Champagne per tutti!

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Ci sono persone che lo esclamano in compagnia di parenti e amici, versando fiumi di nettare in calici mai pieni, per festeggiare un evento o fare un po’ di baldoria. Ci sono poi due giovani imprenditori che ne fanno una filosofia d’azienda, una missione destinata a diffondere la loro passione sfrenata per lo champagne a tutta l’umanità.

Stefano Vanni e Ido Mariani, due ragazzi con esperienze come sommelier e come produttori di vino, raccontano come è nata la loro idea mentre iniziamo ad aprire alcune bottiglie della loro selezione.

“La nostra dipendenza da Champagne ci ha portato a riflettere sul ruolo in cui normalmente questo è relegato, una bottiglia da stappare per le occasioni importanti o nei momenti più romantici. Ma perché non berlo tutti i giorni o come un qualsiasi altro vino? Il costo è ovviamente la prima causa del consumo ridotto e quì entriamo in campo noi. Per risolvere questo problema abbiamo seguito fedelmente le linee guida poste alla base della nostra azienda: la prima – vero leitmotiv della società – è stata quella di scegliere degli champagne piacevoli ad un prezzo accessibile ai più, affinché bere champagne diventi una consuetudine e non un eccezione, per comprarlo spensieratamente senza guastare il piacere della bevuta ripensando al sacrificio economico fatto. La seconda ha riguardato l’esclusività dell’offerta, ricercando piccoli produttori non importati o quasi in Italia. Tengo a sottolineare che il nostro target è il consumatore finale, raggiunto tramite la vendita diretta saltando i passaggi della normale distribuzione. A tal fine partiremo con una campagna pubblicitaria basata su depliant che verranno inseriti nelle cassette della posta di tutte le famiglie versiliesi. Siamo certi che la nostra offerta possa essere il trampolino di lancio per un consumo trasversale dello champagne e non più elitario.”

Stefano apre una piccola parentesi sulla zona della Champagne: “quello che mi ha colpito, oltre la bellezza dei luoghi, è la semplicità della gente. Dall’azienda più piccola – a carattere prettamente familiare – a quella più grande – dotata di una vera e propria struttura – ci hanno sempre accolto calorosamente instaurando un rapporto che è andato al di là del semplice business. Persone che non hanno esitato un attimo a mollare la loro attività, anche durante le fasi più critiche della vendemmia, per mettersi a nostra disposizione”. Continua Ido: “è’ incredibile il tesoro che si nasconde sotto le case dei produttori dato che spesso l’abitazione dei vignerons e la cantina sono un tutt’uno. Dopo la degustazione ti accompagnano in quello che potrebbe essere definito, a giusta ragione, un vero e proprio caveau, dove solitamente rimani diversi minuti a bocca aperta in contemplazione. Qualche metro sotto terra, in perfette condizioni climatiche, riposano da anni migliaia di bottiglie in attesa di entrare in commercio, questo tradotto in soldi significa qualche milione di euro, senza contare le riserve private di bottiglie storiche…”  “E loro” aggiunge Stefano “se ne vanno a giro con utilitarie a volte scassate e vestiti in modo quasi dimesso, fregandosene altamente delle mode e di tutto quanto è apparenza: sono persone vere come i loro prodotti.”

Dopo uno studio ed una selezione sul campo durati diversi giorni, ovvero degustando quantità industriali di champagne, sono state scelte le prime otto aziende, che fanno circa 30 etichette senza contare i diversi formati. Il catalogo parte con un prodotto di primo prezzo a soli 16,70 euro, segue poi la fascia principale che spazia dai 20 ai 30 euro, per concludere con alcune chicche da intenditori.

