, dal naso composito e seducente dove la marasca matura si mescola al tabacco; nel palato offre i suoi tannini di fine tessitura, potenza e vivacità in armonia. Un vero peccato che quasi tutta la produzione se ne vada allestero. La stessa azienda presenta un Rosso di Montalcino che, sfruttando la medesima vinificazione del fratello maggiore, si presenta complesso ed elegante al punto da ricordare davvero un Brunello, ma dai costi contenuti in linea con lo stile aziendale. Vino Nobile di Montepulciano 2003 - Del Buono Giovani imprenditori crescono e si cimentano in un vino che forse, offuscato dai grandi nomi toscani (Chianti e Brunelli su tutti) ha una visibilità inferiore alle sue qualità. In questo caso il sangiovese viene utilizzato al 100%, rinunciando quindi alla componente più fresca che il disciplinare concederebbe con lutilizzo anche di uve a bacca bianca. Il risultato è pregevole, armonico ed elegante al naso, convincente e strutturato in bocca; ottimo il prezzo e ammirevole limpegno. Bravi.
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