I Drink Pink 2009, il rosato principe d’estate

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L’estate romana annovera ormai tra i suoi eventi più caratteristici questa serata, che il Gambero Rosso organizza con inossidabile perizia e consolidato successo sulla terrazza della Città del Gusto. L’appuntamento quest’anno si è spostato al 22 luglio, bissando come la scorsa edizione, sia la “festa” napoletana, sia la formula del “giudizio popolare” (con votazione anche on-line) del rosato preferito dal pubblico, intervenuto copiosamente anche stavolta.

L’atmosfera è quella consueta, allegria, buona musica, sfiziosità gastronomiche, l’imbrunire romano, l’organizzazione GRH (ossia Gambero Rosso Holding) e soprattutto tanto buon vino. Ho constatato con un certo dispiacere l’assenza anche quest’anno di etichette meritevoli come le bollicine di Bellavista e Feudi San Gregorio, o i Cerasuoli di Valentini e Torre dei Beati, tutti protagonisti in passate edizioni. Ma ad onor del vero ho potuto apprezzare anche il ritorno del Rosa del Golfo, nonché l’ingresso di nuove (almeno per il mio palato) e piacevolissime espressioni del mondo rosato, esperienza vinicola tanto particolare, quanto intrigante.

Si dice che il rosato sia un vino particolarmente femminile, sia nella sua veste, sia nel suo pubblico più affezionato, ma in realtà questo è un vino universale che viene ottenuto con attente vinificazioni in bianco di uve rosse. Un procedimento in grado realizzare vini di grande fragranza e soprattutto, in virtù delle diverse interpretazioni che si possono applicare nel metodo, in grado di esprimere caratteri fortemente diversi. Un procedimento strenuamente difeso dai produttori italiani e francesi, che solo poco più di un mese fa hanno visto l’Unione Europea recedere dall’intento di autorizzare le miscele di vini da tavola bianchi e rossi per produrre il vino rosato. Una vittoria per tutti noi e per il vino stesso.

Nelle valutazioni delle migliori etichette proposte quest’anno in degustazione nella capitale (diverse da quelle in degustazione a Napoli), non vorrei apparire ripetitivo rispetto ai giudizi espressi in passato, ma è doveroso riconoscere la bontà e la consistenza di grandi etichette che non deludono mai, come il sempre incisivo Five Roses 65° Anniversario di Leone de Castris o il soffice perlage del Franciacorta Rosé di Ferghettina. Tra i Cerasuoli emozionano sempre il Piè delle Vigne, must di Luigi Cataldi Madonna sempre potente e dinamico, e l’elegante Villa Gemma del compianto Gianni Masciarelli, proposto in prima persona dalla signora Marina Cvetic; due presenze davvero ammirevoli se pensiamo alle drammatiche vicissitudini che hanno segnato questi protagonisti in un’annata davvero difficilissima. Non di meno confermano qualità e piacevolezza anche il Rosé Brut di Carpenè Malvolti ed il Lagrain Kretzer della Cantina Muri Gries.

Questa edizione “Romana” ha visto però l’affermazione “popolare” del Cirò rosato Puntalice di Senatore Vini, sicuramente un premio alla qualità ed alla beva di un vino che sposa al meglio il gusto degli appassionati. Parliamo di un vino fermo, inversione di tendenza rispetto lo scorso anno che vide l’affermazione proprio del Rosé Brut di Carpenè, ed espressione docile di vitigno simbolo di una regione, in grado di offrire vini rossi di grande struttura e potenza. Questa caratteristica l’ho incontrata anche in un’altra etichetta, che mi ha altrettanto impressionato per la riuscita pulita e delicata, a fronte di un uvaggio nobile e scontroso come il nebbiolo, il Rosero di Giacomo Vico.  A colpirmi è stata anche la proposta di Bertani, il Due Uve Rosé che coniuga a sua volta il carattere del Merlot alla Molinara già affidabile spalla dei rossi veneti. Tra i Cerasuoli in degustazione, è stato l’Hedòs della Cantina Tollo a strapparmi lo “schiocco papillare” più gustoso, mentre tra le bollicine ho incontrato piacevoli sensazioni sia nel metodo classico dei F.lli Giorgi con l’Oltrepò Pavese Pinot Nero Gianfranco Giorgi Rosé, sia con il gradevole charmat Modolet Brut Rosé della Tenuta di Angoris.

Come si può intuire dalle distinzioni che ho fatto, trovo più indicato suddividere i vini rosati almeno in tre categorie, ancor più laddove si debba votare per decidere quale vino sia il più buono. Non potrei infatti preferire un Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo ad uno spumante brioso; ma altresì non metterei in competizione rosati così particolari con altri più classici.

In quest’ottica, riporto a seguire le schede di degustazione delle etichette che più mi hanno sorpreso in questa bella manifestazione, confidando che in futuro se ne potranno incontrare sempre più.

