Arturo Stocchetti viene riconfermato alla guida del Consorzio Tutela Vini di Soave

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Arturo Stocchetti viene riconfermato per il secondo mandato alla guida del Consorzio Tutela Vini di Soave. Il Consiglio si è espresso infatti all’unanimità sul nome di Stocchetti, privilegiando una linea d’azione basata sulla continuità. Alla vice presidenza sono stati nominati Graziano Aldegheri, presidente di Cantina di Colognola ai Colli e Attilio Carlesso, presidente di Cantina di Soave. Rinnovato per un terzo invece il consiglio di amministrazione che tra i quindici consiglieri registra cinque nuovi ingressi: Giuseppe Rizzardi, Angelo Tebaldi, Antonio Fattori, Valentina Tessari e Alessandro Filippi.

Alta la rappresentatività del Consorzio che arriva a coprire l’80% della denominazione. La zona di produzione del Soave – quasi 7000 ettari di vigneto sulle colline ad Est di Verona, 60 milioni di bottiglie prodotte ogni anno per una filiera produttiva che vale oltre 150 milioni di euro – si conferma al primo posto in Italia per quanto riguarda la produzione di vini bianchi fermi a denominazione, raggiungendo da sola il 5% della produzione di tutti i vini doc e docg italiani.

A quarant’anni dall’ottenimento della denominazione, a fronte degli importanti progressi raggiunti, molti rimangono gli obiettivi ancora da conquistare e la riconferma di Arturo Stocchetti alla presidenza sottolinea come le politiche di tutela e di valorizzazione poste in atto nell’ultimo triennio debbano essere portate avanti nel mandato successivo. «Il Soave di oggi – ha sottolineato il presidente – gode di risultati che sono frutto di oltre dieci anni di lavoro, basato prima sulla ricerca e sulla ridefinizione delle regole di produzione e poi sull’analisi, la programmazione e la gestione complessiva della denominazione. E’ evidente inoltre che è stata migliorata la qualità del prodotto. La grande sfida che abbiamo oggi di fronte riguarda però l’OCM Vino, una riforma ampia e complessa che, dal piano dei controlli al rinnovamento delle regole produttive, toccherà in maniera importante l’intera operatività del consorzio. L’attuale congiuntura mondiale è piuttosto complessa, tuttavia sono convinto che grazie ad un lavoro di squadra sinergico saremo in grado di operare al meglio per quanto riguarda  la tracciabilità, la trasparenza e le sicurezza  per il consumatore finale».

L'AcquaBuona

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