Bianchi IGP di Languedoc-Roussillon. Il Nuovo Mondo francese

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MILANO – Anche la Francia ha il suo Nuovo Mondo enologico. Ma, si chiederanno in molti, come è possibile, con tutta quella tradizione? Con i prezzi sullo scaffale che raggiungono i vini francesi? Forse si tratta di un gioco di parole, ma così sono stati presentati i vini di 33 domaines di Languedoc e Roussillon. A Milano, lo scorso 14 settembre, presso la Maison de la Region Languedoc-Roussillon, è stata allestita una degustazione di vini del Sud della Francia. Interessante e anticonvenzionale, perché calibrata su una tipologia di vini molto ben precisa. Solo vini bianchi, nessuna AOC (corrispondenti alle nostre denominazioni controllate), e quindi largo ai Vin de Pays, scelti tra quelli ancora non distribuiti in Italia. Vini dal prezzo molto appetitoso, a volte sorprendente, in cerca di visibilità in un mercato che per la particolare congiuntura economica si lascia affascinare sempre meno dall’altisonanza dei nomi, e punta alla concretezza.

Un po’ di riferimenti e qualche numero, per dare brevemente l’idea dei valori in campo. La regione Languedoc-Roussillon, per avere un termine geografico, copre tutta la parte sud-ovest della Francia, parte dal Rodano e dalla Camargue e raggiunge i Pirenei; è la più grande regione viticola del mondo (270.000 ettari vitati), e produce da sola il 34% della produzione totale francese. Grandi numeri, che si innestano su una solida base di denominazioni di prestigio (Banyuls, Maury, Languedoc, Corbières, Blanquette de Limoux, Côtes du Rhone, Costières de Nimes…) e che vengono integrati da numerosissimi Vins de Pays, più immediati e giovani, e dai prezzi altamente competitivi.

Abbiamo usato il termine “nuovo mondo”: ci sono varie ragioni che richiamano a questa dizione; nonostante la tradizione ben ferma delle denominazioni maggiori, nelle bottiglie in degustazione un elemento, anche solo estetico, come le etichette, dava già alcuni indizi: seppure a livello generale (non si può infatti generalizzare), le etichette curiosamente si presentavano fuori dallo stile classico che distingue la maggioranza delle etichette francesi. La tendenza grafica è invece quella verso la modernità, con caratteri, impostazioni grafiche che puntano a rimarcare l’aspetto “giovane” di quei vini. E l’impressione estetica è stata confermata anche nelle degustazioni. Alcuni vini presentavano eccessi di impronta legnosa non supportata dalla struttura o qualche scompostezza giovanile, ma in generale si notava un buon livello qualitativo. Se poi si aggiunge che si trattava di vini nella maggior parte dei casi dal prezzo che (per intendersi), oscillava dai 2,20 euro ai 9 euro in cantina…

Abbiamo detto delle etichette non “classiche”, e merita un accenno anche un altro aspetto, quello delle tappature; molti campioni si presentavano con un comodo (ed economico) tappo a vite. Come ha confermato Anny Morandy, responsabile della comunicazione per la Fédération des Vins de Pays du Languedoc Roussillon, il tappo a vite per i vini da consumare giovani si sta rivelando un fattore determinante per l’export in molti mercati, specie quello americano: il tappo in sughero viene considerato scomodo, e il tappo in silicone è addirittura detestato, per la sua difficoltà di estrazione.

Ecco alcune note di degustazione; per ogni vino viene espresso il prezzo dichiarato alla cantina.

Cave Richemer
Terre et mer sec 2008
(IGP Cotes de Thau)
Da 100% vitigno Terret, si presenta paglierino tenue e cristallino, con un naso esplosivo (forse troppo?) di frutti tropicali a polpa gialla. Bocca pimpante di acidità, forse non compostissima, ma in ogni caso interessante. A 4,80 euro presso il produttore.

Domaine des 1000 Roses
Carignan Blanc 2008
(IGP Cotes de Libron)
Da uve Carignan bianco con viti di 80 anni di età, si presenta come un vino di maggiori aspirazioni. Paglierino pieno, naso agrumato di buona complessità (e forse qualche slancio irrequieto, contadino). In bocca ha un bell’impatto tra acidità, sapidità. Emergono poi note terziarie dovute al rovere (il 30% del vino fa un passaggio in legno), molto ben integrato. A 11 euro.

Domaine Preignes le Neuf
Chardonnay Prestige 2008
(IGP Coteaux de Libron), 13% alc.
Color giallo paglierino pieno, naso potente, a metà tra sentori minerali e sentori derivati dal rovere. In bocca è fresco e caratteriale, ricorda sentori di riso. Ha una buona consistenza con una nota salina che emerge con forza e rende interessante il lungo finale. A 4,5 euro.