ROSATI CLASSICI

Senatore Vini – Cirò rosato Puntalice 2008
Il gaglioppo, vitigno principe della Calabria, regala a questa storica azienda la materia prima per realizzare, secondo l’antico disegno dei fondatori della cantina di Corfu Vecchiu, il cosiddetto “fiorfiore del vino”. Con quest’accezione si intendeva proprio il fiore del primo mosto, quello appena pigiato e ancora privo di macerazione, che oggi, con il progetto Puntalice nato qualche anno fa, ha trovato un equilibrio ed una finezza che gli hanno regalato riconoscimenti anche in campo internazionale. Il vino è profumato ed il bouquet floreale avvolge subito il naso con una intensità ed una profondità eccellenti; in bocca è gustoso, si avvertono note fruttate fresche e delicate che danno corpo ad un fondo ancora floreale. Soffice e persistente, viene preferito dal pubblico del GR.

Giacomo Vico – Rosero 2008
Come anticipato, questo vino è ottenuto da uve nebbiolo in purezza, che vengono lasciate macerare per due giorni sulle bucce, effettuando la fermentazione alcolica in acciaio ed un affinamento, sempre in acciaio, per tre mesi su feccia nobile. L’azienda si trova in pieno Roero, a Canale d’Alba, dove storicamente ha sempre prodotto i vini tipici della zona ottenendo sempre risultati di qualità e piacevolezza riconosciute. Questo rosato è un progetto recente che si presenta con un carattere preciso, si percepisce l’austerità del vitigno, ma il controllo della vinificazione è perfetto e regala una freschezza ed una delicatezza davvero ammiccanti. Profumi delicati di frutta a bacca rossa e fragranze toniche e vellutate che accarezzano il palato. Amo profondamente il nebbiolo e questa espressione ottimamente riuscita è tutta da annusare e gustare.

Bertani – Due Uve Rosé
L’assemblaggio di uve che sappiano rendersi complementari nelle qualità organolettiche, in grado di integrarsi ed esaltarsi e che rappresentino al meglio un territorio, non può che dare vita ad un vino “buono”. Questo Rosé è frutto della sapiente mano di un produttore serio e competente come Bertani che vinifica separatamente e con procedure diverse Merlot e Molinara. Il processo si avvia per il Merlot con la macerazione prefermentativa di tre giorni a circa 5°C cui segue la fermentazione del mosto, senza bucce, per circa 10 giorni (a 12-14° C); la molinara invece fermenta direttamente con le bucce per circa 10 giorni a 10° C. In seguito i due vini vengono uniti e fatti maturare in serbatoi di acciaio per circa tre mesi sui lieviti di fermentazione. Il vino appare vivo nel colore e negli aromi, profumi intensi con note floreali ben distinguibili cui si avvicendano fragranze fruttate di ciliegia e melograno. Al palato è incisivo, profondo e complesso, un vino con uno stile preciso che lascia in bocca una lunga e gradevole scia.

SPUMANTI

F.lli Giorgi – O.P. Pinot Nero Gianfranco Giorgi Rosé
L’Oltrepò Pavese mi richiama alla mente il libro di Andrea Zanfi in cui si descrive un’immensa distesa verde, dove le vigne di Pinot nero si estendono a perdita d’occhio, una regione in cui la spumantizzazione di quest’uva è una tradizione. Da più di cento anni, in quest’azienda, si perfeziona ogni dettaglio del ciclo produttivo e si producono vini di alta qualità, fra cui alcune bollicine davvero appaganti. Questo metodo classico (l’azienda produce anche ottimi charmat) è un Pas Dosé molto interessante, la grana del perlage è sottile e la spuma persistente lo rende cremoso al palato. Profumi ampi e penetranti solleticano il naso con garbo, albicocca e crosta di pane fra i descrittori; in bocca è fresco, oltre alle bollicine c’è un corpo sostenuto da un nerbo acido apprezzabile, finale lungo, sapido e minerale che ci accompagna anche dopo la deglutizione. La rigorosa selezione delle uve, la preziosa scelta dei fermenti e lunga e attenta lavorazione, danno vita ad uno spumante davvero delizioso.

Tenuta di Angoris – Modolet Brut Rosé
Da oltre tre secoli la famiglia Locatelli gestisce con passione i poderi della Tenuta Angoris, che cingono il Cormons, ricavando da vigne storiche il meglio della produzione vinicola friulana.
Questo charmat nasce sulle colline di Rocca Bernarda dalle migliori vigne di Pinot nero, Pinot bianco e Chardonnay che vengono assemblate in un connubio davvero ben riuscito. La pressatura è soffice e la regolazione dei lieviti è dosata con giustezza per ottenere una morbidezza ed una fluidità di beva davvero godibili. Perlage finissimo che sale formando una spuma cremosa, freschezza e vivacità per un prodotto dalla lettura agevole e dinamica; uno spumante che bada al sodo, con fragranze nitide e gradevoli, particolarmente adatto come aperitivo o per accompagnare antipasti leggeri.

