La cucina del gallo: barbe di prete con pollo alla contadina

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Le barbe di prete sono un ortaggio non così diffuso. Peccato, perché se ben cucinate possono essere deliziose. Intanto, non vanno confuse con le barbe amare, ovvero con le radici del radicchio. Non male neppure queste, ma decisamente un’altra cosa.

Eliminate le foglie esterne delle barbe, lasciando le più tenere attaccate alla radice. Pulite poi le radici grattandole con un coltello affilato fino a farle diventare candide, e tagliatele a pezzi di 6-8 centimetri di lunghezza. Dividete in due o in quattro parti i pezzi di grosso diametro e gettate tutto in acqua e limone (per evitare che anneriscano).

Affettatte sottilmente una grossa cipolla in un tegame, con tre cucchiai d’olio extravergine, e mettetelo sul fuoco. Gettatevi poi le barbe tolte dall’acqua senza scolarle. Cuocete coperte, senza aggiungere liquido, a fuoco basso, fino ad ottenere una bella doratura.

Appezzate il pollo in otto parti che metterete in una casseruola con olio extravergine, salvia, rosmarino, aglio, sale e pepe. Per un pollo ruspante aggiungete anche un po’ di vino bianco (i polli in batteria non ne avranno bisogno vista l’inconsistenza della loro carne) e cuocete coperto, a fuoco moderato, mescolando di tanto in tanto, fino a quando sarà tenero. Concludete la cottura, a pentola scoperta, per dorare.

Servite il pollo ben caldo insieme alle barbe, e buon appetito!

Maria Pelletti

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