Domaine la Colombette
Chardonnay demi-Muid 2007
(IGP Cotes du Libron). Chardonnnay 100%
Giallo dorato con riflessi verdolini, naso classico da chardonnay che punta a stupire: frutti tropicali e vaniglia in grande abbondanza. La bocca però non regge le premesse, e le sensazioni si asciugano rapidamente. Rimane viva purtroppo solo la nota legnosa. A 13 euro.

Domaine de Montarels
Sauvignon 2008
(IGP Cotes de Thongue)
Paglierino consistente, ha un naso di buona finezza, che dopo l’impatto forte e chiaro della frutta lascia venire alla luce note citrine, minerali e anche spunti floreali. Bocca molto piacevole, cristallina e positivamente semplice. Una bella sapidità domina il finale. In bottiglie con il tappo a vite, per il prezzo in cantina di 2,35 euro.

Domaine Bonian
Muscat sec 2008
(IGP Cotes de Thongue)
Da muscat petit grains affinato in solo acciaio, si presenta paglierino tenue assai brillante. Un monovarietale che dichiara – anzi urla -, appena il bicchiere accenna ad avvicinarsi al naso, il suo vitigno; moscato che più moscato non si può. In bocca però non riesce a supportare la potenza olfattiva. Resta secco, molto secco e monocorde, in quanto l’impronta aromatica continua a dominare su tutto, mentre il corpo resta debole. Una spremuta di uve moscato. A 5,35 euro.

Domaine Montrose
Les Lézards blanc 2008
(IGP Cotes de Thongue), 12,5 % alc.
Da Chardonnay (50%), Sauvignon (30%), Roussanne (20%) affinato in acciaio, si presenta paglierino tenue con riflessi verdognoli. Al naso appare con discrezione la nota floreale, ed è dotato di un’ottima bevibilità grazie alla nota acida, ben bilanciata dalla grassezza. Olivier Coste, il produttore, ci spiega che la grassezza è dovuta proprio alla roussanne, che integra così la potenza e l’aromaticità degli altri due vitigni. A noi però questo vino colpisce per la nota salina, vivissima. Pimpante e ben “abbinabile” ai cibi, questo vino è salato in bocca, ma non nel prezzo: 2,75 euro.

Chateau le Haut Gleon
Domaine le Haut Gleon Blanc 2008
(IGP Vallée du Paradis), 13,9% alc.
Anche questo vino proviene da uve Chardonnay (50%), Sauvignon (30%), Roussanne (20%), ma fa un passaggio in legno. Si presenta paglierino con riflessi dorati, un naso discreto e una presenza in bocca molto accattivante. Fine, con una acidità in rilievo che controbilancia alla perfezione la morbidezza data dal passaggio in barrique. Un bel vino; a 9 euro.

Un tavolo a parte era riservato ai vini bianchi dolci IGP della Languedoc-Roussillon; fratelli minori di denominazioni più blasonate della zona, come il Banyuls, il Muscat de Rivesaltes, il Maury, puntano a una fascia di prezzo più competitiva, e non mancano di far vedere cose interessanti.

Domaine de la Croix Belle
Soulenque 2006
(IGP Cotes de Thongue) 15%alc.
Da uve Moscato, viognier e sauvignon vendemmiate appassite sulla pianta, mostra un colore giallo dorato. Al naso fa intravvedere la sua dolcezza, ricorda il cocco, la papaya, sensazioni muffate, miele. Piacevole e fine in bocca, con una nota d’amarognolo sul finale che lo rende ancora più interessante. La bottiglia da mezzo litro costa 7 euro.

Domaine St Georges d’Ibry
Murmure d’automne 2008
(IGP Cotes de Thongue) 13% alc.
Muscat e viognier da uve in parte appassite sulla pianta. Giallo luminoso, si presenta con un approccio tenue e fine al naso, con rimandi a erbe aromatiche secche. In bocca è dolce e speziato, un ottimo vino. La bottiglia da mezzo litro costa 7,70 euro.

Domaine de Bellevue
Volupté 2003
(IGP Cotes de Thongue)
Ambrato, al naso rimanda al miele di castagno, datteri, pasticceria e una intrigante nota ossidativa. Dolce e deciso al palato, chiude molto bene su sensazioni che ricordano con evidenza la noce, i fichi secchi, poi il tè nero… Davvero uno splendido vino. A 10 euro in cantina.

Per le immagini 1,2,4 (c) Sud De France, Maison del la Région Languedoc-Roussillon.

Assaggi effettuati da Paolo Rossi e Luca Bonci il 14 settembre 2009 presso la Maison de la Région Languedoc-Roussillon di Milano
www.maisondelaregionlanguedocroussillon.com/it

Paolo Rossi

Paolo Rossi (p.rossi@acquabuona.it), versiliese, laureato in lettere, lavora a Milano nel campo editoriale. Nel vino e nel cibo ricerca il lato emozionale, libertario, creativo. Insegue costantemente la bottiglia perfetta, ben contento che la sua ricerca non sarà mai appagata.

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