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L'appunto al vino

Collio Malvasia DOC Vigna 80 anni 2012 – I Clivi

di Fernando Pardini Ci sono i vini che passano e vini che restano. La Malvasia Istriana Vigna 80 anni millesimo 2012 de I Clivi ha deciso di restare, prepotentemente restare. Nel ricordo certo, poi nell’immaginario da qui in avanti. D’altronde, che ci vuoi fare, comunica senza infingimenti la sua terra, raccontandotela in modo personale: inevitabile immedesimarsi

Malvasia 2011 – Zidarich. Macerarsi sui macerati

di Fernando Pardini Torno a scrivere di “macerati” (sciogliamo subito i dubbi per i neofiti e i distratti: non ci riferiamo qui a persone insicure o affette da mancanza di autostima), un argomento lasciato volutamente decantare nei meandri complicati delle mie (in)consapevolezze. Non perché non li abbia più frequentati, i “macerati”, ma perché per tentare un ragionamento che puntasse a una specie di approdo il tempo ha chiesto la sua parte, legittimamente. Il tempo ha chiesto tempo.

Brunello in verticale: Fuligni o l’elogio della freschezza

di Fernando Pardini Ai Brunello di Maria Flora Fuligni e Roberto Guerrini appartiene quella che si chiama la quadratura del cerchio: ottimo potenziale di longevità e al tempo stesso innata propensione ad essere bevuti con desìo anche in giovane età. Mica male eh!?

Cerasuolo di Vittoria Classico Docg 2010 – COS

di Fernando Pardini Già dal colore, o dalle sfumature leggiadre che ben volentieri aprono alla trasparenza, puoi intuirne fragranza e “soavità” aromatica. E sostanziale gioventù. Il registro espressivo infatti è di quelli “contundenti” per grazia, profondità, dettaglio, vitalità. C’è chi la chiama seduzione

Bardolino Doc 2011 – Giovanna Tantini

di Fernando Pardini Dopo essere venuto a conoscenza che nell’areale di produzione del Bardolino vengono finalmente riconosciute le quote rosa, ossia che c’è una predominanza di cantine gestite da donne, ancor meglio mi spiego tutta questa leggiadria floreale, tutta questa delicatezza tattile, tutte queste movenze, appunto, femminee

Cesanese del Piglio Superiore DOCG Civitella 2009 – Macciocca

di Fernando Pardini La tendenza granata, la cupa fittezza e quel velo di opacità non scalfiscono di certo l’essenza, che ci parla di un naso “aperto”, dispiegato, espressivo, ampio e caratteriale. Tanto per cominciare.

Massi Fitti 2010 – Suavia

di Fernando Pardini Il recupero dalla dimenticanza, l’esorcizzazione di un possibile oblìo: in sintesi, la consapevole risposta sul campo a una domanda fondamentale, al tempo stesso etica e programmatica, che sta nel chiedersi se abbia ancora senso, qualora mai lo abbia avuto, continuare a disperdere quel che resta della nostra biodiversità dal momento in cui si scelga di puntare su una vitivinicoltura che abbia a fondamento l’intimità della propria terra.

Breganze Vespaiolo Superiore DOC Vignasilan 2010 – I Vignaioli Contrà Soarda

di Fernando Pardini Non so se attribuire le attuali “immedesimazioni” enoiche alla progressiva evoluzione sul piano interpretativo e della visione critica o piuttosto alla progressiva canutezza. E mentre sulla prima circostanza la riconosciuta mia indole dubbiosa tende a prendere il sopravvento, sulla seconda non ci piove: si vede e la vedo.

Il vino degli auguri: Carema DOC Etichetta Bianca 2008 – Ferrando e C.

di Fernando Pardini Con il bicchiere di oggi brindo non solo all’anno nuovo, ma soprattutto ai vini “partigiani” e ai cento Carema nascosti e disseminati nel nostro paese. E, insieme ai vini, a tutti i custodi delle terre estreme. Affinché si preservino, resistano ed emergano, rari e preziosi come la dignità

Alto Adige Terlano Sauvignon Tannenberg 2011 – Manincor

di Fernando Pardini Inutile girarci attorno con arzigogolati preamboli: la sensazione è chiara; e ci suggerisce che a Manincor, importante cantina privata con sede a Caldaro e parco vigneti fra Oltradige e Terlano, sia in corso una rivoluzione. O meglio, un risorgimento.

Chianti Riserva 1971 – Due Piani (proprietà Mori)

di Fernando Pardini Cerasuolo brillante, di incantevole luminosità e contrasto. Vitale. Naso sottile con un niente di terziari: emerge una trama mineral floreale aerea, leggiadra, accompagnata da stimoli di terriccio e cuoio bagnato. La screziatura di selva non lede il profilo nitido e cesellato.

Cannonau di Sardegna DOC Sonazzos 2007 – Gostolai

di Fernando Pardini Il rubino leggero virato all’unghia - trasparente, lucido, “arioso”- annuncia aperture e dettagli. Così è: la sottile vena eterea esalta generosamente i profumi, rendendoli oltremodo esplicativi ed oltremodo sfumati. C’è una lirica armonia di piccoli frutti rossi macerati, spezie, elicriso,carrube e iodio ad attenderti. E a farti drizzar le papille.

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