Mondo Soave

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Dall’ampio “bacino di utenza” costituito dalla produzione in bianco veronese, ho pescato gli assaggi miei più recenti per cercare di offrire uno spaccato esauriente (60 le etichette commentate) e una sintetica lettura della produzione ultima dei Soave oggi in commercio. Le annate 2006 e 2005 sono state annate di per sé climaticamente differenti eppure in grado entrambe di restituirci un panorama intrigante, con le selezioni 2005 generalmente più freesche e più fini, e con i 2006 più strutturati e caldi, dove all’evidenza di un risultato positivo, sia in termini di complessità che di equilibrio, hanno probabilmente contribuito – nel 2006 in particolar modo- la vocazione di certi terroir e la maturità di certi vigneti.

Due annate diverse quindi, dalle quali però ancora una volta emerge il proverbiale eclettismo dell’ “uva-madre” garganega, un eclettismo che ci ha consentito di poter apprezzare in egual misura vini fondati su differenti registri stilistici, a comporre un caleidoscopio di sensazioni cangianti in cui le “voci” della tradizione, della sensibilità interpretativa, della tecnica viticola e della innovazione sembrano oggi in grado di unirsi sinergicamente (relativamente pochi i “corto circuito”) per dare fiato ad un coro sempre più intonato, contribuendo da un lato a ridisegnare – quando non a rifondare – la fisionomia di una storica denominazione che nei decenni passati era stata infragilita da strategie e “visioni” non propriamente cumsustanziali alla qualità, dall’altro a rilanciare tale denominazione fra quelle più dinamiche e propositive dell’intero panorama enoico nazionale.

Tutto questo non è stato per caso, dal momento in cui ci sono volute consapevolezze ed intelligenze nuove per smuovere incrostazioni, e gli stimoli “riformatori” hanno dovuto permeare un tessuto economico-produttivo e culturale non proprio incline a certi ripensamenti. Ci sono stati contrasti e contrapposizioni, slanci in avanti ed ostacoli. Oggi la presa di coscienza è un dato di fatto e in questo senso l’accoglienza da parte dei produttori di un’opera impegnativa come la zonazione è un traguardo importante, che sottende trasparenza di intenti e voglia di comunicare realmente un territorio. Insomma, nel vigneto più grande d’Europa, nel giro di una decina di anni a questa parte, si è iniziato a respirare un’aria nuova che va traducendosi in una sensazione sempre più generalizzata e “pulita” di qualità condivisa.

Ora è vero che, come in tutte le realtà produttive interessate da fermenti e pulsioni, la voglia di fare a volte può condurre a qualche inevitabile eccesso, a qualche forzatura interpretativa, eccessi e forzature che poi abbisognano di una naturale messa a punto. Così, tanto per non venir meno al “mestiere” del critico che critica, tenuto conto della molteplicità degli approcci stilistici oggi presenti nel mondo del Soave (si passa da vini sottili, giocati sul registro sapido-minerale, a vini più fruttati ed estrattivi, con zuccheri residui e maturazioni spinte), auspicherei di poter trovare nel futuro una maggiore ” trasparenza” espressiva in tutti quei vini dove si tende ancora a sacrificare sull’altare della confezione le sfumature di sapore apportate da una terra, in tutti quei vini in cui certe “dolci circuizioni” stentano a trovare il “contrappasso” vitale della freschezza acida, in tutti quei vini nei quali la dimensione boisé tende a riproporre un cliché stilistico non tanto abusato quanto poco incline al concetto di bevibilità.

Ecco, con questo pensierino augurale di inizio anno brindo ai Soave della coscienza nuova, consapevole come sono che l’Italia del vino potrà contare su un arma in più nella annosa e globalizzata battaglia per il riconoscimento e l’affermazione dei vini identitari, un’arma pacifica che, a ben vedere, altri non è se non figlia legittima di un’uva “flessibile” e generosa che di nome fa garganega: un’uva nostra, un’uva cara.

BALESTRI VALDA

Soave Classico Vigneto Sengialta 2006

Naso estroverso, aromatico, dalle dichiarate venature linfatico-vegetali, caratteriale ma non propriamente fine; bocca ampia e succosa, di adeguata freschezza acida, dalla quale forse avrei preferito una maggiore compostezza e una più discreta modulazione nei toni.

Soave Classico Lunalonga 2005

Naso indeciso, velato, da cui trapelano a fatica profumi di mandorla, pera e roccia. Va atteso. In bocca l’umore “cinerino” del rovere (zolfo) punge un po’, senza nulla togliere a quello sviluppo sapido e lineare, capace di recuperare portamento in un finale di buona articolazione.