Con il supporto dell’ottima cucina della Trattoria La Darsena di Viareggio è partita le degustazione di nove champagne, l’abbinamento ai piatti è inevitabilmente saltato dopo poco allorché la beva e la piacevolezza dei vini ha preso il sopravvento…

Valery Robert Rosé Brut (50% chardonnay, 50% pinot noir): dopo la vendemmia l’Aube risulta praticamente deserta, non si vedono persone lungo le strade e la maggior parte delle case sono chiuse o disabitate. E’ la zona meno conosciuta e meno pregiata della Champagne. Il pinot meunier da loro non cresce ed il pinot nero e lo chardonnay strizzano l’occhio maggiormente ai cugini della Borgogna che della Champagne. Azienda giovane – Alexander avrà circa 35 anni – tende a soddisfare maggiormente il gusto e le mode giovanili con prodotti freschi, morbidi, molto profumati, di facilissima beva adatti soprattutto come aperitivo. Alla degustazione: discreto perlage, profumo intenso e suadente di piccola frutta rossa, lieviti. In bocca ha un buon ingresso, molto piacevole e di buona persistenza, leggermente abboccato, uno champagne facile e di indubbio fascino per le donne. Il produttore riferisce testualmente: “il rosé è praticamente identico al tradizionale, ai giovani piace il colore rosato e io glielo coloro (con l’apporto di vino rosso, n.d.r.) così sono contenti, ma il gusto deve essere quello!” 25,20 €.

Colin Cuvée Blanc de Castille, Brut Blanc de Blancs 1er Cru (100% chardonnay): azienda strutturalmente forte, offre una produzione piuttosto ampia e ricercata ed una attenzione particolare al marketing ed alla comunicazione. In degustazione: buoni i profumi e il perlage mentre in bocca tradisce leggermente la caratteristica mineralità dei blanc de blancs essendo più spostato sulle note morbide piuttosto che quelle dure, comunque sempre gradevole e di una beva tale che non si capisce come una bottiglia possa finire così velocemente. Altro champagne ideale come aperitivo e per le cruditée di mare. 28,00 €.

Henriot Brut Souverain (40% chardonnay, 60% pinot noir): azienda familiare indipendente, fondata a Reims esattamente due secoli or sono, pone un’attenzione “maniacale” su due attività: la cura dello chardonnay, vitigno del cuore e dello spirito della maison, e la fase dell’assemblaggio, necessaria per una produzione vasta e garanzia di indiscussa qualità. Alla degustazione: champagne di buona complessità, i profumi tipici di crosta di pane, lieviti e miele, piuttosto intensi. In bocca ha una notevole cremosità e freschezza, il pinot nero gioca la sua parte donando una bella struttura ed una certa vinosità. Buona la persistenza. Questo champagne rappresenta il prodotto base di Henriot, ottimo biglietto da visita dell’azienda. 31,50 €.

Dèrouillat-Monthelon Cuvée Fleur de Bulle Brut Tradition (30% chardonnay, 15% pinot noir, 55% pinot meunier): è una piccola azienda posta su una collinetta sovrastante Grauves da cui si può godere una vista spettacolare. Utilizzando alte percentuali di pinot meunier ne derivano vini di pronta beva poco adatti all’invecchiamento. In degustazione: perlage stratosferico per finezza ed intensità, osservandolo rimango incantato, sforzandomi di capire come facciano a nascere un’infinità di minuscole bollicine da dei punti microscopici nel bicchiere. Al naso e in bocca non delude, spiccano le caratteristiche fragranze fruttate del pinot meunier accompagnate da una piacevole freschezza, equilibrato e di ottima beva si sposa benissimo con gli spaghetti in bianco alla ricciola. 23,60 €.

Cuperly-Verzy Cuvée Gran Reserve Rosé (50% chardonnay, 40% pinot noir, 10% pinot noir vinificato in rosso): grazie alla nuova location, di fronte al piccolo aeroporto della Champagne, il prossimo anno la produzione toccherà quota 1.100.000 bottiglie, portando di diritto la maison tra i più grandi produttori a livello sia quantitativo che di fatturato. Il Cuperly si basa su chardonnay e pinot noir, mentre la seconda etichetta aziendale, il Lefebvre, contiene una piccola dose di pinot meunier. Tradizionalmente l’azienda affina tutti i propri vini in piccole botti di rovere, ormai in grado di cedere un modesto apporto di legno, per arrotondare il gusto. Alla degustazione: bellissimo colore donato dall’aggiunta del pinot nero vinificato in rosso. L’olfatto evidenzia una marcata nota floreale e di frutta rossa che è un vero piacere al naso. Corrispondente, l’impiego del legno non è assolutamente avvertibile nei sapori ma è più tattile, denota una certa complessità dovuta ai 5 anni sui lieviti, rendendolo particolarmente morbido ed avvolgente nonostante la struttura. Adatto a tutto pasto. 27,00 €.

