Alto Adige Pinot Nero Riserva Passion 2006 – Cantina Produttori San Paolo

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Sottozona/cru: vigneti Unterhausen, Gfill in località San Paolo – comune di Appiano sulla Strada del Vino ( BZ)

Data assaggio: dicembre 2008

Il commento:

Si aggrappa ad una silhouette magnificamente disadorna, dalla ossatura minerale, e ad un colore d’ordinanza, orgoglioso delle sue trasparenze, questo nuovo rosso altoatesino, per onorare da par suo le virtù di un vino-vitigno temibile e meraviglioso. La scansione dei profumi, qui, la centellina il tempo. Non smette di rendersi intrigante, sa il fatto suo, promuove attesa: perché la mutevolezza degli accenti è prodiga di sottintesi, di sfumature, che abilmente si compongono all’aria in un quadro armonioso, senza smaccature né ridondanze. Sono legno di rosa e cuoio, pirite e china, lampone e sottobosco a tratteggiarne il profilo elegante, sottilmente malinconico, capace di mantenersi a debita distanza dai rassicuranti lidi dell’accademia o della trasposizione varietale fine a sé stessa.

In una bocca di piena corrispondenza invece troverai l’abbraccio garbato, dedicato e accorto di un vino carezzevole e nobilmente charnu nella trama tannica. Non un graffio, non una amaritudine. La freschezza è dichiarata, la pulizia dell’impianto rara. Poi, quel finale tutto in sfumare, che lascia solo immaginare, senza l’ostinazione di certe presenze tanto urlate quanto monodimensionali…

Qui una compiutezza che non lascia indifferenti, qui un savoir faire che fa drizzare le orecchie e rilancia con dignità l’ennesima sfida al cielo, ossia all’anima più autentica del pinot nero. Qui un esordio autorevole, con tutte le carte in regola per attaccare ad un presente fulgido un bel pezzo di futuro.

La chiosa:

Devo dire di essere rimasto favorevolmente colpito dalla determinazione con cui si va muovendo la Produttori San Paolo per dimostrare come anche nei grandi numeri, quali quelli propri di una cantina sociale altoatesina, possano dimorare l’eccellenza ed il buon bere. I numeri non mancano davvero (215 soci, 175 ettari, una produzione diversificata in una quantià di etichette non proprio risibile) e non manca neanche la storia a conforto (1907). Però, a ben vedere, qui sono gli approcci a contemplare una “sensibilità” di matrice artigianale, sono le attenzioni verso i conferitori a mantenersi insistite e certosine. Eppoi c’è un parco vigneti ricco di individualità, dove è assai intuitivo attendersi -da certe esposizioni, da certi suoli, da certi vitigni- i dovuti assolo. Ebbene, nel solco di una strada che punta dritta al futuro, si inserisce questa nuova linea di vini chiamata Passion, elaborata nel rispetto di due direttive fondamentali: selezione delle microzone migliori e dei vigneti più vecchi. Per cui, se l’emblemativa linea Exclusiv prende a riferimento vini-vitigno provenienti da singoli appezzamenti o da singoli masi ( una citazione di merito vada al Pinot Bianco Ploetzner, al Sauvignon Gfillhof, al Pinot Grigio Egg Leiten), la linea Passion potrà contemplare una mescolanza di uve provenienti da zone diverse, con l’intento però di esaltare al massimo livello qualitativo l’espressività del territorio (San Paolo).

Il vino che vi racconto oggi uscirà sul mercato solo quest’anno (così come l’ottimo Lagrein Riserva Passion 2006) e fa parte della prospettiva nuova, una prospettiva risolutamente più ambiziosa, legittimamente più ambiziosa. Eppure la sensibilità e la competenza dell’enologo Wolfgang Tratter, da un paio d’anni alla guida tecnica della cantina, la giovanile intraprendenza del direttore Alessandro Righi, la figura bonaria e consapevole del presidente Leopold Kager (proprietario del maso Gfillhof) sembrano davvero in grado di poter spingere la Produttori San Paolo verso traguardi non più soltanto rassicuranti (affidabilità e piacevolezza d’altronde sono obiettivi già pienamente raggiunti), bensì verso traguardi in cui siano le armi pacifiche dell’equilibrio, del chiaroscuro, della “ricca essenzialità”, della finezza, a rendere più individua la personalità dei loro vini. Dalle prime avvisaglie, l’approdo non appare poi così lontano.

Foto: da sinistra a destra: Wolfgang Tratter, Alessandro Righi, Leopold Kager, immortalati nello spettacolare vigneto Ploetzner (700 metri slm), piantato a pinot bianco.

FERNANDO PARDINI

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