BOGONI CARLO

Soave Classico Le Arche 2006

E’ un naso a cavallo fra rusticità e carattere, dove la sensazione bucciosa di mela non rende poi tanto in termini di eleganza; ed è un palato materico che si allarga ma non si tende, con l’acidità appena granulosa.

Soave Classico La Ponsara 2005

Esotico ed estrattivo, ha un profilo ostinato, concentrato, maturo. In bocca prevale l’agrume e ne risolleva le sorti; il finale è sostenuto, il vino dichiaratamente ambizioso. Un po’ di contrasto acido e di chiaroscuro in più non guasterebbero.

CA’ RUGATE

Soave Classico Monte Fiorentine 2006

Teso, minerale, poco concessivo in questa fase ma sicuro di sé, quale serrato intrìco di pietra e agrume; bocca rinfrescante, dritta, reattiva, stilizzata se vuoi ma gradevolissima e centrata.

CAMBRAGO

Soave Classico I Cèrceni 2006

Qui pera e minerale disegnano un profilo aromatico largo e pacioso, ancora esitante (vuole tempo) ma con appigli di sincera espressività. Un palato infiltrante, profondo e succosamente melodico, più tenero che teso, porta in dote la complicità di un bere amico.

CANOSO

Soave Classico Superiore I Boschetti 2005

Naso “provenzale” di agrume e lavanda; bocca di buon slancio e freschezza, essenziale e rigorosa. Magari un po’ “cruda” ma vitale.

CANTINA DEL CASTELLO

Soave Classico Castello 2006

Naso fresco e pimpante, linfatico e “pietroso”; bella spinta e dedizione al palato, ch’è palato grintoso e minerale, stilizzato ma intimamente confortevole, da cui traspare una purezza invidiabile. Finale che resta, insieme alla stria di sale.

Soave Classico Pressoni 2006

Umori di pera e minerale per un naso preciso, definito ma non complesso; bocca snella, di media struttura, in debito di tonicità.

Soave Classico Carniga 2005

Intriganti note esotiche in evidenza, avvolgenti, in odor di tardiva: litchi, papaya e camomilla delineano uno spettro caldo e maturo. Sapore e polpa non mancano davvero se lo bevi: qui hai un palato armonioso e coerente, capace di rilasciare un reale senso di naturalezza, ben al riparo da ogni ovvietà.

Soave Classico Superiore Acini Soavi 2005

Naso resinoso, nocciolato, assertivo e poco propenso alla modulazione degli umori. Qui il rovere vuol dire la sua; sotto la coltre c’è un frutto ben maturo. Bocca che ne risente, e se da un lato ti offre grassezza e una carezzevole burrosità, dall’altro potrebbe far meglio in termini di dinamismo e di articolazione.

CANTINA DI MONTECCHIA

Soave Classico Superiore Montecletha 2005

Sfumato, balsamico e dolcemente fruttato, soffre forse di una tecnica allure pur restando nell’alveo dei vini teneri e stilizzati, fondati cioé su una espressività “confidenziale”, senza bisogno di urlare la loro presenza. Buoni gli equilibri, piuttosto largo ed accomodante il finale.

CANTINA DI MONTEFORTE

Soave Classico Superiore Vigneto di Castellaro 2005

Naso di dichiarata pulsazione minerale, corroborato da risvolti floreal-fruttati di bella nitidezza. Teso e senza fronzoli, essenziale e serrato, risponde appieno ai canoni canonici della tipicità. Qui ricca essenzialità, qui sussurri e nessun grido. Slancio ed interiorità non mancano. E’ un vino finto-semplice, pulito e sincero: per me una sorpresa.

CANTINA DI SOAVE

Soave Classico Superiore Castelcerino Rocca Sveva 2005

Naso sfumato, di intrigante introversione minerale, per un sorso sussurrato, rigoroso, brillante, adeguatamante supportato dalla corrente acida. Buon conseguimento.

COFFELE

Soave Classico 2006

Aromi netti, puliti, semplici semmai, di pera e spezie su lieve coté buccioso di mela. Palato risolto di media struttura e schietta franchezza. Non ha profondità da svelare, ma l’essenziale sua silhouette va a favore di beva.

Soave Classico Ca’ Visco 2006

Profilo elegante, ben sostenuto, sussurrato e minerale, su risvolti di mango ed ananas. Bocca di buon attacco e ficcante acidità, finale che chiude più rapido delle attese.

