Universal: non solo caffè

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Non c’è solo il caffè al centro dell’attenzione della prestigiosa azienda torrefattrice abruzzese. Da sempre animata da uno spirito solidaristico fuori dal comune, Natascia Camiscia, Amministratore Unico di Universal Caffè, ha infatti segnato nell’agenda delle sue priorità l’impegno per il sociale promuovendo due iniziative di forte impatto etico – solidali.

La prima interessa la realtà del no profit abruzzese ed in particolare il Centro socio riabilitativo “Laboratorio Incontro” di Montesilvano, in provincia di Pescara. Il Centro, nato nel 1992 con la finalità di favorire il reinserimento di giovani ed adulti diversamente abili attraverso percorsi mirati di integrazione sociale e lavorativa, è stato personalmente scelto da Natascia Camiscia sia perché unico nel suo genere sia perché, in mancanza di un adeguato finanziamento pubblico, si sostiene solo grazie ai prodotti da esso realizzati e venduti.

“La volontà di Universal Caffè – dichiara in proposito l’Amministratore Unico – è stata proprio quella di promuovere la conoscenza e la diffusione dei prodotti di questi giovani che, acquisite le principali tecniche di lavorazione artigianale, sono in grado di realizzare oggetti in legno ma anche icone, stampe, orologi e bomboniere. Per questo abbiamo messo a disposizione gli spazi del punto Espresso Passion di Sulmona (Aquila), un vero e proprio coffee shop nato nell’ambito del progetto franchising di Universal Caffè ed inaugurato lo scorso sabato 6 settembre”.

Al suo interno è possibile ammirare una suggestiva tela creata dai ragazzi, che propone il tema della “universalità” del caffè, con tanti chicchi in rilievo che si sprigionano da un globo colorato sulla scia di un pentagramma. Ma non solo: nel coffee shop è anche presente un apposito angolo espositivo che funge da vetrina degli oggetti confezionati dai ragazzi, che possono essere acquistati direttamente lì.

Ma l’impegno di Universal Caffè non si ferma qui ed anzi si ampia con un progetto equosolidale legato al circuito internazionale del Fair Trade a sostegno delle popolazioni che vivono nelle aree più svantaggiate del mondo. Nel 2007, infatti, l’azienda ha dato inizio ad una fitta collaborazione commerciale con una cooperativa etiope coltivatrice di caffè, originaria della regione del Sidamo. Le miscele a marchio Fair Trade acquistate da Universal Caffè provengono proprio dalle piantagioni in cui opera questa comunità, cui vengono garantite l’equità del trattamento economico, il rispetto dei diritti e la salubrità delle condizioni di lavoro.

Una volta avviati i rapporti commerciali, l’azienda ha deciso di andare a visitare personalmente la cooperativa, al fine di verificare i progressi effettivamente raggiunti dalla popolazione locale. “Recarci in Etiopia – commenta Natascia Camiscia – è stata un’esperienza formidabile: abbiamo infatti contribuito attivamente al miglioramento, timido ma certo, delle condizioni di vita della comunità, senza per giunta sacrificare la qualità delle miscele acquistate”.

Tant’è che l’azienda, postasi evidentemente oltre una logica di mero profitto, ha potuto non solo appurare gli apprezzabili risultati raggiunti dalla comunità del Sidamo, ma anche constatare il successo dei prodotti Fair Trade in termini di vendite, specie nei mercati esteri.

Tutto questo ha incitato l’azienda a proseguire lungo questa direzione: il prossimo obiettivo, infatti, prevede l’introduzione sul mercato europeo di una nuova linea di prodotti a marchio Fair Trade “monorigine”, composti cioè da una sola provenienza di caffè. “L’effetto di tale iniziativa – conclude l’Amministratore – sarà duplice: potenziare ulteriormente il sostegno in favore delle popolazioni etiopi, senza dimenticare le richieste del consumatore più esigente, cui verrà offerto un nuovo ed allettante prodotto”.

L'AcquaBuona

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