

Con questo articolo inizia il mio tentativo di descrivere in modo personale alcune aziende ed i loro “maestri” che, oltre a produrre vino di altissimo valore, si caratterizzano per doti umane e per una sensibilità veramente speciali. La comune appartenenza al Circolo Eno-G-Astronomico TIRSO è il mezzo che mi ha permesso di instaurare o rinsaldare con loro profondi rapporti, basati sulla voglia di sdrammatizzare, di divertirsi, di approfondire aspetti culturali che spazino dal vino ad altri interessi, anche di tipo scientifico. Non si può infatti essere sempre vincolati alle fredde regole del commercio e dell’economia. A volte bisogna lasciarsi andare ed affrontare la nostra esistenza con tanta voglia di conoscere e far conoscere. Questo è il vero spirito del Circolo.
Non aspettatevi quindi da me un’accurata descrizione dei vini, ma piuttosto il racconto delle persone e di come i loro prodotti non siano solo “buoni” nel senso classico del termine, ma rappresentino una parte essenziale delle caratteristiche umane dei loro “maestri”. Preferirò quindi soffermarmi sull’atmosfera che si vive andandoli a trovare e sulle sensazioni che si potranno ricevere e che si andranno inevitabilmente a sommare al valore intrinseco del vino. Vi siete mai chiesti perché un vino è sempre più buono bevuto in cantina, chiacchierando con chi lo ha fatto, che non poi a casa? la ragione è che la simpatia, la comunicatività del produttore, sono caratteristiche essenziali dell’emozione che un vino sa darvi, del tutto personali, ma fondamentali per apprezzarlo compiutamente. Nessuna guida potrà mai valutarlo con punteggi, ma chi lo berrà lo capirà senz’altro.
Inizierò con la Cascina Ballarin, situata proprio a pochi metri dalla strada che sale all’Annunziata ed a La Morra nel cuore del territorio del Barolo. E’ ancora ai piedi di quella che è una delle colline più mitiche per gli appassionati dei grandi vini piemontesi. I suoi vigneti si arrampicano lentamente e poi più rapidamente verso la splendida cittadina piemontese. L’azienda (anche Agriturismo) è mandata avanti da tutta la famiglia, soprattutto dai due fratelli Viberti e dai genitori. I due fratelli hanno un carattere abbastanza diverso ed i contatti li avrete soprattutto con Giorgio, il “public relation man”, quello che vi aprirà le porte ed il cuore della cantina. Ed è su di lui che mi soffermerò, sia perché lo conosco meglio sia perché è il vice presidente del Circolo ( … noblesse oblige. Il presidente Ernesto “Rizzi” Dellapiana ha già avuto da non molto l’attenzione di queste pagine e quindi mi perdonerà se lo lascio per il momento “a riposo”).
Tuttavia so benissimo che il fratello ha un ruolo decisivo in vigna e cantina e Giorgio non smette mai di ammetterlo. Egli vi accoglierà con un sorriso contagioso, leggermente celato da una timidezza di fondo. La moglie Rosanna passerà di tanto in tanto scendendo dalle camere dell’agriturismo e capirete subito la sua vivacità e simpatia. Giorgio è persona di una sensibilità rarissima, che cerca in qualche modo di nascondere, ma che non può non esplodere chiacchierando un po’ con lui. Sentirete il suo amore per la vigna, per le tradizioni antiche, per chi, come i genitori, ha avuto la fortuna di viverle in prima persona. Lui se ne sente un po’ escluso, ne ha un’ammirazione sconfinata, e cerca di agire in continuo equilibrio tra antico e moderno. Vi spiegherà con calma la posizione dei suoi vigneti, dei metodi di produzione, ve li farà degustare con calma, con tranquillità. La stessa tranquillità e serenità che ne contraddistingue tutto il carattere.
Magari vi farà sedere insieme ad un paio di turisti stranieri, che pernottano nelle sue quattro camere o che sono solo di passaggio. Vi chiederà ovviamente il permesso e riuscirà a coinvolgervi nel discorso, a farvi fare amicizia. Ed intanto lui vi guarderà con un largo sorriso, basato sul sincero compiacimento di vedere scattare una relazione umana sincera e disinteressata. L’amicizia, l’onestà e la speranza che certi valori non si siano ancora persi del tutto, saranno i risvolti di Giorgio che più vi resteranno impressi.
Qualche fetta di formaggio, un po’ di salame, dei grissini ed intanto lui vi avvicina con umiltà ed affetto ai suoi gioielli. Si inizia con un taglio di chardonnay, favorita ed un pizzico di pinot nero. Un bianco davvero sorprendente, sia da giovane, ma soprattutto dopo alcuni anni. Sfido molti a non scambiarlo per un grande “signore” di Borgogna. Ve lo farà apprezzare spiegandovi dove lo produce, i pregi della posizione delle vigne, ma sempre con estrema semplicità e chiarezza. Un paio di ottimi dolcetti, alcuni tagli di langa freschi e beverini, due grandi barbere, eleganti e mai troppo concentrate, un nebbiolo severo, tipico ed accattivante, e poi i suoi tre “figli” preferiti: i Barolo. Il più semplice, ma sempre ottimamente strutturato, Tre Ciabot, che lui considera un po’ come un personaggio esperto, che non ha bisogno di aiuto. il Bussia da quella splendida collina di Monforte ed il Bricco Rocca da una delle migliori posizioni dell’Annunziata. Per loro vorrà entrare nei dettagli, farvi capire i risvolti più segreti, timoroso che non siano in grado da soli ad esprimere quanto valgono. Un gesto di affetto per due vini che invece parlano benissimo da soli, e come! Vi parlerà di marne, di roccia, di terreno, ma col cuore e non solo con le labbra. Ed il vino già di per sé ottimo, acquisterà un valore aggiunto, che entrerà nella sfera emotiva attraverso sensazioni non descrivibili tecnicamente.
Ve ne andrete, sia che abbiate comprato sia che non lo abbiate fatto, stringendo la mano a qualcuno che vi ha lasciato un segno indimenticabile. Tornerete sicuramente a trovarlo, non solo per i vini, ma per chiacchierare e scoprire i suoi lati più segreti, la sua fantasia, la sua immaginazione, la sua umiltà culturale, la sua capacità di esprimere con poche parole un mondo, una situazione, una gioia o una sofferenza. Provare per credere …
Cascina Ballarin
Frazione Annunziata 115, La Morra (CN)
Tel. 017350365
cascina@cascina.ballarin.it
www.cascinaballarin.com
Ciao Vincenzo,
complmenti per il bel report, ho conosciuto i f.lli Viberti qualche ano fà e devo confermare che sono grandi persone, come grandi sono i loro vini.
Ti segnalo un’altro grande di Serralunga d’Alba : Guido Porro il cui barolo, a mio avviso è al top della denominazione,specialmente i cru Lazzairasco e S. Caterina, ma al di sopra di tutto brave persone e gran lavoratori onesti.
Buon anno
Roberto Gatti