Soave Classico Alzari 2005

Naso complesso di lavanda, grano e fiori gialli, in cui risplende l’anima della garganega; bocca polposa, ben dotata, dal finale lungo e glicerico. Nonostante la presenza scenica e il volume riesce a mantenere equilibrio ed articolazione, e per questo sa essere convincente.

CORTE FARFARINI- ADAMI

Soave Vigna della Corte 2005

Vino riflessivo e indeciso, che deve ancora recuperare la latente scissione fra una acidità ficcante ed incisiva, “cruda” e granulosa, ed una ridondanza di frutto fin troppo accondiscendente e dispiegata. Spezie e miele, nel frattempo, innervano un naso maturo; in bocca, nonostante gli assetti poco consolidati, ne apprendo la fiera volontà di reazione.

 

CORTE MOSCHINA

Soave I Tarai 2005

Vino da vendemmia tardiva che non sembra trovare oggi il garbo espositivo che in certe annate gli abbiamo riconosciuto: molta dolcezza al naso, con un rovere che “morde” e certi sentori di smalto che confondono; bocca ricca e cremosa ma in debito di contrasti.

FALTRACCO

Soave Classico Monte Casarsa 2006

Note di ananas e passiflora annunciano un vino morbido ed accogliente, più tenero che grintoso, con un coté esotico peculiare da regalare e uno sviluppo gustativo tutto sommato chiaro ed espansivo.

FILIPPI

Soave Colli Scaligeri Monteseroni 2005

Naso flemmatico, austero, minerale, intrigante, tutto in chiaroscuro; al palato hai portamento, dignità e rigore. Va dritto al cuore del discorso con pregevole sincerità e lodevole chiarezza d’intenti.

GINI

Soave Classico 2006

Nota di caramella alla frutta che marca stretto il naso e non lo fa respirare come naturalezza vorrebbe. Ruta e menta nel frattempo se ne escono dalle retrovie. Ben confezionato, di buon sapore e media espansione, lascia una sensazione di piacevolezza fin troppo “educata”.

Soave Classico La Froscà 2006

Naso di buona sfumatura, fine e garbato, con punte intriganti di rocciosa austerità; bocca decisa, bella verve, buona sapidità. Vino sottile ad alta dignità territoriale, ancora un po’ rigido nel finale.

Soave Classico Contrada Salvarenza Vecchie Vigne 2005

Floreale, gentile, raffinato, è una suggestiva proposta di camomilla, agrumi e nocciola; la bocca setosa, il sussurro minerale, la persistenza ancora floreale e il sentimento che lo innerva disegnano i tratti di un vino elegante e individuo, di una ricchezza tutta interiore.

I STEFANINI

Soave Il Selese 2006

Sottile e sfumato, qui l’intreccio di erbe aromatiche, pera e roccia calda rilascia un senso di freschezza minerale; la bocca è nitida e composta, sapida e “quadrata”, con un finale di media lunghezza in leggero debito di sapore.

Soave Classico Monte de Toni 2006

Agrumi dolci e sensazioni da vendemmia tardiva per un naso gentilmente speziato e soavemente floreale. Bocca carnosa, di buona polpa e seduzione, dove la leggibile dolcezza non lede né la armonia della proposta né la modulazione dei sapori.

Soave Classico Superiore Monte di Fice 2005

Il rovere morde il freno, il frutto si “allarga” concedendosi un po’ troppo “pacificato” alle insidie della ossigenazione. Morbido eppur frenato nello sviluppo, lo avrei gradito più nervoso e determinato.

INAMA

Soave Classico Vin Soave 2006

Dolcezza aromatica in evidenza su note alcoliche e passite; in bocca paciosità, morbidezza, calore ma contrasto non proprio adeguato. Finale di media tonicità.

Soave Classico Vigneti di Foscarino 2005

Di un giallo oro luminoso, qui hai un naso potente di grano e mandorla; il rovere non manca ma il suo contributo aromatico vira su sentori tostati e austeri; bocca sapida e compassata, densa, cremosa e sicura di sé, non così prodiga di umori ma giustamente “cerealicola”. Sebbene ti appaia come alla ricerca di una migliore armonia fra tentazioni dolci e registri più minerali, è un vino autorevole che forse sconta soltanto una fase di sostanziale rigidezza.

Soave Classico Vigneto du Lot 2005

Indole tardiva, agrumi ed erbe aromatiche, rovere, ricchezza, intensità. Bella complessità, non c’è che dire. Palato fresco e contrastato nonostante gli attributi. Grande ouverture e grande espansione. Finale lunghissimo.