CERASUOLI

Cantina Tollo – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Hedòs 2008
I numeri della Cantina Tollo sono impressionanti, conta un gran numero di soci conferitori e vinifica uve provenienti da 3.500 ettari di vigne per una produzione di oltre 12 milioni di bottiglie. L’encomio che va riconosciuto a questa cantina è l’elevato standard qualitativo dei suoi vini, e questo cerasuolo ne è davvero un efficace portabandiera: macerazione a freddo per 24 ore, pressatura soffice e fermentazione a temperatura controllata in serbatoi di acciaio, dove sviluppa anche una parziale malolattica; il successivo affinamento si protrae per un periodo di 4/6 mesi. Ne deriva un vino dal colore carico che sfiora quasi il rubino, ma che non tradisce la cromia genitrice della nomenclatura; al naso è prevalentemente fruttato, con note piuttosto mature di ciliegia e frutti di bosco, con aromi floreali e note speziate ad “allungare” un gradevole impianto olfattivo. In bocca è gustoso e pieno, avvolge morbidamente il palato con fragranze fruttate che con la deglutizione lasciano il posto ad un lungo ritorno di liquirizia e vaniglia. Conoscevo questo vino e speravo che fosse proprio così.

Di seguito la lista completa dei vini in degustazione:

ABRUZZO
BARBA – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Colle Morino
CANTINA TOLLO – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Hedòs
CASTORANI – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Costa delle Plaie
FATTORIA LA VALENTINA – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Effe
LUIGI CATALDI MADONNA – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo
Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Piè delle Vigne
MASCIARELLI: Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo Villa Gemma, Masciarelli Rosé
TALAMONTI – Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo

BASILICATA
CANTINE DEL NOTAIO – Il Rogito
TAVERNA – Rosé

CALABRIA
CANTINA ENOTRIA – Cirò Rosato
SENATORE VINI – Cirò Rosato Puntalice

CAMPANIA
DE ANGELIS GIOCCHINO – Lacrima Rosata
MARISA CUOMO – Costa d’Amalfi Rosato

FRIULI VENEZIA GIULIA
TENUTA DI ANGORIS – Modolet Brut Rosé

LIGURIA
CANTINE LUNAE BOSONI – Mea Rosa

LOMBARDIA
FERGHETTINA – Franciacorta Rosé
F.LLI GIORGI – O.P. Pinot Nero Gianfranco Giorgi Rosé
OP Pinot Nero Extra Dry
PROVENZA – Garda Classico Chiaretto Roseri

MARCHE
VELENOSI – The Rose Brut Rosé

PIEMONTE
GIACOMO VICO – Rosero

PUGLIA
ALBERTO LONGO – Donnadele
BOTROMAGNO – Silvium Murgia Rosato
Rosé di Lulù Murgia Rosato
CALOSM – Salmace Salento Rosato
LEONE DE CASTRIS – Five Roses 65° Anniversario
MOTTURA – Salice Salentino Villa Mottura, Negroamaro Rosé
PAOLO LEO – Fuxia Rosato
ROSA DEL GOLFO – Rosa del Golfo Rosato

SARDEGNA
SELLA & MOSCA – Alghero Rosato Oleandro
Rosé di Alghero

SICILIA
DUCA DI SALAPARUTA – Corvo Rosa

TOSCANA
COLLEMASSARI – Grottolo Rosato Toscano
MONTE BERNARDI – Monte Bernardi Rosé
TENUTA DI POMINE – P. Rosato

TRENTINO ALTO ADIGE
CANTINE VINI MERANO – Mitterberg Rosato Rosalie
CAVIT – Valdadige Schiava Gentile
MURI-GRIES – A.A. Lagrein Kretzer

UMBRIA
FALESCO – Vitiano Rosato

VENETO
ASTORIA VINI – Rosé Astoria Lounge
CARPENE’ MALVOLTI – L’Arte Spumantistica Rosé Brut
CAV. G.B. BERTANI – Due Uve Rosé

Riccardo Brandi

Riccardo Brandi (brandi@acquabuona.it), romano, laureato in Scienze della Comunicazione, affronta con rigore un lavoro votato ai calcoli ed alla tecnologia avanzata nel mondo della comunicazione. Valvola di sfogo a tanta austerità sono le emozioni che trae dalla passione per il vino di qualità e da ogni aspetto del mondo enogastronomico. Ha frequentato corsi di degustazione (AIS), di abbinamento (vino/cibo), di approfondimento (sigari e distillati) e gastronomia (Gambero Rosso). Enoturista e gourmet a tutto campo, oggi ha un credo profondo: degustare, scrivere e condividere esperienze sensoriali.

1 COMMENT

  1. Dopo essersi portata a casa ben 2 Gran Medaglie d’Oro nell’aprile di quest’anno, Cantina Tollo dimostra e conferma la sua superiorità qualitativa del vino DOC sia a livello nazionale che sul mercato Abruzzese. Un vino ricco di sapori mistici e retrogusti interessanti. Lo consiglio. Saluti.

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