Driant-Valentin Cuvée Brut 1er cru (60% chardonnay, 40% pinot noir): azienda pluridecorata dalla guida Hachette, ha una politica chiara e vincente basata su champagne che sostano minimo 6 anni sui lieviti. Questo comporta un costo maggiore ma in compenso il valore aggiunto è notevolmente superiore. In degustazione: di colore più carico dei precedenti, esprime una notevole ricchezza di profumi – note burrose, fiori bianchi e gialli, frutta tropicale, nocciole tostate – poi ritrovati anche al palato. La complessità e la struttura generale, unita alla beva perfettamente sostenuta da un’equilibrata acidità, ne fanno a mio avviso il miglior rapporto qualità /prezzo della serata. 27,80 €.

Henriot Cuvée des Enchanteleurs Millesime 1995 (48% chardonnay, 52% pinot noir): vino di punta dell’azienda. Il nome di “enchanteleur” deriva dall’epoca in cui la vinificazione si faceva solo nelle barriques. Il lavoro consisteva, tra gli altri, nell’impilare le botti su panconi di legno – i “chantiers” – al fine di isolarli dal suolo, per tale motivo questi abili operai vennero appellati “enchanteleurs”. Alla degustazione: è subito evidente il salto di livello rispetto ai precedenti, una cuvée di prestigio paragonabile come profumi e profondità a nomi altisonanti del mondo dello champagne (uno per tutti Dom Perignon). Di colore dorato e brillante sfoggia un perlage fine ed abbondante con un tetto di schiuma cremosa. Al naso colpisce la maturità con note di nocciola, pane tostato, burro e caramello, a seguire frutta esotica ed agrumi. Al palato è decisamente complesso evidenziando anche note più speziate e minerali. Bella freschezza e finale decisamente lungo. 88,00 €.

Colin Roger Adnot Année 1985 (100% chardonnay): altro grande champagne di difficile reperibilità, un modello di chardonnay di lungo invecchiamento dai tanto amati sentori ossidativi, un vino quasi da meditazione. Alla degustazione: giallo carico e vivido dal bel perlage. Al naso in evidenza frutta secca, miele, prugna cotta, pane tostato e burro. In bocca dimostra un carattere ed una profondità notevoli, le note ossidative e la sapidità sono marcate ma mai eccessive, ben bilanciate dalla cremosità del corpo. Lunghissimo. Perfetto bevuto da solo, in abbinamento può reggere (quasi) di tutto. 82,00 €.

Valery Robert Cuvée Demi sec Prestige (50% chardonnay, 50% pinot noir): per concludere non poteva mancare uno champagne per i dolci. Il classico abbinamento con le fragole è perfetto in questo caso e comunque va benissimo anche con altre tipologie di dolci alla frutta. Alla degustazione: al naso emergono nitidi profumi floreali e di frutta esotica, poi brioche e leggera frutta secca. In bocca è cremoso, rotondo, con quella punta di dolcezza in più tanto amata dal pubblico femminile. Nonostante ciò la buona acidità mantiene egregiamente la facile beva. 22,40 €.

In definitiva la serie di champagne degustati ha soddisfatto ampiamente le aspettative mantenendo un rapporto qualità/prezzo davvero notevole sia per le basi che per le riserve. Complimenti e auguri!

Per info: info@champagnepertutti.com – Tel. 334 6240890

Leonardo Mazzanti

Leonardo Mazzanti (mazzanti@acquabuona.it): viareggino…”di scoglio”, poiché cresciuto a Livorno. Da quando in giovane età gli fecero assaggiare vini qualitativamente interessanti si è fatto prendere da una insanabile/insaziabile voglia di esplorare quanto più possibile del “bevibile enologico”. Questa grande passione è ovviamente sfociata in un diploma di sommelier e nella guida per diversi anni di un Club Go Wine a Livorno. Riposti nel cassetto i sogni di sportivo professionista, continua nella attività agonistica per bilanciare le forti “pressioni” enogastronomiche.

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