LE ALBARE

Soave Classico Vigna dello Stefano 2006

Naso rigido e nervoso, non molto fruttato, che sente ancora i lieviti; palato fresco ma assai restio a smuovere sapore.

Soave Classico Vigna Vecia 2005

Camomilla, té al limone, passiflora, rovere; l’ambizione confermata da un naso fin troppo assertivo. La bocca per fortuna “sente” ancora l’acino e profonde una reattività tutta giovanile: cremosa, persino severa, presenta doti estrattive notevoli e una leggibile maturità di frutto.

LE MANDOLARE

Soave Classico Corte Menini 2006

Vino sottile e sfumato, stringato e conciso, che non manca di rigore e franchezza anche se la sostanziale introversione “ammicca” fin troppo a timidezza.

MARCATO

Soave Classico Superiore Il Tirso 2005

Note minerali sposano felicemente le ambizioni di un frutto maturo dai risvolti mielati, donando contrasto aromatico e gradevolezza ai profumi; in bocca hai accoglienza fruttata e colloquialità; la dolcezza si lascia cogliere senza che si tralascino le ragioni della gioventù più reattiva e scalpitante. Buoni equilibri e discreto carattere.

MONTE TONDO

Soave Classico Monte Tondo 2006

Sottile, infiltrante, di stuzzicante mineralità (pietra spaccata, roccia calda) e gentile speziatura, ispira un senso di purezza che non passa inosservato; in bocca sapore e lunghezza per uno sviluppo affilato e “finto semplice”, solo leggermente severo ed amaricante nel finale.

Soave Classico Casette Foscarin 2005

Ventaglio dei profumi affascinante, struggente, dolce profluvio di erbe e fiori; bocca con un suo coté buccioso ma suadente, armoniosa, fresca fresca, dal lungo finale di camomilla e sale. Un soffio di bellezza in odor di vendemmia tardiva.

Soave Classico Superiore Foscarin Slavinus 2005

Naso di bel portamento – agrume, fiori macerati e rovere in ispirato melange-, c’è energia buona sotto, lo senti. Bocca vitalissima e quasi irruenta per via della forza acida. Essenziale e ricca allo stesso tempo, si allunga e si tende su note sapide e minerali. Il finale si fa trascinante e succoso.

NARDELLO DANIELE

Soave Classico Monte Zoppega 2005

La seducente integrazione delle erbe aromatiche cerca di difendere le ragioni dell’eleganza dalle insidie dell’alcol; buono l’attacco al palato, sapido e preciso, ma struttura e corpo non sono eclatanti e così la progressione latita un po’ ed il finale appare in debito di ossigeno.

LEONILDO PIEROPAN

Soave Classico 2006

Naso godibile e sfumato, di spezie fini e nuances minerali; bocca di una sua purezza, non un mostro di complessità ma ha garbo e tiene. Lineare e godibile, senza l’allungo da far la differenza, ha un suo slancio e una sua pienezza.

Soave Classico Calvarino 2005

Note agrumate in prima linea per un naso arioso, intenso ma modulato nello sviluppo aromatico, permeato da un frutto di splendente maturità (senti la susina, il lytchi..) e da deliziose note floreali: un affresco da odorare senza sosta, compiuto e finissimo. Bocca ampia e melodica, trascinante e luminosa, dal finale lirico di pesca bianca e fiori. Un vino signorile e aggraziato.

Soave Classico La Rocca 2005

Colore carico per un naso ambizioso, che coniuga rovere dolce e nocciola tostata, miele e uva passa. Bocca bucciosa e reattiva, capace di profondere un buon senso di maturità. Finale che si perde un po’ rispetto all’attacco, ma il vino c’è, più largo che teso ma c’è.

UMBERTO PORTINARI

Soave Classico Ronchetto 2006

In fase di riduzione, assume fin da subito un’aria rigorosa e di vino senza fronzoli. In bocca attacca sapido e si offre con un bel finale polposo, signorile e deciso. Non proprio diffusivo ma tenace e fiero.

Soave Santo Stefano 2005

Mielato e boisè, dichiara apertamente un frutto maturo e un sostenuto color giallo oro. Bocca resinosa ed estrattiva, forte e compatta, di buona dignità ma non così facile da bere. Abbracciando uno stile alsaziano da vendemmia tardiva, gli zuccheri residui (e le loro risonanze) pretendono la ribalta.

PRA’ FRATELLI

Soave Classico 2006

Un coté malinconico e assorto di mela matura ne traccia la scia aromatica; al palato conserva maggiore tonicità, di stampo minerale, e una buona intelaiatura di base. Certo un po’ avaro.

Soave Classico Monte Grande 2006

Profumi spinti e caramellati rilasciano una sensazione di accentuata maturità; in bocca è come alla ricerca di un dialogo accordato fra tentazioni più dolci e avvolgenti da un lato e austerità e contrasti dall’altro. Il finale per adesso non risolve la querelle.

Soave Classico Staforte 2005

Agrumi, fior di camomilla, mela & pera matura per un naso compatto e seducente. Bocca cremosa ma percorsa da ficcante corrente acida, il finale è sapido, infiltrante, lungo. E’ vino di grande dignità e temperamento, ottimamente stilizzato, sentitamente minerale.

Soave Classico Colle Sant’Antonio 2005

Naso “aereo”, estroverso, di glicine e garganega; bocca deliziosa, rigorosa e fortemente  complice di un coinvolgimento emotivo. E’ un vino tenero e delicato, senza fronzoli ed ostentazioni, saporito e melodioso.

ROCCOLO GRASSI

Soave Classico Superiore La Broia 2005

Naso cristallino, teso e glaciale; bocca diritta ed affusolata, assai stringata nell’eloquio. Manca un po’ di complessità ma sa farsi rispettare grazie al rigore.

RONCOLATO

Soave Classico Carcera 2006

Naso incerto, come alla ricerca di amalgama e definizione, dal quale è difficile scorgerne i pertugi; bocca austera, compassata, sulle sue, un po’ cruda negli accenti e altera nello sviluppo.

SUAVIA

Soave Classico 2006

Impianto austero, poco concessivo, coerentemente ad una bocca fresca, acida, rigorosa, anche se poco propensa a distendersi e ad illuminarsi nei sapori.

Soave Classico Monte Carbonare 2006

Naso introverso, restio a lasciarsi andare. Qui la sottigliezza del tratto aromatico conserva un prezioso ascendente minerale, ma la capacità di diffusione in questa fase latita; di contro hai una bocca sapida e reattiva, di confortante vitalità. Non manca il carattere, certo che no, perché il vino riesce ad assumere un passo autorevole. Peccato per quel naso taciturno, anche se il tempo dovrebbe giocare a suo favore.

Soave Classico Le Rive 2005

Di un giallo oro luminoso, ha naso complesso, ampio, giocato fra note non esibite di rovere e sentori mineral-iodati, fra erbe campestri e grano; frutto di eccellente dolcezza, maturo e armonioso. Sottilmente aromatico nel tratto gustativo, possiede una lunghezza ed una articolazione notevoli; la connotazione tardiva del frutto viene qui esaltata da risvolti agrumati, a rendere più contrastata e brillante la beva.

TAMELLINI

Soave Classico 2006

Spezie e nocciola, vaniglia e frutta bianca per un quadro composto e maturo; bocca reattiva, sapida, scattante, meno impedita delle attese e dotata di un contrasto acido piuttosto incisivo, a rendere determinato l’incedere, dopo l’esordio caldo e avvolgente di quei profumi artisan. Finale austero, asciutto e caratteriale.

Soave Classico Le Bine de Costiola 2005

Pesca matura e rovere, rovere che non tarpa ma arricchisce; note bucciose/uvose di gran carattere al palato, un palato di bella reattività, gustoso e progressivo. Polposo eppur dinamico, giovane e bello, la sua masticabilità richiama il sapore dell’uva.

TENUTA SANT’ANTONIO

Soave Monte Ceriani 2005

Tenue e sottile, non manca di intrigare per via dei richiami affettuosi di grano e miele di tiglio; bocca dall’impronta decisamente “tardiva”, di buon contrasto e armonia, dal finale solo discreto come lunghezza ma di apprezzabile personalità. Mi ricorda certi vini di Marcel Deiss.

TENUTA SOLAR

Soave Classico Le Bancole 2006

Gentile, floreale, tipico, da odorare senza sosta; bocca sapida e densa, scorre bene e con naturalezza, vi colgo le spezie e un finale salino. Pur nelle indecisioni di una fisionomia poco sbandierata, resta un vino che colpisce.

Soave Classico Superiore Le Caselle 2005

Bella verve aromatica per un naso peperino e “mosso”, in cui snellezza e delicatezza appaiono ben fuse assieme. Bocca deliziosa, di bella piacevolezza e tipicità, solo morigeratamente zuccherina. Non possiede la complessità dei migliori ma…..

FERNANDO PARDINI

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